Sentieri, natura e accoglienza: l'Alta Via delle Grazie ha una guida ufficiale
Nell'anno della Cultura, il prezioso vademecum edito da Terre di Mezzo, dedicato all'itinerario di quasi 300 chilometri. Presentazione il 19 a Gandino
«Un grande viaggio in terre di devozione e tradizioni alpine, nell’abbraccio di una natura mozzafiato e, la sera, di un’ospitalità genuinamente pellegrina». Con queste parole l’editore Terre di Mezzo (riferimento specializzato per tutti i Cammini in Italia ed Europa) presenta la nuova iniziativa che, in coincidenza con l’anno di Bergamo Brescia Capitale della Cultura 2023, propone la guida ufficiale dell’Alta Via delle Grazie, il cammino disegnato per quasi 300 chilometri fra la città di Bergamo, la Val Seriana, l’Alto Sebino e il lago d’Iseo, toccando ben diciotto santuari mariani.
La guida offre tutte le informazioni utili per mettersi in cammino, la cartografia dettagliata, le altimetrie, i dislivelli, i luoghi dove dormire, la descrizione del percorso e delle località da visitare. La guida verrà presentata in anteprima inaugurale giovedì 19 gennaio alle 20.45 nell’Auditorium del Convento delle Suore Orsoline a Gandino.
Il Cammino dell’Alta Via delle Grazie è nato da un’idea di Gabriella Castelli di Leffe e Giovanni Battista Merelli di Vertova, purtroppo morto a causa di un tragico incidente sulla Presolana nella primavera 2021. Ispirati da Santiago de Compostela, i due hanno deciso che anche nei dintorni di casa si potesse intraprendere “la busqueda” (la ricerca interiore) attraverso un cammino suddiviso in tredici tappe.
«Il progetto Alta Via delle Grazie - spiega Castelli - è stato realizzato con il concorso generoso di diversi volontari, assolutamente libero da ogni finalità di profitto. Persegue lo scopo di scoprire e valorizzare un territorio ricco di straordinarie attrattive, racchiuse in un giro ad anello. Viene proposto a chiunque voglia farsi “pellegrino” alla ricerca di bellezza, in un modo semplice e condivisibile, per una nuova e gratificante esperienza di vita. Le relazioni, siano esse fra pellegrini che si incrociano lungo il percorso oppure nei luoghi di accoglienza, sono il cuore del progetto».
Giambattista Merelli e Gabriella Castelli ideatori Alta Via Delle Grazie
La Valle del Gru (foto Beatrice Paganessi)
Un tratto del Cammino sul Monte Farno (foto Carlo Picinali)
L’Alta Via delle Grazie, partendo dal centro di Bergamo si sviluppa per poco più di 271 chilometri, con 12.850 m di dislivello in ascesa e 11.557 in discesa, suddiviso in tredici giorni di cammino. Sul sito (www.altaviadellegrazie.com) vengono proposte anche una versione “breve” da sette tappe e una da percorrere in mountain bike in otto tappe.
«Essendo un cammino prettamente montano - sottolinea Castelli -, sono consigliabili un minimo di esperienza e attrezzatura adeguata, pur non presentando ferrate o altri passaggi propri dell'alpinismo. In primavera e in autunno è bene informarsi sulla transitabilità dal passo Manina che soprattutto ad inizio stagione può essere innevato. Va valutato un tempo medio di percorrenza, per ciascuna tappa, di 7/8 ore di cammino comprese le soste».
Il Cammino ha il proprio punto di partenza presso la chiesa di Santa Maria delle Grazie in viale Papa Giovanni XXIII a Bergamo e si conclude in Città Alta, dove i pellegrini, presentando la credenziale completa di tutti i timbri, ricevono la Grazia. La guida edita da Terre di Mezzo (cui ha collaborato anche Umberto Gallo) è introdotta dal vescovo di Bergamo mons. Francesco Beschi e presenta diverse novità, legate in particolare all’accoglienza che per coloro che giungono in Città Alta è prevista anche presso gli ambienti del Seminario Vescovile Giovanni XXIII di via Arena. Copie della Guida Alta Via delle Grazie saranno disponibili in occasione della presentazione inaugurale e di quelle successive che verranno programmate a ritmo continuo, attraverso le pagine social Alta Via delle Grazie e online sul sito terre.it.