C'era una volta un tirchio mandriano...

La bellezza dei Piani dell'Avaro (il Diavolo ci ha messo lo zampino)

La bellezza dei Piani dell'Avaro (il Diavolo ci ha messo lo zampino)
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Alta Val Brembana: i Piani dell'Avaro sono un altopiano posto a nord di Cusio, poco sopra i 1.700 metri di quota e situati ai piedi del monte omonimo. Durante la stagione estiva sono meta di turisti che cercano refrigerio, mentre in inverno la zona si presta a splendidi percorsi per ciaspolatori e sci-alpinisti, che approfittano della strada che sale già in quota per partire direttamente “sci ai piedi”. Numerose escursioni trovano la loro partenza direttamente dai Piani, accontentando chi cerca una passeggiata adatta alle famiglie ma anche chi invece desidera compiere una gita più impegnativa. Scopriamo insieme i percorsi che si snodano in questo angolo di Val Brembana.

 

[I Piani dell'Avaro in autunno]

 

I laghetti di Ponteranica. Per questa facile e semplice escursione dobbiamo raggiungere i già citati Piani, dove al culmine troviamo il Rifugio Albergo Monte Avaro (m.1704). Seguiamo il segnavia CAI 109 e, superando una larga pozza, tocchiamo una prima baita. Il sentiero risale lungo il crinale erboso, piegando successivamente a destra e costeggiando le pareti del soprastante e roccioso monte Triomen. Ai nostri occhi appaiono le Baite della Croce (m.1812), poste in prossimità di un magro torrente che superiamo fino all’intaglio che separa il monte Triomen dal monte Foppa. Quest’ultimo è facilmente raggiungibile in circa dieci minuti di cammino. Noi continuiamo a sinistra, entrando nella Valle di Ponteranica e immettendoci al segnavia CAI 101 (Sentiero delle Orobie). Una breve discesa e un successivo tratto in piano ci porterà nei pressi di una suggestiva cascatella. Sono gli ultimi sforzi. In leggera salita raggiungiamo la conca che ospita i due Laghetti di Ponteranica (m.2120), perle naturali adagiate in un bellissimo anfiteatro roccioso. Il luogo perfetto per una pausa. Entrambi i laghi sono di origine glaciale e fino ad alcuni decenni fa c'era anche un terzo bacino, ormai completamente scomparso e inghiottito dal terreno. Il panorama è dettato dalla arcigna sagoma del monte Valletto, che minaccioso si erge sopra gli specchi d’acqua, quasi come un guardiano posto a sorvegliare la zona.

Alternativa per la discesa. Se siamo escursionisti esperti, possiamo concludere la giornata con un giro ad anello, assolutamente sconsigliato in caso di neve. Un ripido sentiero, posto in direzione Sudovest rispetto ai laghetti, punta all’evidente e soprastante Bocchetta di Triomen (m.2201), intaglio naturale che separa il monte omonimo dal monte Valletto. Dalla bocchetta possiamo scendere il ripido pendio erboso seguendo le tracce di sentiero, ricongiungendoci al segnavia CAI 101 che attraversa l’ampia conca prativa del monte Avaro. Senza eccessive difficoltà, possiamo guadagnarne anche la sua cima, dove a 2088 metri troviamo un grande omino di pietre che ne contraddistingue la vetta. Ora il sentiero si abbassa nella valle sottostante, riportandoci ai Piani e all’Albergo Monte Avaro, punto di partenza della nostra gita e ottimo punto di ristoro dopo la nostra escursione.

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4 - Baita sul sentiero
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6 - In prossimità dei laghi
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In prossimità dei laghi

7 - I laghi di Ponteranica
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I laghi di Ponteranica

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12 - Versanti al sole d'autunno
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18 - I laghi d'estate
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I laghi d'estate

19 - Incontri
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La leggenda del monte Avaro. Dietro lo strano toponimo di questo monte si cela una leggenda, una favola tramandata di generazione in generazione fino ai giorni nostri. Si racconta che questo monte fosse di proprietà di un uomo molto avaro, talmente tirchio da non recarsi nemmeno in chiesa per paura di lasciare l’elemosina al sagrestano. Con il tempo, il suo atteggiamento suscitò le critiche dei compaesani e del parroco, che iniziarono a non rivolgergli più la parola. L’uomo, soprannominato “l’Avaro”, era proprietario di un’alpeggio e ogni estate portava la sua mandria al pascolo in quel luogo, che non era altro che un terreno brullo, pieno di pietre e massi con ciuffi d’erba sparsi qua e là. I pastori della zona, quasi a volere sottolineare la rivincita dell’alpeggio contro quest’uomo così tirchio, esclamavano spesso con soddisfazione: «Chi la fa l’aspetti!». Un’estate, però, l’erba era più scarsa del solito e le mucche non avevano di che nutrirsi. L’avaro mandriano, ormai solo e disperato, si sedette sul muretto antistante alla baita ed esclamò: «Venderei la mia anima al Diavolo per poter ripulire la montagna da tutte queste pietre!». Pronunciate le parole, la montagna prese e tremare e da una voragine uscì il Diavolo in persona. Vedendo l’uomo titubante, la creatura inizio a spronarlo, raccontando dei soldi che avrebbe potuto guadagnare. L’avaro accettò, ma a una condizione: il lavoro andava svolto entro la mattina seguente, pena lo scioglimento del patto stesso. La valle si ricoprì dunque di ombre furtive, tanti piccoli diavoletti mandati a ripulire la montagna dalle pietre presenti. All’alba, la sorpresa: al posto di tanti massi, solo un’enorme masso occupava tutto il terreno. L’uomo, ormai disperato, recitò alcune preghiere e si diresse verso Cusio per suonare le campane del mattino. Il Diavolo, infuriato per essere stato rinnegato, lasciò le sue impronte sull’enorme masso e dal quel momento il monte divenne un pascolo ricco di fiori, erba e acqua. Non si ebbero più notizie dell’avaro che ha regalato il suo nome a questa bellissima zona, forse si aggira ancora per queste montagne, in attesa di pagare il debito contratto con Lucifero (il racconto è tratto dal libro di Tarcisio Bottani e Wanda Taufer Storie e leggende della Bergamasca)...

 

 

Informazioni utili. Per raggiungere i Laghi di Ponteranica servono poco meno di due ore di cammino, a cui vanno sommati circa 500 metri di dislivello positivo. Il percorso per raggiungere gli specchi d’acqua è facile e accessibile a tutti, mentre è destinato a escursionisti esperti il giro ad anello, che arriva a toccare le quattro ore di cammino. Il rifugio Albergo Monte Avaro è aperto tutto l’anno e tutti i weekend nella stagione invernale, offrendo un’ambiente accogliente e una cucina tipica delle valli bergamasche. È possibile il noleggio delle ciaspole direttamente in loco. Per informazioni sulle aperture e sugli eventi che caratterizzano tutto l’anno i Piani dell’Avaro è possibile contattare i numeri: 3334752942 - 3388734535.

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