Studio dell'Università di Stanford

Spegnete i lampioni nelle città Si dorme male per troppa luce

Spegnete i lampioni nelle città Si dorme male per troppa luce
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Spegnete le luci, è ora di dormire! Non intendiamo certo quella del comodino, ma di lampioni e fanali di ogni genere. Pare infatti che l’illuminazione a giorno, con cui sono mantenute vive e più sicure le strade delle città metropolitane, finisca con influire sulla qualità del sonno. Rendendoci addirittura intolleranti al buio. Lo dimostrerebbe uno studio condotto dall'Università di Stanford, negli Stati Uniti, i cui risultati saranno presentati in occasione del 68° Congresso della Società americana di neurologia, che si terrà ad aprile a Vancouver, in Canada. Ecco spiegato perché nelle grandi città si dorme poco e male.

 

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Sonno... addio! Anche Morfeo non ne può più e se la vede davvero brutta a dover combattere tutte quelle luci delle grandi città che tengono sbarrate le palpebre, mantengono vivi circuiti e attività cerebrali, fanno scambiare quasi la notte con il giorno, o comunque perdurano la durata di quest’ultimo, facendo dire definitivamente addio al sonno profondo. Insomma il buon riposo sarebbe ‘inquinato’ anche dal progresso, almeno da quello luminoso. Proprio a causa di questo fattore, sembrerebbe che gli abitanti di aree urbane, specie se disseminate da lampioni, dormano poco e comunque meno delle canoniche 7-8 ore raccomandate, e male rispetto ai residenti di zone rurali o più buie. Con conseguenze indiscusse anche sulla salute: nervosismi, stanchezze, disturbi da affaticamento e così via; tutto a causa di un organismo in carenza di sonno. Ma soprattutto di sonno di qualità.

Questa considerazione ‘sonnacchiosa’ (ma non troppo), l'hanno espressa un gruppo di ricercatori americani dopo aver effettuato serie e lunghe indagini, condotte cioè su quasi 16 mila intervistati, monitorati per 8 anni sul loro rapporto con il sonno e l'eventuale presenza di disturbi medici, emotivi, psichiatrici o di altra natura. Questi dati sono stati poi incrociati con informazioni reperite "via satellite", utili a misurare l’entità di esposizione alla luce, nel periodo notturno, dei partecipanti allo studio correlata alla presenza di lampioni e illuminazioni varie.

 

Inquinamento-luminoso-in-Europa

 

Cittadini nervosi e assonnati vs campagnoli freschi e riposati. È questa la conclusione dell’indagine che ha confermato i sospetti dei ricercatori. Infatti è emerso che i cittadini, a causa dell’elevato tasso di illuminazione delle aree urbane o di periferia, hanno il 6 per cento in più di  probabilità di dormire meno di sei ore per notte: in media 402 minuti contro i 412 dei dormiglioni della zone rurali o dei piccoli centri abitati. Ma non solo: gli abitanti delle grandi metropoli, sarebbero anche molto più insoddisfatti della qualità del loro riposo, con una percentuale pari al 29 per cento contro il solo 16 per cento dei campagnoli, svegliandosi  più spesso nel cuore della notte e alzandosi al mattino più stanchi e confusi.

Non è detta però l’ultima parola. Servono ancora studi, almeno per stabilire se esista, in effetti, uno stretto legame di causa-effetto tra illuminazione notturna e qualità del sonno. Perché c’è chi dice che i cittadini dormano male anche per colpa di aumentati livelli di stress e un tenore di vita più frenetico. Considerazione, diciamolo, alla quale non si può dare torto, tuttavia i ricercatori vogliono andare a fondo persuasi che una qualche implicazione sul sonno, l’eccessiva illuminazione proprio l’abbia. E se questa relazione fosse confermata, occorrerà adottare serie misure preventive, dicono gli esperti, per lo più di ordine pratico. E visto che nelle città per arrivare a una soluzione efficace i tempi potrebbero essere molto lunghi, è possibile fare qualche cosa di personale. Come ad esempio indossare mascherine per coprire gli occhi o fare uso di imposte e tendaggi che possano oscurare completamente la stanza da letto.

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