In via Palma il Vecchio

Metti un piatto al ristorante A'mare Nuova gestione e must di pesce

Metti un piatto al ristorante A'mare Nuova gestione e must di pesce
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Foto Bergamopost/Luca Della Maddalena

 

Il ristorante A’mare, al numero 2 di via Palma il Vecchio, a pochi passi dal centro di città bassa, si è rinnovato. L’insegna era già nota ai bergamaschi, soprattutto agli amanti del pesce e della cucina di mare, che hanno sempre trovato qui una buona cucina.

La nuova gestione giovane. Oggi, il ristorante A’mare è stato preso in mano da un gruppo di ragazzi giovani e con una gran voglia di fare le cose per bene, offrendo una risposta adeguata alla richiesta sempre più alta di chi esce a cena. lI team è guidato dal giovane David Schinello, classe 1991, cuoco di formazione e con un anno di Australia, che ha scelto di tornare per buttasi in questa avventura richiamando al suo fianco qualche vecchio compagno di scuola fidato, tra cui spicca Roberto Trajkovic che, forte di una sicura esperienza a curriculum a buoni livelli di ristorazione, garantisce insieme a David una tavola interessante e non scontata.

 

 

La filosofia. Hanno deciso di puntare tutto sull’estrema qualità della materia prima come dimostra il filetto di tonno in crosta di mandorle che, se assaggiato crudo e senza condimento, si rivela essere, nella sua morbidezza estrema e contenuta sapidità, un ingrediente sorprendente. La filosofia è questa: tutto fatto al momento. Proprio davanti agli occhi del cliente, che può anche sbirciare in cucina dall’ampia vetrata che divide i fornelli e il banco di preparazione dalla sala del ristorante.

Il must: Plateau Imperial. Il piatto forte, che già rappresenta questo nuovo A’mare, sono le crudità di mare, la cui interpretazione più magniloquente e, per chi volesse, conviviale, è l’imponente Plateau Imperial composto da un’alzata su tre livelli, dove è disposto, in quantità più che generose, il meglio del mercato ittico e una notevole selezione di coquillages: si parte dagli scampi, dai gamberi rossi di Mazara del Vallo, burrosi e dolcissimi, e si finisce con i gamberi rosa; poi, senza fretta e accompagnando il tutto con un buon bicchiere di vino scelti tra quelli che offre la cantina del ristorante, si passa ai carpacci leggermente conditi e abbinati a della frutta scelta attentamente per bilanciare i sapori. All’apice di tutto ci sono delle ostriche, ovviamente scelte, ovviamente selezionate e mai uguali. Questa, per intenderci, è la base del piatto che è arricchito con ricci, fasolari e cannolicchi. Un piatto trionfale che non può che fare bella figura in mezzo a una tavolata. E questo è un must.

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La carta di mare. Poi c’è la carta, che, nonostante la classicità delle ricette marinare, vuole essere più creativa ma senza eccedere. Lo dimostra, per esempio, la pasta alla vongole con acciughe, e la bottarga che prende la forma croccante e nuova di un crumble. Le vongole poi sono, come vuole la politica del locale, cotte al momento e sgusciate una a una per essere servite pronte da mangiare a condimento di un buono spaghetto. E si sa, il giudizio di un ristorante che propone una cucina di mare passa sempre e necessariamente per l’interpretazione di questo superclassico. La seconda prova da affrontare è il fritto misto, che qui è servito di paranza: generoso, croccante, insolito. Niente male.

Il banco del pesce. Alla sera poi viene allestito un banco del pesce sull’angolo della vetrina che affaccia sulla strada, con tutti i prodotti che saranno usati dalla cucina durante la serata. Anzi è lo stesso cliente, come avviene di prassi con le aragoste, che può indicare il pezzo che preferisce per poi vederlo cuocere davanti ai suoi occhi, se vuole, oppure accomodato nella piacevole sala del ristorante, calda e luminosa, dal carattere informale e rilassato. Merito anche della bella accoglienza di Ioana, compagna di David che gestisce l’ospitalità di A’mare.

Prezzi assolutamente in linea e abbordabili anche considerando il livello di offerta. Da provare. Anche per il pranzo di mezzogiorno.

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