Dato che è arrivata l'estate

Bergamo a piedi in cinque tappe Un itinerario tra le Vie del tempo

Bergamo a piedi in cinque tappe Un itinerario tra le Vie del tempo
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È (quasi) tempo d'estate, tempo di escursioni, gite, oppure passeggiate in città, itinerari culturali per le suggestive vie della nostra Bergamo, che in occasione di Expo è ancora più bella e vivace. Il sito Visit Bergamo ci offre lo spunto giusto per esplorare della città secondo interessanti criteri tematici. Sono state infatti individuate tre tipologie di percorso: le vie del tempo, le vie del verde e quelle della storia. Cominciamo la passeggiata con le Vie del tempo: il primo gruppo di itinerari tocca i due borghi storici principali e il centro della città novecentesca. È denominato così perché vuole sottolineare le diverse fasi dello sviluppo urbano della città e mostrare le diverse eredità artistiche, architettoniche e culturali che sono sedimentate in ognuno degli angoli di Bergamo. Il percorso, molto ricco e vasto, è suddiviso in cinque sezioni, anche per facilitare la fruizione da parte dei turisti. C'è anche una app, disponibile sia per iOS che per Android, che accompagna il visitatore lungo l'itinerario, con un GPS che non richiede connessione, e fornisce approfondimenti sui singoli punti di interesse, tra nozioni storico-artistiche e curiosità.

 

 

Tappa 1
Dal piazzale Alpini al Teatro Donizetti

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Piazza Dante

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Teatro Donizetti.

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Piazza Dante

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Teatro Donizetti.

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Porta Nuova.

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Lo skyline di Città Alta.

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Piazzale degli Alpini.

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La prima tappa del nostro tour attraversa quattro interessanti luoghi della centro città. Muovendoci dal piazzale degli Alpini, possiamo godere di una visione ampia della città e del maestoso viale Papa Giovanni, con Città Alta sullo sfondo. Incontriamo presto la Porta Nuova, realizzata nel 1837 in occasione dell'ingresso in città di Ferdinando I d'Austria. Si svolta poi a destra sul Sentierone, uno luoghi più riconoscibili e amati di Bergamo. Ha origini antiche, risalenti al 1620, e per decenni è stato il luogo deputato alla stipula di contratti durante la Fiera di Sant'Alessandro. Nell'Ottocento venne poi interamente lastricato e da allora è uno dei tratti preferiti dai bergamaschi per il passeggio ed il relax.

Tagliamo per le stradine intorno a piazza Dante e ci tuffiamo nel suggestivo Centro Piacentiniano della città. Questo luogo e la sua storia rendono davvero giustizia a Bergamo. Se oggi possiamo godere della magnifica vista di Città Alta fin dal piazzale Alpini, grande parte del merito va all'amministrazione comunale che nel 1906/07 emise dei bandi per ridefinire gli spazi precedentemente occupati dalla Fiera. Il progetto dell'architetto Piacentini fu scelto perché prevedeva di non turbare la visione panoramica della Città Alta. Pochi passi e siamo al Teatro Donizetti, dove si chiude la prima tappa. Esso fu edificato nel tardo Settecento e assunse il nome attuale solo nel 1897, in occasione del centenario della nascita del compositore.

 

Tappa 2
Dal Sentierone al Museo Diocesano

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Via Pignolo.

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La Chiesa di San Bartolomeo.

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La Pala di Lotto in Santo Spirito.

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Museo Bernareggi.

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Museo Bernareggi.

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La Trinità di Lotto conservata al Bernareggi.

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Il palazzo della Provincia in via Tasso.

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Il palazzo della Provincia in via Tasso.

Questa tratta collega i luoghi della prima tappa a Borgo Pignolo, attraverso via Torquato Tasso. Lungo questo tragitto molto frequentato si incontrano diversi luoghi di pregio. Innanzi tutto la chiesa di San Bartolomeo, che chiude come un suggello il Sentierone. Tra i vari elementi artistici, essa vanta le tarsie del coro di fra Damiano Zambelli. La centralissima via Tasso ci conduce fino alla chiesa del Santo Spirito, la cui facciata austera nasconde grandi tesori, su tutti la splendida pala d’altare di Lorenzo Lotto. Una breve passeggiata lungo via Pignolo ci conduce all’approdo successivo: la chiesa di San Bernardino, che vanta a sua volta una pala di Lorenzo Lotto. Anche il Museo Diocesano A. Bernareggi ospita un’opera del Lotto, La Trinità. Inoltre, dal 17 giugno al 24 luglio sono attivi i laboratori Arte X i Cre. La passeggiata è stata lunga, ma tornando verso il centro possiamo fare una visita al Palazzo della Provincia, in via Tasso, ed ammirare le sculture di Giacomo Manzù.

 

Tappa 3
Da Sant’Alessandro della Croce all’ex Convento S. Agostino

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Fontana del Delfino.

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Accademia Carrara, le collezioni.

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Accademia Carrara restaurata, l'inaugurazione.

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Chiesa di Sant'Alessandro della Croce.

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La GAMeC.

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La GAMeC.

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Ex-Convento di Sant'Agostino.

Siamo già stati in via Pignolo, ma c’è ancora molto da vedere. Vicino a San Bernardino troviamo la chiesa di Sant’Alessandro della Croce. La tradizione vuole che le spoglie del martire siano state conservate in un sarcofago, divenuto poi l’altare di questa chiesa. Poco oltre il Museo Diocesano troviamo l’Accademia Carrara, fondata nel Settecento. La pinacoteca vanta alcuni capolavori assoluti ed è stata da poco riaperta, dopo sette anni di restauro. Altri periodi artistici sono quelli predominanti alla GAMeC, che tra i tanti custodisce opere di Kandinsky in collezione permanente.

Ripercorriamo verso sud la via Pignolo e ci fermiamo ad ammirare la Fontana del Delfino, opera risalente al 1526. Il nostro viaggio nelle diverse epoche di Bergamo approda infine al 1200 con l’ex Convento S. Agostino: fu per secoli un rinomato centro di cultura, ma i giacobini lo soppressero nel 1797. Oggi è una sede dell’Università.

 

Tappa 4
Da S. Michele Pozzo Bianco alla Porta S. Giacomo

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Chiesa di San Michele al Pozzo Bianco.

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Porta San Lorenzo

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Le mura venete.

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Porta San Giacomo.

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Le Mura venete.

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Porta Sant'Agostino.

Siamo ora sulle mura, percorriamo il meraviglioso tragitto, confortati dall’ombra degli ippocastani e dalla vista mozzafiato che dà sulla città e sulla pianura. Le mura veneziane, sorte nel Cinquecento, sono state per secoli un baluardo difensivo, ma sono oggi un gioiello paesaggistico di rara bellezza. Si snodano per 6 chilometri e vantano ben 14 baluardi. Su questa architettura imponente si aprono delle porte maestose: ognuna, ad eccezione di quella di S. Agostino, prende il nome da precedenti chiese abbattute per fare spazio al muraglione. La più suggestiva è porta S. Giacomo, col suo elegante rivestimento in marmo bianco. Ma prima di iniziare il giro delle mura, non neghiamo qualche minuto alla suggestiva chiesta di S. Michele Pozzo Bianco: essa risale addirittura alla dominazione longobarda e vanta affreschi di diverse epoche (ancora una volta, le vie del tempo).

 

Tappa 5
Dal Monastero S. Benedetto alla chiesa di S. Alessandro in colonna

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La chiesa di Sant'Alessandro in Colonna.

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La chiesa di Sant'Alessandro in Colonna.

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Piazza Pontida

Convento San Benedetto
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Il Monastero di San Benedetto.

Da S. Giacomo scendiamo verso la città bassa, percorriamo i suggestivi passaggi ciottolati. Ci dirigiamo nell’antico Borgo S. Leonardo, costeggiamo diversi edifici di pregio, tra i quali il convento claustrale di S. Benedetto in via S. Alessandro. Superata via Garibaldi, arriviamo infine alla chiesa di S. Alessandro in colonna. Dedicata al patrono della città, che secondo la tradizione fu martirizzato proprio in questo luogo: una colonna davanti all’edificio è proprio lì a ricordarcelo.

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