Ma non chiamatele luminarie!

Via Quarenghi senza luci di Natale? Ci pensano gli artisti ad accenderla

Via Quarenghi senza luci di Natale? Ci pensano gli artisti ad accenderla
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Non chiamatele luci di Natale: la volontà del professor Francesco Pedrini e della sua classe di quindici studenti dell’Accademia delle Belle Arti (la Carrara) è ben altra. Stiamo parlando, ovviamente, della questione delle luci di Natale assenti nella parte di via Quarenghi più lontana dal centro. Questo anche perché i commercianti di quella zona non avevano pagato le imposte richieste dal Distretto Urbano del Commercio relative all’illuminazione natalizia.

 

[La parte di via Quarenghi alta, illuminata]

 

Di recente, l’ex assessore comunale Dario Guerini aveva fatto notare sui social questa mancanza. A quel punto la proposta: «Abbiamo detto a Guerini – spiega il professor Francesco Pedrini – che avremmo pensato noi all’illuminazione della zona». Da quel momento ha avuto inizio una corsa contro il tempo e contro le ristrettezze di budget che tuttora è in corso e che, se tutto andrà per il verso giusto, si concluderà con l’inaugurazione di quella che sarà una vera e propria mostra d’arte pubblica, a partire da i numeri 33 e 58 di via Quarenghi, dove ha sede l’Accademia delle Belle Arti. «Speriamo ovviamente – precisa Pedrini – che il Comune ci permetta di allargare la nostra esposizione anche lungo la via, ma non è così scontato, non dipende ovviamente solo da loro». Una mostra, appunto, non una sostituzione delle luci di Natale: «Ci teniamo a fare chiarezza su questo punto, noi non vogliamo entrare nel merito dei motivi per i quali attualmente quella zona non è illuminata, e non vogliamo proporre luci decorative o alberelli luminosi perché quello non è compito nostro e non vogliamo scavalcare i ruoli di nessuno». Parole che sono sintetizzate da un’altra frase del professore: «Noi siamo artisti e vogliamo fare gli artisti, non siamo antropologi e nemmeno esperti di urbanistica».

Il legame tra la classe del professor Pedrini («Tutti studenti di circa vent’anni, al primo anno di accademia») va oltre alla collocazione della loro sede, e comincia da molto prima rispetto a questa proposta. Dall’inizio di quest’anno infatti, nel corso tenuto dal professore, i ragazzi avevano già iniziato a studiare...

 

Per leggere l’articolo completo rimandiamo a pagina 10 del BergamoPost cartaceo, in edicola fino a giovedì 13 dicembre. In versione digitale, qui.

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