Un delicato percorso fotografico tra le memorie del Monumentale
[Foto: Mario Rota]
In questa giornata di memoria, vi accompagniamo, con la delicatezza che questo gesto richiede, nel Cimitero di Bergamo. Lasciamo che siano le immagini delle tombe qui radunate a invitare al raccoglimento e alla contemplazione.
Entrando e flettendo a destra, ci fermiamo accanto ad una lapide a terra, molto semplice, che porta alla base il cognome Natta. Sì, proprio lui, Giulio Natta (1903-1979), premio Nobel nel 1963 per le scoperte nel campo della chimica e della tecnologia dei polimeri.
Piazzale interno, Campo A II. Il pianto sommesso di una donna scolpita a bassorilievo, che siede profilando l’incavo di un’edicola, tenendosi il volto tra le mani, simile ad una delle più commoventi opere di Antonio Canova.
Il Comparto evangelico, in cui riposano molti svizzeri naturalizzati nei nostri territori che fecero la grandezza del settore manifatturiero locale sette e ottocentesco. Un grande fregio bianco, che raffigura uomini in corsa, donne che fluttuano nell’aria, bimbi e cavalli al galoppo. Un morbido panno marmoreo.
Tra la Galleria di Santa Esteria e di San Rustico, putti e bimbi a figura intera, davanti ad un pentagramma scolpito nella pietra.
Viale San Lupo e Adelaide, Campo C. Una forma accartocciata che pare d'incanto spalancatasi, sfilacciandosi verso l'alto. A ricordare un focolare.
Comparto Evangelico. Un lungo e delicato corteo di piccole figure incise in un fregio sospeso, che portano fiori e abbracciano pietosamente il sacrofago del loro caro.
Viale Santa Adelaide, Campo D II. Delicato e leggiadro, l'intrico bianco e alato di morbide colombe marmoree che vegliano sul defunto.
Viale San Domneone, Campo E II. Ingranaggi e minuzie di una sfera incisa.
Entrando e flettendo a destra, ci fermiamo accanto ad una lapide a terra, molto semplice, che porta alla base il cognome Natta. Sì, proprio lui, Giulio Natta (1903-1979), premio Nobel nel 1963 per le scoperte nel campo della chimica e della tecnologia dei polimeri.
Piazzale interno, Campo A II. Il pianto sommesso di una donna scolpita a bassorilievo, che siede profilando l’incavo di un’edicola, tenendosi il volto tra le mani, simile ad una delle più commoventi opere di Antonio Canova.
Il Comparto evangelico, in cui riposano molti svizzeri naturalizzati nei nostri territori che fecero la grandezza del settore manifatturiero locale sette e ottocentesco. Un grande fregio bianco, che raffigura uomini in corsa, donne che fluttuano nell’aria, bimbi e cavalli al galoppo. Un morbido panno marmoreo.
Tra la Galleria di Santa Esteria e di San Rustico, putti e bimbi a figura intera, davanti ad un pentagramma scolpito nella pietra.
Viale San Lupo e Adelaide, Campo C. Una forma accartocciata che pare d'incanto spalancatasi, sfilacciandosi verso l'alto. A ricordare un focolare.
Comparto Evangelico. Un lungo e delicato corteo di piccole figure incise in un fregio sospeso, che portano fiori e abbracciano pietosamente il sacrofago del loro caro.
Viale Santa Adelaide, Campo D II. Delicato e leggiadro, l'intrico bianco e alato di morbide colombe marmoree che vegliano sul defunto.
Viale San Domneone, Campo E II. Ingranaggi e minuzie di una sfera incisa.
Nei Giardini Rialzati, scultura a più figure dedicata alla deposizione di Cristo.
Giardini Rialzati, scultura a due figure a grandezza umana (Adamo ed Eva).
Giardini Rialzati, scultura a due figure a grandezza umana (Adamo ed Eva).
Giardini Rialzati, scultura di uomo e donna con Alberto della Vita.
Giardini Rialzati, scultura di uomo e donna con Alberto della Vita.
Viale San Narno e San Procolo, Campo D. Angelo con donna dormiente.
Viale San Narno e San Procolo, Campo D. Angelo con donna.
Viale Santa Grata, Campo D. Scultura a più figure con deposizione.
Viale Santa Grata, Campo D. Scultura a più figure con deposizione.
Area del vecchio Cimitero di San Maurizio.