Vasti pendii e fitti boschi

Monte Sornadello, un vero incanto

Monte Sornadello, un vero incanto
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Foto di Angelo Corna

 

Il gruppo montuoso del Sornadello è posto nelle Prealpi Orobie, a spartiacque tra la Val Taleggio e la Val Brembilla. Le sue vette, più o meno della stessa altezza, trovano il loro culmine nella cima del Pizzo Grande, a 1580 metri di altitudine, e sono caratterizzate da guglie e torrioni, come i vicini monti Cancervo e Venturosa. Si presenta agli occhi dell'escursionista con vasti pendii erbosi e fitti boschi di larici e pini, che durante la stagione primaverile offrono colori e profumi tipici di queste belle giornate. Una montagna, il Sornadello, riservata e lasciata ai pochi residenti che ancora risalgono le sue colline per condurre il bestiame al pascolo. Molto spesso la salita a questa montagna si rivela un'escursione solitaria e sotto certi aspetti faticosa. Nonostante i suoi 1580 metri il Pizzo Grande può fare "sudare" anche un'escursionista allenato.

Il periplo del Sornadello. Une delle vie di salita più impegnative e più belle, riservata a escursionisti esperti, è il percorso che si sviluppa da Cornalita, lungo il ripido sentiero conosciuto come “Passo di Lumaca”. Questo bellissimo tracciato guiderà l’escursionista tra gole e dirupi, gradoni e piccoli salti di roccia a strapiombo nel vuoto, fino a raggiungere la cima più alta del gruppo montuoso, il Pizzo Grande. Raggiunto il piccolo borgo Brembano possiamo parcheggiare l’auto in prossimità della località “Le Fontane”. Zaino in spalla imbocchiamo il sentiero che si snoda in falsopiano, fino a incrociare una deviazione posta in prossimità di un crocifisso. Imbocchiamo il labile tracciato posto alla nostra destra e che sale ripido nel bosco, fino a un piccolo ruscello dove cominciano le indicazioni per l'inizio della nostra avventura.

1 - In partenza
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3 - Il passo di lumaca
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6 - Panorami dal sentiero
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7 - Baita del Carlo
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La salita dal Passo di Lumaca. Un cartello in legno, che riporta il disegno della lumaca, indica l’inizio del ripido percorso che tra gradoni ricavati nella roccia risale il fianco della montagna. È un vero e proprio passo di lumaca a scandire questa lentissima ascesa, in certi tratti panoramica, esposta e protetta da funi metalliche per facilitare la salita. Dopo circa un’ora di cammino raggiungiamo il culmine del sentiero e la Baita del Carlo, bellissima struttura che, dopo gli interminabili gradini, sembra quasi un miraggio! Una pausa è più che meritata, anche solo per riprendere fiato… Recuperate le energie dobbiamo prestare la massima attenzione al sentiero, in questo punto poco tracciato. Il percorso prosegue infatti alle spalle della baita, piegando a sinistra fino a un piccolo ricovero per animali e incrociando il sentiero che sale da Alino. Pieghiamo a destra e continuiamo fino a una pozza d'acqua e alla vicina Baita di Sornadello. Il panorama inizia ad aprirsi, preludio di ciò che in vetta attende l'escursionista. Si prosegue a mezza costa tra pascoli e bosco, fino a raggiungere la ripida cresta che in pochi minuti porta alla croce del Pizzo Grande, posta a metri 1580.

Panorama mozzafiato. Siamo nel punto più panoramico di tutta la Valtaleggio. La voglia di scendere da una montagna cosi bella e panoramica è sempre poca, soprattutto se abbiamo avuto la fortuna di godere di una bella giornata di sole. Il Pizzo Grande è una vera e propria terrazza sull’abitato di san Giovanni Bianco e sulle montagne limitrofe: spiccano Cancervo, Venturosa, Araralta, Baciamorti, Sodadura fino alle imponenti Grigne e al manzoniano Resegone. Mettiamoci comodi e assaporiamo il panorama che abbiamo ampiamente guadagnato, anche perché l’avventura tra le guglie del Sornadello non è ancora finita. Ci attende una ripida discesa!

10 - Baita del Sornadello
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12 - Intramontabile Resegone
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13 - Le grigne
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La direttissima. La via del ritorno, che ci permetterà di concludere l’escursione con un giro ad anello, parte proprio sotto la croce. Una labile e ripida traccia scende tra l’erba, segnata con radi bolli rossi sugli alberi circostanti. In questo tratto il sentiero è poco visibile ed è necessaria concentrazione e senso dell’orientamento. Superato questo tratto imbocchiamo il suggestivo sentiero conosciuto come “Via del Canalone”, che in circa un’ora e mezza ci condurrà nei pressi dell’Agriturismo Eden e al crocifisso trovato ore prima all’inizio della nostra salita. Sono gli ultimi sforzi per tornare al punto di partenza.

Da Alino (quasi) per tutti. Un percorso più agevole, ma comunque riservato a escursionisti "abbastanza" esperti, vede il suo via da Alino, frazione di San Pellegrino Terme. Si sale in auto fino al termine della strada carrozzabile e posteggiata l'auto si prosegue a piedi fino a Cà Boffelli, piccolo e caratteristico borgo dalle costruzioni in pietra. Nelle vicinanze di un'antica fontana alcune indicazioni invitano a proseguire in direzione della Bocchetta del Ronco. Il sentiero si snoda nel bosco e, prestando attenzione ai bolli, prosegue in costante salita, toccando sul percorso alcune baite utilizzate per la produzione del formaggio o utilizzate come stalle durante la stagione estiva. Anche in questo caso la via in alcuni tratti è poco segnalata e richiede attenzione e senso dell'orientamento. A seconda del nostro passo, dopo circa un'ora e mezza di cammino, raggiungiamo il bivio (segnalato) tra Foldone e Sornadello. Pieghiamo a destra in direzione di quest’ultimo, toccando la vicina Baita di Sornadello e salendo fino a raggiungere la ripida cresta che porta alla croce della nostra montagna.

15 - Croce del Pizzo Grande
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16 - Panorama
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18 - Panorama
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Conclusioni. Non facciamoci ingannare dalla modesta altezza di questo gruppo montuoso. I sentieri poco percorsi non sono numerati CAI e rendono il Pizzo Grande una vetta per escursionisti esperti, dotati di un buon senso dell’orientamento. Una montagna da evitare assolutamente in caso di nebbia! La scarsità d’acqua presente sul percorso rende l'escursione preferibile nel periodo primaverile, permettendo di ammirare le fioriture tipiche della stagione e di evitare la calura estiva. Il periplo del Sornadello, con partenza e ritorno da Cornalita, vede uno sviluppo di circa 11 chilometri e un dislivello di 1125 metri. Chi percorre il sentiero del Passo di Lumaca deve avere passo fermo e assenza di vertigini. I tempi di percorrenza variano dalle 5 alle 6 ore, a seconda dell’allenamento. Anche la partenza da Alino non è da sottovalutare, e prevede una lunghezza di 15 chilometri e un dislivello di 900 metri. In questo caso i tempi di percorrenza sono di 4/5 ore.

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