Un anno di frasi in bergamasco I 10 insulti diventano un calendario
Più di 75.000 condivisioni, migliaia di commenti, centinaia di like. La nostra pagina, nata quasi per caso, è diventata un fenomeno virale, grazie a tutti i nostri lettori. A loro dedichiamo questa edizione speciale con 12 insulti orobici disegnati dalla corrosiva matita di Emanuele Tomasi, che faranno parte del Calendario Animali mitologici Bergamaschi 2016. Vi consigliamo di non perdervi l’audio, con la novità degli epiteti contestualizzati. Buona lettura e Viva Bergamo!
Calendario Animali Mitologici 2016
Per un bergamasco l’insulto non è un’offesa, è una constatazione. Così come contempla lo scorrere dei giorni e il ciclo della natura, osserva con serena accettazione gli innumerevoli difetti altrui. Per sottolinearli con parole che sono attrezzi da lavoro quotidiani, utilizzati per educare senza ferire. Perché il bergamasco è, per indole, edificante.
1) Pötaègia
La “ragazza vecchia” è colei che è single per scelta altrui. Spesso la situazione nella fantasia popolare era dovuta a scarsezza di doti fisiche e intellettuali.
2) Tàmbor
Duro di comprendonio, ha il quoziente intellettivo di un tamburo. Interessante la variante accrescitiva “tamburù”. “Pèl de tàmbor” è invece colui che non si distingue per sensibilità.
3) Lendenù
Se la “lèndena “è l’uovo del pidocchio, perché il “lendenù” è il fannullone? L’ipotesi è che, stando fermi, si faciliti la domiciliazione dei parassiti.
4) Saiòt
Tonto e maldestro. Curiosamente, il significato etimologico è “cavalletta”. Con ogni evidenza, la goffaggine è una calamità devastante.
5) Löciaègie
Chi non perde occasione per lamentarsi di ogni minuscola avversità. Detto ai bambini, li educa a una virile asciuttezza di ciglio.
6) Codér
Dicesi di zucca vuota, come il corno in cui riporre la pietra cote da cui prende il nome. Siccome il corno è di bue, si aprono altri interessanti scenari.
7) Caafiàt
Termine di sconcertante attualità, identifica colui che non accetta ritardi tra la richiesta e la sua soddisfazione. Pressando tanto vicino da togliere il fiato.
8) Codeghì
Simpaticamente associato a un cibo diffuso e apprezzato, è l’affettuoso appellativo per chi finisce spesso, per propria stupidità, insaccato.
9) Cicianèbia
Dedicata ai cugini milanesi, è lo spontaneo riconoscimento della diversità territoriale che si traduce in una delicata metafora a sfondo naturale.
10) Principessa dal cül de pessa
Attribuito a donne che lavoravano meno di 14 ore al giorno, oppure trasportavano carichi inferiore al quintale. Femminucce, insomma.
11) Bìgol
Per ragioni a noi sconosciute il nome di questa nobile razza di cani è diventato, nel nostro territorio, sinonimo che non eccelle in scaltrezza, intelligenza o qualsiasi altra dote.
12) Balabiót
Espressione nata in tempi in cui ci si spogliava solo per necessità, nel senso di indigenza, è riferita a un individuo misero e meschino.
ANIMALI MITOLOGICI BERGAMASCHI – 2016 Un calendario bestiale
Dodici mesi, dodici epiteti ruvidamente affettuosi o affettuosamente ruvidi.
Dalla Pötaègia al Balabiót, un viaggio alla riscoperta delle nostre radici.
Edizione in tiratura limitata.
Gli autori
Disegni Emanuele Tomasi
Idea e testi Vecchio Daino
Dove trovarlo
Libreria IBS
Via XX Settembre 93, Bergamo