Caserta, quelli in affitto alla Reggia che spendono 5-15 euro al mese
Canoni d’affitto a prezzi stracciati, fino a 5-15 euro al mese. Il tutto per vivere in una location che si fa in un attimo a definire da sogno, la Reggia di Caserta, tra fontane e boschi, stucchi e statue d’epoca borbonica. Presto, però, l’esclusiva location dove 12 famiglie campane vivono in condizioni, di fatto, di privilegio, rischia di dover essere abbandonata per sfratto. E quella che arriva dalla città campana ha tutti i connotati della più classica truffa all’italiana, dai contorni a dir poco farseschi e dove – tanto per cambiare – il lavoro di ricostruzione delle responsabilità pare essere lento e inconcludente.
Indagano Corte dei Conti e Procura. A riportarla sui giornali, in questi giorni, è stato Il Mattino, che ha parlato delle due inchieste aperte sulla vicenda: una della Corte dei Conti (sui canoni d’affitto fuori mercato) e una della Procura ordinaria di Napoli (su chi ha la responsabilità della vicenda). In realtà le 12 famiglie in questione vivono già da anni (si parla addirittura dagli anni Novanta) in questi appartamenti, alcuni all’interno del Palazzo, altri nel parco. Il loro canone d’affitto era stato fissato anni fa a condizioni vantaggiose, e negli anni il trattamento di favore si è protratto, talvolta, spiega Il Mattino, senza nemmeno adeguarlo alle oscillazioni dei prezzi. Di recente, dopo alcune verifiche iniziate due anni fa volte ad adeguare proprio il costo degli affitti, erano stati emessi provvedimenti di sfratto nei loro confronti, ma soltanto un appartamento è stato liberato. Ma, come spiega il Fatto Quotidiano, tutto ciò non ha fatto altro che scoperchiare un vaso di Pandora, attraendo così l’interesse di Procura e Corte dei Conti.
La difesa della Reggia. Insomma, è una situazione che va avanti da una marea di tempo, senza che – all’apparenza – nessuno sappia chi è stato ad assegnare canoni così bassi, né si sia scoperto che cosa ha permesso che nel corso degli anni variasse. È stato lo stesso Mauro Felicori, direttore della Reggia, a spiegare attraverso Facebook la posizione attuale della direzione della Reggia rispetto questa situazione: «Tutti gli inquilini della Reggia di Caserta, peraltro alloggiati con contratti regolari benché ovviamente discutibili - sono stati sfrattati dalla direzione che mi ha preceduto e si accingono - se non l'hanno già fatto - a lasciare gli appartamenti secondo le procedure dello stato di diritto».
Parla chi vive qui. A quanto pare però l’inchiesta della Corte dei Conti è destinata ad arrivare ad una svolta a breve, mentre l’interesse della stampa si è fiondato sulla reggia borbonica, di cui si era già parlato settimana scorsa per la querelle tra sindacati e direttore per il suo desiderio di lavorare fino a tardi. Telecamere e taccuini da giorni abbondano, con il fastidio di chi qui ci vive, che non vuole venga scoperta del tutto la condizione di privilegio in cui, di fatto, si trovano. Una video inchiesta del Corriere della Sera ha tentato di andare a fondo dello “scandalo affittopoli”, riuscendo a scambiare qualche parola con queste persone. Una signora racconta di essere la vedova di un ex-dipendente della Reggia, di vivere lì da anni alla spesa di 86 euro al mese, e di aver contribuito di tasca propria alla ristrutturazione dell’immobile. Tra galline, orti e garage costruiti sui terreni della reggia, si difende: «Non siamo abusivi, paghiamo l’affitto per quanto ci è stato chiesto». «Se ci trovano dove andare e ci pagano lo sfratto noi ce ne andremo», dice un’altra. «Chi ha fatto quest’errore? Vogliono rimediare? Lo facciano come si deve».