Ora la Foppa può tornare a sognare (riabbracciando Leo e Katarina)
Era il 6 giugno 2011 e dopo un'interminabile finale scudetto contro l'MC Carnaghi Villa Cortese, giunta a gara cinque, la Foppapedretti Bergamo poté finalmente festeggiare l'ottavo scudetto della propria storia. Una delle assolute protagoniste di quella serie fu Eleonora Lo Bianco e l'immagine dell'alzatrice piemontese che bacia il trofeo è l'ultimo scatto di Leo in maglia rossoblù. Un'istantanea che i tifosi bergamaschi hanno portato nel proprio cuore nella speranza di poter rivedere l'alzatrice indossare nuovamente la maglia numero 14 della Foppa. Una speranza trasformatasi in realtà dopo quattro anni e, per di più, nell'estate in cui pochi se lo sarebbero realmente aspettato. Ma grazie al lavoro dei dirigenti Foppa e all'arrivo di nuovi sponsor a sostegno del sodalizio presieduto da Luciano Bonetti, è stato possibile strappare un sì alla Lo Bianco, che dal 2005 al 2011 ha saputo incantare il PalaNorda con le sue giocate. Ora, per le prossime due stagioni almeno, dirigerà nuovamente l'orchestra rossoblù.
Si ritorna in buone mani. Dal suo "arrivederci" sono passati quattro anni. La sua partenza aveva lasciato una pesante eredità che, purtroppo, nessuna è riuscita a raccogliere: né la giovane Noemi Signorile, né Valentina Serena, e neppure Kathleen Weiss, Martina Balboni, Lucie Smutna o Milena Radecka. Tutte buone giocatrici, ma nessuna in grado di avvicinarsi a Leo, che oggi, a 35 anni, è ancora considerata una delle migliori interpreti del proprio ruolo a livello mondiale. E anche per questo motivo la dirigenza del Volley Bergamo ha provato in tutti i modi a riportare l'alzatrice piemontese nell'unica società italiana con cui ha conquistato compionati, coppe Italia e Champions League. Finalmente ora si può dirlo con assoluta certezza: la Foppa è tornata in buone mani, anzi ottime.
Katarina Barun mura un attacco della bergamasca Greta Cicolari (foto Filippo Rubin legavolleyfemminile.it)
Katarina Barun, opposta croata classe 1983, sferra uno dei suoi mancini FOTO FILIPPO RUBIN
Eleonora Lo Bianco mentre firma autografi a giovani tifose già nel 2006
Sempre numero 14 per Leo Lo Bianco (foto Filippo Rubin, legavolleyfemminile.it)
Scelta di cuore. Il destino aveva scritto già tempo fa che un nuovo matrimonio fra Bergamo e la Lo Bianco ci sarebbe stato. Quando due persone si separano ma continuano ad amarsi, è scontato che poi tornino insieme. Del resto Leo non ha mai nascosto di amare la città delle Mura. Un legame molto forte, saldatosi ulteriormente nel 2010, quando alla regista rossoblù venne diagnosticato un tumore a un seno e per diversi mesi non poté calcare il taraflex del PalaNorda. Ma il suo rientro, seppur per pochi secondi, fu un'emozione indescrivibile, soprattutto per lei, che commentò: «Da pelle d'oca. Bergamo mi ha fatto capire una volta in più quanto mi vuol bene». Così, dopo quattro stagioni vissute in Turchia fra Galatasaray e Fenerbahce, Leo e la Foppa hanno pronunciato il nuovo sì: «Appena ho sentito della possibilità di tornare a Bergamo, non sono più riuscita a pensare ad altro - ha dichiarato la palleggiatrice della nazionale -. Per quello che Bergamo mi ha dato, per l’affetto che mi ha sempre fatto sentire. Torno in una realtà che sa di pallavolo, dove ci sono persone serie. È quello che cercavo, che volevo. Anche se in un primo momento non me lo aspettavo. Era un sogno troppo bello. Non poteva andare meglio di così. Solo tornare in città mi ha fatto rivivere emozioni che mi hanno fatto capire che non sarei potuta andare altrove».
Un modello da seguire. L'indiscutibile bagaglio tecnico, la notevole esperienza internazionale (oltre 500 partite con in maglia azzurra), uniti all'immenso valore umano della Lo Bianco, saranno molto importanti sia per la squadra, sia per Eva Mori. La giovane palleggiatrice slovena, appena diciannovenne, ha sempre indicato la fuoriclasse azzurra come il modello di giocatrice da osservare per potersi migliorare ogni giorno di più. E da agosto potrà farlo quotidianamente in palestra.
C'è anche Barun. Oltre a quello di Lo Bianco, c'è il ritorno anche di Katarina Barun, opposta croata classe 1983 già nelle fila della Foppa nella stagione 2006/2007 come vice della Gruen. Abbandonato il ruolo di comparsa, torna a Bergamo per recitare quello da protagonista, come fatto la scorsa stagione a Novara, dove ha trascinato la formazione di Pedullà al successo in Coppa Italia e ha sfiorato anche lo scudetto. «Quando sono stata qui e ho vinto la Champions League è stato fantastico - ha dichiarato Katarina -. Ma ero giovane e avevo poco spazio. Ora vengo per vincere da protagonista. E se è stato così bello la prima volta, chissà come potrà essere ora». I numeri sono tutti dalla sua parte: quasi 20 punti di media a partita e un 44 percento di efficacia in attacco. Decisamente un bel biglietto da visita. Se non fossimo scaramantici diremmo che, con Leo in regia e con la Barun al top, sognare lo scudetto non è affatto un'utopia.