Bergamo, secondo tempo

Tour gastronomico in 24 ore Dalla merenda al dopocena

Tour gastronomico in 24 ore Dalla merenda al dopocena
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Abbiamo immaginato un tour attraverso Bergamo durante l’arco di una giornata, per raccontarne (almeno in parte) la grande varietà dell’offerta gastronomica. Dal primissimo caffè della mattina fino all’ultimo drink del weekend. Dopo la prima puntata, il nostro itinerario riprende dalla tappa pomeridiana della merenda e ci condurrà questa volta, fino agli indirizzi migliori per il dopo cena.

 

Merenda

Sweet Irene

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Un locale che ha fondato la sua filosofia su una scelta radicale: tutto biologico e massimo rispetto dei prodotti naturali. L’offerta è curata nei minimi dettagli perché tutte le proposte siano vegane, vegetariane e assolutamente bio. Non solo al momento del pranzo ma anche all’ora del tè, quando i clienti si lasciano tentare da dolcetti, torte e muffin. Il locale, molto grazioso, si propone come rifugio per chi, in centro, voglia prendersi un momento di relax salutare. Oltre ai prodotti da forno, alle pareti trovate numerose confezioni selezionate e garantite da acquistare per le vostre merende biologiche casalinghe. Chi pensa che il mondo vegan sia triste e insapore dovrà ricredersi assaggiando i biscotti fatti in casa o una fetta di torta bio. Via Sant ’Orsola 22/A.

 

Aperitivo

Le Iris

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La prossima domanda fondamenta è: dove si può fare un buon aperitivo? Le Iris. Partire da qui è praticamente obbligatorio, e chi ancora non conoscere questo luogo non potrà fare a meno di amarlo. Toni sta dietro il banco del suo American Bar da 25 anni, un lunga esperienza che gli ha permesso di diventare punto di riferimento per la miscelazione. E non solo: è stato in un certo senso il punto di partenza della cocktail renaissance che da qualche tempo ha investito la città. Il locale, dal fascino inarrivabile, è caratterizzato dal grande bancone nero centrale, le opere di Alessandro Verdi, la bella bottigliera e la musica jazz in sottofondo (mai altra musica fu più appropriata). Accanto a una drink list di super classici coesiste la proposta più creativa di signature drink. L’ideale è iniziare con un buon Americano fatto a regolare d’arte, per poi proseguire assaggiando qualche nuova creazione. Nel caso preferiate il vino, sappiate che qui c’è un’accurata selezione di champagne. La veranda, riservata, è il luogo ideale per godere di un buon aperitivo durante la bella stagione. E se poi vorrete tornare dopo cena per un after dinner, di certo non avrete scelto male. Viale Vittorio Emanuele II, 12.

 

Barrier

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Altro locale, altro stile. Mauro Colombo è il patron dallo spirito latino di questo piccolo e sempre affollatissimo street bar. Un’apertura relativamente recente che però si è già costruita un giro di clienti molto affezionati. A creare la giusta alchimia non c’è solo la solarità del padrone di casa e del suo staff, che riescono a accogliere tutti con cordialità ed eleganza, ma anche la bravura, unita a una buona dose di creatività, di chi sta dietro il bancone. Una concezione precisa e rigorosa di miscelazione sono la base su cui è costruita la proposta, anche se è ottimamente mascherata da un’atmosfera rilassante che permette agli avventori di bere bene (a volte benissimo) in una situazione informale. Divertente esplorare la drink list alla ricerca del proprio gusto personale, anche se il consiglio è partire da un buon classico, magari da un Daiquiri, cavallo di battaglia del posto. L’aperitivo è particolarmente gustoso, e sappiate che qui i club sandwich hanno assolutamente una marcia in più. Via Broseta 57/F.

 

Concrete

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Ultimo indirizzo prima di passare alla cena. Apertura recentissima ma già interessante per le serate cittadine, il Concrete è un locale dal gusto decisamente moderno e arredato con uno stile vagamente industrial. Un grande bancone accoglie i clienti che poi possono accomodarsi ai tavolini tra le pareti in cemento. Buono il tagliere di salumi e le tre proposte di pizze gourmet, ideali per un aperitivo gustoso. Via Broseta, 5.

 

Cena

Scegliere la tavola della cena potrebbe essere più complicato di quanto sembri data la grande offerta e le diverse proposte. L’importante è avere ben chiaro che cosa si voglia mangiare.

 

La Fiaschetteria

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Un gioiellino della ristorazione intelligente, fatta di fatti che vanno oltre gli slogan. Gianni Danesi è un buon oste, ma sopratutto un grande scopritore di prodotti. Un talento naturale che gli ha permesso di mettere insieme il tagliere di salumi e formaggi tra i più buono di tutte le tavole della città. Potrete bere vino in ciotola spillato direttamente dalla botte in un locale minuscolo e pittoresco che nessuno si stupirebbe di trovare in un qualche paesino di montagna tra le Alpi. Via Borgo Santa Caterina, 8.

 

Impronte

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Lo chef Cristian Fagone con la moglie

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Bel posto. Servizio curato e cucina che non si fa dimenticare. Un indirizzo che sicuramente va provato perché potrebbe diventare in breve tempo uno dei vostri preferiti. Cristian Fagone è una delle mani più brillanti che si siano affacciate recentemente sul panorama bergamasco e che, probabilmente, sarà capace di cresce ancora e diventare un vero punto di riferimento. Via C. Baioni, 38.

 

Casual

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In Città Alta. Un bel parcheggio comodo. E una delle sale più appaganti. Lo stellato cittadino è già un classico e luogo di elezione quando si organizza la serata che non si può sbagliare. Il servizio e la capacità di accompagnare i clienti in una cena elegante ma non per questo formale è un onere che Marco Locatelli porta benissimo, e con grande naturalezza. Facilitato dall’ambiente più che accogliente. e aiutato dalla bravura del giovanissimo chef Alex Manzoni, talentuoso e promettente. Via S. Vigilio, 1.

 

Dopocena

Due indirizzi per concludere degnamente una 24 ore gastronomica, tirare il fiato e godersi ancora qualche locale prima di finire la giornata.

 

Sottovoce

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Tranquilli, anche se vi siete attardati troppo, sappiate che questo speakeasy apre alle 22 e nel weekend chiude alla 4 del mattino. Un locale nascosto di quelli che si possono trovare a Londra o New York, ricavato all’interno di una vecchia chiesetta sconsacrata. Dall’esterno non notate assolutamente niente, ma una volta passato l’ingresso sarete accompagnati in un altro mondo dove, completamente a vostro agio, potreste ritrovarvi a sorseggiare drink fino alle prime luci del mattino. Riccardo Pennacchia ha un talento innato per la mixology e si sta affermando come uno dei più bravi. Se possibile scegliete il posto al banco e affidatevi completamente alle sue mani. Per entrare vi serve sapere la parola d’ordine! Via Canove, 1.

 

Beer Garage

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Pub di riferimento per gli amanti della birra artigianale. Un po’ perché il publican è Simonmattia Riva, miglior beersommelier del mondo, un po’ perché le spine proposte abbracciano un vasto panorama, spesso anche estero e spesso con chicche introvabili. Ma oltre a questo c’è anche una selezione (refrigerata) di bottiglie, da cose più popolari fino a grandi bottiglie invecchiate. Se vi piace il genere probabilmente ci siete già stati, se invece pensate che la birra non faccia al caso vostro è perché probabilmente non ci siete ancora stati. Via Borgo S. Caterina, 36.

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