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In via De Amicis
Metti un piatto al Carroponte Le tante anime di un eno-bistrot
Mica facile parlare dell’eno-bistrot Al Carroponte. Non è facile perché è un luogo che ha più di un’anima e più di una vocazione, un po’ come il poliedrico padrone di casa, Oscar Mazzoleni, che vanta una certa esperienza nella ristorazione, iniziata, come spesso accade, con una portentosa folgorazione per il vino. Nella biografia professionale saltano all’occhio importanti collaborazioni: il celebrato Ristorante Macelleria Motta a Bellinzago, per esempio, oppure al fianco di Enrico Bartolini, lo chef stellato del momento.
Due super must: Carroburger e Lobster Roll. E poi, un giorno, è arrivata l’occasione di una vecchia officina in via De Amicis in città. Di quello che era, è rimasto solo il carroponte, appunto, sospeso davanti all’ingresso, tutto il resto è stato trasformato in un luogo elegante che è enoteca-bistrot-ristorante-lounge bar. Ma parliamo di cose serie: cosa e come si mangia da Oscar? Partiamo dal bistrot, cioè da una certezza: il Carroburger, perfetto esempio di hamburger gourmet. Il pane al sesamo è fatto in casa, la carne (da 200 grammi) è il risultato di una ricetta studiata a tavolino che prevede diversi tagli di manzo. Il tocco in più lo dà la pancetta bergamasca trasformata in bacon croccante per l’occasione, e il Parmigiano Reggiano leggermente gratinato. Qualche foglia di lattuga e cipolla rossa di Tropea in agrodolce, il tutto condito con maionese senapata e ketchup, anche in questo caso, tutto su misura. 12 euro in pausa pranzo. Un bicchiere di vino? Champagne.
Sempre in tema di cose non troppo formali, ma buone, altro piatto veloce da provare è il Lobster Roll, che altro non è se non un panino al burro con la polpa di mezzo astice condita con maionese acida insaporita da sedano e erba cipollina: 22 euro, ma spesi bene. L’abbinamento? Come sopra: Champagne.
La carta, con un dulcis in fundo. Per chi volesse fare sul serio invece la carta del ristorante spazia un po’ in tutti gli ambiti. Tralasciando l’invitante pagina dei prodotti top, farcita di caviale pregiato di marca, i migliori prosciutti spagnoli (leggi PataNegra d’autore), salmone selvaggio, e ostriche, diciamo subito che il mare è il capitolo più gustoso della carta. Tanto pesce crudo e marinato, ma anche le classiche preparazioni in formato trancio di pescato giornaliero al forno e qualche pasta ben condita. Notevole il ragù di tonno. Dulcis in fundo? Le alternative sono due, o fate i classicisti e chiedete un tagliere di formaggi che vi verrà servito, come si conviene, con composte e miele, oppure chiedete di sbirciare la carta dei dolci. Non perdeteci troppo tempo: scegliete Pane, burro e marmellata, una sorta di sublimazione della merenda della nonna d’altri tempi. Semplice e inaspettato. Uno dei dessert migliori che si trovano in circolazione.
La selezione dei vini. Abbiamo parlato del ristorante e del bistrot, ma abbiamo tralasciato l’eno. Tanta Francia, per fortuna, che è una delle cose che fanno la differenza. Tanta Italia, quella buona. Qualche scappata fugace all’estero, e una notevole pagina dedicata ai passiti, che di solito patiscono un allontanamento del palcoscenico (a meno che non si parli del Moscato di Scanzo superstar). E la vera colonna è lo Champagne. Centocinquanta referenze tra nomi blasonati e microproduzioni di difficile reperibilità che contano qualche migliaio di bottiglie e, in più, inserto speciale sul Krug, di cui il nostro è un vero appassionato. E che gli piaccia bere le bollicine più famose di Francia non se ne sono accorti solo i clienti affezionati ma anche gli addetti del settore, tanto che Oscar si è guadagnato uno dei titoli più belli (e ambiti) per un sommelier. Quale? Ve lo racconterà direttamente lui, la consegna ufficiale è tra pochi giorni.
