Il regno dei giocattoli a Bergamo
Nel negozio di viale Papa Giovanni XXIII ci sono quasi 12mila giocattoli, distribuiti sui piani sfasati di una delle botteghe più conosciute della città: Caldara, le cui vetrine si affacciano sul cuore di Bergamo fin dal 1952. Da quando Angelo Caldara, padre dell’attuale proprietario Giorgio, aprì il suo negozio di casalinghi, articoli per la prima infanzia e – appunto – giocattoli.
La bottega del giocattolo. Caldara è un punto di riferimento per bambini e genitori bergamaschi che cercano soprattutto un’idea originale e una novità di qualità: queste infatti sono le caratteristiche peculiari del negozio, quelle che lo distinguono dalla concorrenza, spesso spietata, delle grandi catene di distribuzione, e che fanno la gioia dei suoi clienti.
Del resto, Giorgio Caldara non è famoso soltanto in città: per tanto tempo è stato incaricato dalle associazioni di giocattolai italiani di selezionare le novità più interessanti nelle fiere di tutto il mondo. Quando internet non aveva ancora trasformato la rete della compravendita di giocattoli, Giorgio viaggiava – a Parigi, New York, Honk Kong, Norimberga –; così, il suo lungo e attento lavoro di ricerca gli ha permesso di affinare il suo gusto e di riuscire a proporre, anche all’interno del suo negozio, i prodotti più interessanti e le novità più promettenti.
All’inizio del Novecento, quando tutto ebbe inizio. La famiglia Caldara non si dedicò da subito a questo mercato per l’infanzia. Il nonno di Giorgio, ad esempio, era un bottaio, cioè costruiva e vendeva botti, canestri e casalinghi. Poco a poco la sua attività cominciò a includere altri articoli: casalinghi, prodotti per la prima infanzia e giocattoli. È stato Giorgio, una volta divenuto effettivo titolare del negozio, a decidere di dedicarsi in maniera esclusiva ai giocattoli, seguendo una propria personale e genuina passione. È così che è nato il negozio del centro che tutti conoscono, in cui oggi lavorano quattro persone, che sta aspettando con gioia il Natale (anche perché è il periodo dell’anno in cui si fattura la metà degli introiti annui).
Il giocattolo più venduto? Da sempre le bambole. Una vendita giustificata dal fatto che Giorgio Caldara nutre per questo articolo una vera passione e ama consigliarle a mamme e papà. «Negli anni - spiega - questo prodotto ha saputo arricchirsi e trasformarsi arrivando ad un livello qualitativo altissimo». Le bambole sono sempre diverse, sia quelle creative e fantasiose, sia quelle super realistiche che imitano i bimbi veri, e soprattutto sono un regalo che non passa mai di moda.
Come cambia in fretta il mondo del giocattolo. I bambini, fortunatamente, esisteranno sempre e con essi i balocchi che tanto li divertono e li aiutano a scoprire il mondo. Questo non significa che il settore non si sia trasformato e che il difficile periodo economico iniziato qualche anno fa non abbia segnato alcune importanti trasformazioni. In linea generale, l’investimento relativo ai giocattoli è cambiato in quantità e nei budget di spesa.
La pubblicità condiziona sempre più il mercato rendendo notissimi molti prodotti diversi. Il settore viene letteralmente invaso a ondate periodiche dai personaggi più famosi. Da Peppa Pig a Violetta ci sono fenomeni che il mercato brucia molto rapidamente con picchi di richieste che vanno in calando altrettanto velocemente. Parallelamente a questo fenomeno continuano a esistere dei veri e propri prodotti intramontabili. Le costruzioni, per esempio, - i Lego su tutti - sono una categoria che si inserisce nelle logiche del mercato riuscendo sempre a rinnovarsi, declinando le trasformazioni della società in modelli attuali e comunque richiesti.
Gli ultimi anni segnano un ritorno alla qualità dei materiali. Legno, metalli, stoffe particolari ora sono un valore aggiunto dei giocattoli. Le case in legno sostituiscono quelle in plastica per la loro capacità di rendere più accogliente e bella la cameretta dei bambini, oltre che per la resistenza che garantiscono. Segnano un punto importante nelle novità dei giocattoli anche tutti i prodotti legati all’elettronica. Se non si vendono praticamente più i piccoli computer, tablet di ogni tipologia e misura sono richiestissimi già dai bambini di tre anni. I giocattoli della prima infanzia, invece, si concentrano su prodotti ricchi di stimoli sonori e luminosi. Insomma, ai giocattoli si chiede di interagire sempre di più con i bambini, stimolandone la curiosità e la scoperta. Per questo motivo, per esempio, i peluches sono un po’ messi da parte.