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Porte, spalti e baluardi di Città Alta: è venuta l'ora di raccontarli ai turisti (e ai bergamaschi)

Partendo dal progetto di valorizzazione della Casa del Custode, vicina a S. Agostino, perché non pensare a una segnaletica storica lungo le Mura?

Porte, spalti e baluardi di Città Alta: è venuta l'ora di raccontarli ai turisti (e ai bergamaschi)
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di Paolo Aresi

L’ex casa del custode dell’acquedotto è in posizione strategica rispetto all’accesso a Città Alta: si trova appena oltre la porta di Sant’Agostino e si affaccia sul baluardo di San Michele, una delle fortificazioni più importanti delle Mura Venete, che si riconosce per il suo sporgere oltre la linea delle Mura. Il perimetro è segnato da una bella alberatura e dal suo spalto ci si affaccia sul campanile di Sant’Alessandro della Croce, sul borgo di Pignolo e su tutta la pianura orientale.

La casa del custode sta in fondo al prato, verso la Porta, dove per decenni generazioni di ragazzini del borgo e della Città Alta hanno organizzato sfide calcistiche, a cinque o a sette, in alternativa al campo della Fara, troppo grande e spesso occupato. In questo punto si trova anche il bacino di raccolta dell’acquedotto, storico, risalente alla fine dell’Ottocento: raccoglieva le acque del primo acquedotto esterno alla città. La tubazione arrivava dalla sorgente di Bondo Petello, sopra Albino. Ora si discute di trasformare la casa del custode, ormai non più presente da anni, in una struttura della ristorazione, un bar con dehors, e anche in un ufficio turistico, un infopoint per chi si avventura nella nostra città.

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Di informazione, le nostre Mura, in effetti, hanno bisogno come il pane: serve di sicuro un infopoint turistico serio, come è necessaria una segnaletica ben fatta lungo tutto il percorso della grande fortificazione. Per questo bar-infopoint si farà una gara pubblica e verrà selezionato l’operatore che gestirà il tutto. La concessione durerebbe vent’anni e costerebbe al vincitore 10 mila euro all’anno di canone da versare al Comune. La struttura è composta da un interno di 95 metri quadrati e da due spazi esterni: la terrazza di 300 metri quadrati e una seconda area da adibire a dehors. Dal tredicesimo anno il canone salirà a 25 mila euro. Da considerare che l’edificio ha bisogno di interventi che sono stati stimati in almeno 160 mila euro e che saranno a carico del gestore. Con i prezzi che si trovano in città, la base di gara da 10 mila euro sembra comunque piuttosto allettante.

Prendiamo spunto dall’idea per il baluardo di San Michele (dove fino a pochi anni fa veniva allestito un estivo), per dare un’occhiata a tutta l’articolazione delle Mura, in gran parte da illustrare a cittadini e turisti mediante apposita segnaletica che spieghi caratteristiche e funzioni delle diverse parti. Dopo il baluardo incontriamo la piattaforma di Sant’Andrea, fino a Porta San Giacomo. Da notare che sotto a questo spalto, proveniente dal baluardo di San Lorenzo, si trovava una strada “coperta”, cioè protetta da muri, che veniva percorsa dalle pattuglie di guardia: raggiungeva San Giacomo e poi continuava più o meno in linea con l’attuale via Tre Armi fino alla zona di porta Sant’Alessandro.

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Oltre la piattaforma di Sant’Andrea si trovano la porta con il baluardo di San Giacomo, quindi ecco la piattaforma di Santa Grata che arriva al baluardo di San Giovanni, sotto l’attuale Seminario, dove si trova anche la cannoniera visitabile. Procediamo oltre questo “forte” incastonato nel perimetro ed eccoci al bastione di Sant’Alessandro, oggi non proprio ben visibile, che giunge alla porta che ha lo stesso nome, costruita nei pressi della celebre cattedrale dedicata al Patrono, abbattuta per fare posto alla grande fortificazione difensiva (i bergamaschi non volevano saperne, ci furono disordini, arrivarono truppe da Venezia per prevenire la sommossa).

Oltre la porta, le Mura continuano e salgono in parallelo alla funicolare che va in San Vigilio (...).

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