Dove far musica a Bergamo città? Ma che domanda: all'Edoné!
Si è parlato di band, si è detto quanto sia difficile “diventare grandi” in una città come la nostra. Qualcuno ha detto che l'estero è meglio, qualcuno invece che il calore del proprio focolare è ineguagliabile altrove. Si è parlato degli spazi, e non tutti sono stati d'accordo: per alcuni i locali sono troppo pochi e i festival sono per pochi eletti, per altri di locali tutto sommato ce ne sono e di festival estivi ancora di più. Forse tutto dipende dalla città ideale su cui ognuno basa i propri paragoni: Bergamo non è la El Dorado della musica, ma forse non è nemmeno messa male. E allora chiediamoci: dove vanno a suonare i nostri musicisti?
Quando si parla di musica per giovani a Bergamo, il primo locale a cui si pensa è l'Edoné (no, non ci siamo dimenticati del Druso: semplicemente non se ne può parlare come di un locale per band emergenti senza trascurare, così facendo, gran parte di una programmazione da far invidia a molti locali italiani ed europei), per una serie di motivi: molto vicino al centro della città, conosciuto anche per eventi diversi dai concerti (ad esempio il frequentatissimo Allegria Party dei martedì estivi), dalla grande tradizione (praticamente tutte le band di Bergamo, dalle più grandi alle più piccole, sono passate di lì almeno una volta), assoluta apertura e disponibilità (mai un «dipende da quanta gente porti» o un «il tuo genere non è adatto al locale»), programmazione di altissimo livello e, last but not least, qualità audio dei concerti davvero ottima.
Un luogo-simbolo di una Bergamo diversa, che non tutti conoscono. Un po' underground, un po' intellettuale (d'altronde, chi crede ancora che le due cose si debbano escludere l'un l'altra?). Il palco in inverno è in una piccola stanza adiacente al bar. Alle band piace, perché «si riempie subito», e, si sa, il colpo d'occhio fa la sua parte. Per eventi di più ampio richiamo invece, soprattutto in estate, il palco si sposta all'esterno. E se la ride Lollo (Lorenzo Ingignoli, responsabile della programmazione musicale dello spazio giovani), quando gli faccio notare che c'è chi apre le porte esclusivamente alle cover band perché «altrimenti il locale ci perde»: «Io gestisco il nostro di spazio, e fin dall'inizio abbiamo scelto di dare la priorità a band con musica originale, sia perché crediamo che sia più interessante, sia perché siamo uno spazio giovanile del Comune ed è un nostro dovere, oltre che un nostro piacere, creare aggregazione anche valorizzando i nostri giovani artisti».
Doveroso ricordare, inoltre, che l'Edoné ospita anche diverse associazioni e gruppi informali che organizzano eventi nel locale, dando spazio a ricerche musicali e artistiche di ogni tipo: «Da questo punto di vista funzioniamo molto da contenitore: ospitiamo ad esempio i ragazzi di Hashtag, che organizzano eventi di cantautorato italiano, quelli di Sottosuolo, l'hardcore del Progetto Cervo, i dj set indie rock/britpop dei ragazzi di Borderline e una volta al mese le serate di Bergamo Reggae. Sono tutte opportunità di far suonare nel nostro spazio band di ogni tipo. A volte ospitiamo anche artisti stranieri in tour in Italia, e sono sempre le associazioni che li portano da noi. Si crea anche un bel giro di curiosi che seguono le programmazioni delle associazioni e alla fine si ritrovano qui da noi. Da questo punto di vista, credo che l'Edoné crei importanti e interessanti occasioni di incontro».
E per le serate organizzate dal locale? «Come detto prima, priorità agli artisti emergenti della zona. Ce ne sono davvero tanti molto bravi. Siccome abbiamo sempre tantissime richieste, cerchiamo di mettere in primo piano quei gruppi che hanno dei lavori in uscita. Abbiamo ospitato tantissimi release party di album, ad esempio». I ragazzi che lo gestiscono sono molto giovani, ma, freschi di una rinnovata vittoria nel bando gestionale dello spazio, hanno le idee chiare e una grande passione nel portare avanti un luogo di cultura e di incontro preziosissimo per la nostra città. Insomma, locale promosso a pieni voti, un orgoglio per chi crede nella Bergamo musicale, una dolcissima consolazione per chi non ci crede più di tanto.