Un matrimonio nel segno del sorriso E l’abbraccio di una grande famiglia
Racconto: Heidi Busetti Wedding Reporter
Fotografie: Devid Rotasperti Photographer
Una chiesa di una bellezza unica, per quegli affreschi da poco restaurati e la navata di ampio respiro, che ne racconta la magnificenza. Qui, nella Basilica quattrocentesca di Santa Maria in Valvendra, a Lovere, si sono sposati Marta Sandri, commercialista di Lovere, e Luca Nossa, assicuratore di Bergamo, dopo quattro anni di fidanzamento. Complice del loro incontro in un freddo novembre, la sorella dello sposo, Elena, compagna di corso di Marta all’Università di Bergamo.
Uomo dal carattere deciso e dal sorriso aperto, lo sposo è arrivato alla Basilica a bordo di una Ferrari 612 Scaglietti F1, accompagnato dalla madre Emanuela Nadia, elegantissima nel suo abito di pizzo nella nuance champagne, completato da un cappellino con veletta e un paio di orecchini di perla. Qualche gradino, l’ingresso nell’imponente navata e poi l’attesa della sposa, con gli sguardi rivolti all’antico portone di legno dell’entrata. È un momento di grande tensione e di estrema poesia, quest’attimo che separa gli sposi. Un istante che in pochi ricordano per l’emozione che vela gli occhi.
Quando arriva Marta trova ad accoglierla un tiepido vento che gioca con il suo velo in tulle di seta. La sposa indossa un abito color cipria firmato Le Spose di Giò, un modello delicato, con corpino con scollo incrociato e una gonna in seta per un’eleganza senza tempo. Marta cammina con passo gentile lungo i gradini, fino a che l’esile figura della sposa e quella del padre Alberto non ritagliano la luce che avvolge il portone della basilica. Molti invitati si sono soffermati sull’entrata per fotografare quel momento, che dà inizio alla cerimonia. Ed è in quel preciso istante che gli sguardi degli sposi si incontrano, rompendo l’attesa, che si distende sulle note di una solenne marcia nuziale. La musica riempie allora l’antica basilica, accompagnando la sposa lungo la navata vestita da un imponente tappeto rosso e petali di rosa, e banchi decorati da bianchi bouquet d’ortensie e tulle.
Marta e Luca sorridono l’uno rivolta all’altra. Sorridono, per la verità, a tutti, avvolti in una bolla di felicità, consapevoli che chi appartiene al loro mondo è lì, per celebrare un sì che sarà per sempre: dai testimoni, agli amici fino ai numerosi familiari seduti nei primi banchi. Luca ha infatti otto fratelli, presenti con mogli, fidanzate e figli. Una famiglia vera, di quelle dove l’unione fa la forza e le sinergie sono la chiave di lettura dello scorrere del tempo. D’altronde, cosa c’è di più forte, di più vero e di più prezioso della famiglia? Marta e Luca lo sanno bene. Ecco perché si sono scelti, ecco perché oggi sono qui. La lettura del Vangelo, lo scambio delle fedi e poi le firme per suggellare il patto d’amore tra i due ragazzi. La ragazza sorride al fotografo, amico di famiglia, mostrando la sua fede con orgoglio circondata dalle testimoni. Felicità allo stato puro.
Dopo il lancio del riso, avvenuto sotto una pioggia di chicchi e petali di rose, sposi ed invitati si sono diretti a Stezzano, alla Villa Zanchi, dove sono iniziati brindisi e auguri. Un aperitivo disposto con classe nel parco della Villa, poi la cena con gli ospiti disposti in tavoli rinominati con i nomi dei fiori: tavolo Gelsomino, tavolo Verbena, tavolo Orchidea, e Mughetto, riservando la Rosa a sposi e genitori. Preziosa l’idea di lasciare a disposizione degli invitati un quaderno, dove scrivere i pensieri da dedicare a Marta e Luca. Un modo per accompagnarli nel cammino, condividendo la loro felicità. Infine, il taglio della torta, realizzata su tre piani con panna e frutti di bosco, e coronata da un fiocco… naturalmente rosa!