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Magut Race, una gara per duri Cemento in spalla e su per la salita

Magut Race, una gara per duri Cemento in spalla e su per la salita
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Fotografie di Diego Degiorgi e Cristian Riva

 

Nemmeno la pioggia e il percorso scivoloso li hanno fermati. Incitati da due ali di folla, dal rumore dei campanacci e delle motoseghe e supportati al grido di «Mola mìa», i circa settanta partecipanti della sfida di sabato 4 agosto hanno affrontato la ripida salita della pineta del Ristorante La Baitella di Songavazzo. Con 25 chili di cemento by Italcementi sulle spalle.

 

 

La Magut Race. Si tratta di una sfida tra muratori, aperta però anche ad appassionati, sciatori, fondisti, skyrunner, sportivi di ogni genere che vogliono mettersi alla prova. Con quella di quest’anno siamo già alla terza edizione della manifestazione ideata e organizzata da Mario Poletti, lo skyrunner mondiale e recordman delle Orobie, e dalla sua Fly-Up Sport. La gara consiste nel completare nel minor tempo possibile il percorso di 150 metri, con dislivello in salita di 50 metri, trasportando un sacco di cemento del peso di 25 kg. È una sfida che solletica lo spirito competitivo, viene voglia di lanciarsi nella mischia afferrando il primo sacco disponibile. Eppure la corsa è più difficile di quanto sembri. Il cemento è pesante, la salita davvero impervia e quest’anno i 10 minuti di pioggia prima della partenza hanno aumentato la difficoltà, rendendo il terreno fangoso. Ma, si sa, i bergamaschi sono ossi duri. Pensavate che avrebbero rinviato la gara? Macché.

 

 

Il podio. Vincitore di questa terza edizione è Paolo Visini, per il secondo anno di fila. A dimostrazione che la gara è aperta a tutti, Visini non è un muratore, ma un fondista. L’anno scorso ha concluso la gara con il tempo di 1’57’’; stavolta si è migliorato di un secondo. Il vero obiettivo, però, è battere il record di 1’54’’ stabilito da Simone Poloni nel corso della prima edizione della gara, nel 2016. Potete stare certi che continuerà ad allenarsi. Si dice che un mese prima della corsa Visini trascorra le notti a provare il tracciato con una torcia in testa. Al secondo posto Pierluca Armati, con il tempo che era di Visini l’anno scorso, 1’57’’; medaglia di bronzo per Kristian Pellegrinelli, terzo classificato in 2’07’’. E questo per quanto riguarda il podio maschile, perché a questa dimostrazione di forza hanno preso parte anche due coraggiose ragazze. Sono Vittoria Mandelli e Lauretta Morandin, che hanno conquistato il podio femminile con i rispettivi tempi di 4’25’’ e 11’28’’. Per loro niente sconti: stesso sacco di cemento da 25 chili.

 

 

Una gara che piace proprio a tutti. Non solo bergamaschi: i magut o gli aspiranti tali provengono da tutto il nord Italia. Tra loro, un certo atleta misterioso che ha scatenato la curiosità del pubblico. Ma anche l’atleta trentino Andrea Daprai, recordman di metri di dislivello in salita in 24 ore. Alla gara ha assistito anche Lara Magoni, assessore regionale al Turismo e delegata Coni per la provincia di Bergamo. A tal proposito, il sindaco di Songavazzo ha affermato di aver proposto la Magut Race come disciplina olimpica, ma finora, ha affermato con ironica sconsolazione, non è riuscito nell’intento. Un altro grande affezionato della corsa con i sacchi è Paolo Savoldelli, il “Falco” plurivincitore del Giro d’Italia, che l’anno scorso ha preso parte alla sfida concludendo in 2’15’’. Gli stessi main sponsor sono dei fan della corsa: i rappresentanti di Scott, Autotorino, ElleErre e naturalmente Italcementi, la fornitrice ufficiale dei sacchi di cemento per la gara, si sono uniti al pubblico per incitare i concorrenti, lasciandosi trascinare dall’euforia. E per concludere in bellezza, a fine giornata atleti e pubblico si sono concessi un terzo tempo bergamasco doc, a base di polenta, salsiccia e cotechino. Un pasto da veri magut.

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