Anche Christo è favorevole

Sgarbi sul recupero di Crespi d'Adda «Inizia il futuro, il passato è finito»

Sgarbi sul recupero di Crespi d'Adda «Inizia il futuro, il passato è finito»
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Bisogna ancora aspettare, ma molto probabilmente le prossime settimane saranno quelle decisive. Stiamo parlando del futuro dell'ex cotonificio Benigno Crespi, meglio noto come l'ex fabbrica di Crespi d'Adda, quella meraviglia di archeologia industriale attorno alla quale è nato uno dei più belli e noti villaggi industriali del mondo occidentale, tanto da essere stato insignito nel 1995 del titolo di patrimonio dell'umanità dall'Unesco. Da anni Antonio Percassi sta tentando di trasformare quel luogo abbandonato nel quartier generale del proprio gruppo, ma nonostante l'acquisizione completata da part della holding di sua proprietà Odissea Srl, mancano ancora alcuni passaggi burocratici perché la trasformazione abbia inizio. In particolare, manca l'accordo con il Comune di Capriate San Gervasio per il piano di riqualificazione. Le frizioni tra le parti sono sorte in particolare attorno a due temi: oneri di urbanizzazione e questioni viabilistiche. In mezzo Provincia e Regione, che hanno assunto le vesti dei mediatori con l'intento di chiudere un capitolo complicato ma fondamentale per il rilancio di questa storica località bergamasca.

 

Villaggio-Crespi-d-Adda-3

 

Chi è pro e chi è contro. Tanti i pareri che sono stati espressi attorno al futuro di Crespi. Da una parte chi ritiene il piano di Percassi invasivo e poco coerente con la storia del luogo (senza contare le proteste degli abitanti del posto circa le modifiche che il patron dell'Atalanta vorrebbe attuare nell'area per rendere meno complicata la gestione degli spazi), dal'altra chi, invece, ritiene l'imprenditore bergamasco l'unico in grado di salvaguardare una ricchezza storica del territorio. Tra i secondi c'è anche Maria Grazia Crespi Asquer di Flumini, classe 1928 e pronipote diretta del fondatore del villaggio operaio. In una lettera scritta a gennaio 2016, l'erede di colui che fondò il Cotonificio Benigno Crespi attaccò duramente il sindaco di Capriate Valeria Radaelli, affermando che il suo atteggiamento con Percassi rischiava di buttare al vento l'unica occasione di rinascita possibile del villaggio industriale.

 

 

Sgarbi: «Da qui parte il futuro». Ora un'altra autorevole voce si accoda a quelle di coloro che auspicano una celere soluzione della questione. È quella del noto critico d'arte, oltre che uomo di spettacolo, Vittorio Sgarbi. Il celebre critico, nel suo peregrinare per le bellezze del nostro Paese, ha fatto tappa proprio a Crespi, dove è stato accompagnato tra le architetture industriali dell'ex fabbrica da Arialdo Ceribelli, Giorgio Ghilardi e Mauro Piantelli. I quattro hanno dialogato di storia, forme e spazi. Sgarbi, rapito dalla bellezza dei luoghi, ha girovagato nel Santuario della Divina Maternità di Concesa per poi ritornare ad attraversare il reticolo abitativo del villaggio operaio e soffermarsi sui dipinti conservati in chiesa. Prima che andasse via, i rappresentanti dell'Associazione Crespi d'Adda presenti gli hanno chiesto una sua riflessione sul luogo e l'hanno pubblicata sulla pagina Facebook "Archivio Storico di Crespi d'Adda - la biblioteca sentimentale crespese". Secondo Sgarbi, il progetto Percassi rappresenta una «prospettiva di futuro» per il luogo e il circondario. Riportare in vita l'ex cotonificio è l'opzione migliore, onde evitare che, in futuro, «menti deboli facciano operazioni architettoniche basate su deliri che non abbiano niente a che fare con questi luoghi. Qui c'è un rapporto tra luogo e natura, tra luogo e persone. Un architetto che invece realizza qualcosa di nuovo, pensa al Giappone, agli Stati Uniti. Ti porta lontano da dove sei, mentre qui siamo esattamente dove dobbiamo essere. Per questo l'operazione di Percassi è gravida di futuro. Non è un'operazione di conservazione, ma progressiva, di moltiplicazione delle opportunità. L'alternativa dell'abbandono sarebbe negare quello che c'è per ipotizzare quello che non c'è, che sicuramente sarà peggio di quello che c'è. Quindi io credo che, anche in tempi abbastanza rapidi, questo luogo da rovina diventerà invece prospettiva aperta verso orizzonti nuovi. Sarà un punto di riferimento essenziale. Non c'è che il futuro per quest'area, il passato è finito».

 

Christo e Percassi a Crespi d'Adda (6)

 

Anche Christo affascinato. Parole chiare, che arrivano a pochi giorni di distanza dalla visita a Crespi d'Adda di un'altra personalità di spicco, ovvero Christo. L'artista bulgaro-newyorkese, dopo l'enorme successo di The Floating Piers, la sua passerella galleggiante sulle acque del lago d'Iseo visitata da ben un milione e mezzo di persone in appena 16 giorni, ha voluto visitare il villaggio operaio di Crespi e, in particolare, l'ex fabbrica insieme a Percassi. Gli occhi dell'artista sono stati immediatamente catturati dagli enormi spazi e dalla potenzialità di questo luogo. L'idea di un recupero della struttura attraverso l'arte e il lavoro lo ha affascinato e convinto della bontà del progetto di Percassi. Restano però ancora diversi nodi da sciogliere, almeno dal punto di vista burocratico. La speranza è che le parti in causa trovino un compromesso e, insieme, lavorino per restituire a Bergamo e a tutta la Lombardia un luogo ricco di storia e dalle potenzialità future inimmaginabili.

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