Trascinati da un popolo nerazzurro
È iniziata con un centinaio di tifosi che aspettavano il bus dell’Atalanta per caricare i giocatori fuori dallo stadio, è continuata con oltre 18mila spettatori sugli spalti che hanno ammirato il perentorio 2-0 al Bologna, è finita con i giocatori ed il tecnico Reja che esultavano insieme a tutto lo stadio, in festa per un successo di vitale importanza per il morale e per la classifica. Il pomeriggio atalantino allo stadio di Bergamo è stato perfetto: 105 giorni dopo il rotondo 3-0 al Palermo la Dea è tornata a vincere e tutto l’ambiente si prepara a vivere una Pasqua serena grazie a tre punti che regalano finalmente un sorriso dopo settimane assurde e zeppe di preoccupazioni.
Cancelli aperti alle 10.30, stadio pieno. La domenica dei tifosi si è aperta con uno splendido sole a baciare Città Alta e il cielo terso. I cancelli del Comunale sono stati aperti per l’occasione dalle 10.30 e verso le 11 ad attendere la squadra fuori dal cancello d’ingresso c’erano già un centinaio di appassionati di ogni età che hanno accolto l’arrivo del bus dell’Atalanta con applausi e tantissimo sostegno. Mentre i giocatori entravano in campo e iniziavano a verificare il nuovo (splendido) manto erboso, le tribune si sono via via popolate e la tensione si tagliava a fette. Alle 12.30, momento del fischio d’inizio, dentro lo stadio c’erano ben 18.258 spettatori. Le due Curve erano piene e belle cariche, la Tribuna Creberg non presentava nemmeno un seggiolino vuoto e lo spettacolo sia in Tribuna Centrale che nei Pitch View era decisamente coinvolgente. Cielo azzurro, prato verde e tanto nerazzurro sulle tribune dove gli occhi di grandi e piccoli erano carichi di aspettative, ma anche di paura - ancora una volta - di non farcela.
Atalanta-Bologna vista dai tifosi
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I Giovanissimi vincitori ad Arco e la carica nel riscaldamento. Gli undici scelti da Reja sono scesi in campo per il riscaldamento poco prima delle 12. Dagli spalti, quasi subito, l’incitamento per la squadra è salito ai massimi livelli e quando Diamanti e compagni sono rientrati negli spogliatoi per indossare la divisa ufficiale e iniziare la partita dalla Curva è arrivato un applauso collettivo che subito ha coinvolto tutto lo stadio. Prima la Pisani aveva invitato i giocatori a tirar fuori gli attributi con un paio di cori eloquenti, ma il punto più alto dei decibel pre-gara sono stati raggiunti per la formazione Giovanissimi che ha trionfato ad Arco.
A pochi minuti dall’avvio della gara, lo speaker ha chiamato in campo i ragazzi del settore giovanile freschi vincitori del prestigioso torneo internazionale intitolare a Beppe Viola. Dopo la finale vincente con il Chievo, per la formazione dei Giovanissimi c’è stato anche l’applauso del pubblico “dei grandi”. La speranza, per questa banda di giovanotti che quasi impauriti si sono diretti sotto la Curva per l’applauso finale, è di potersi trovare un giorno a giocare da protagonisti su questo stesso terreno di gioco.
Il Bandierone ferito che non molla mai. Come annunciato in settimana, la Curva Pisani ha accolto l’ingresso in campo delle squadre alzando lo storico Bandierone che copre tutto il settore più caldo del tifo. La giornata era splendida ma un leggero vento ha reso le operazioni molto complicate. Una volta completata la stesura verso l’alto del maxi vessillo, proprio a metà curva si è aperto uno squarcio: i tifosi presenti sono stati molto bravi a tenere i due drappi strappati per evitare una rottura totale. Non è la prima volta che il vessillo trentennale cede alla tensione, nel giorno più difficile probabilmente anche lui ha sentito il peso di Atalanta-Bologna. Nelle prossime settimane sarà riparato e tornerà in magazzino pronto per la prossima avventura.
La partita, l’aria elettrica e la spinta del Comunale. Dopo il fischio d’avvio di Giacomelli, lo stadio ha iniziato a spingere senza sosta e la partenza dell’Atalanta ha dato una grossa mano. I nerazzurri sono partiti attaccando sotto la Curva Pisani e alcuni calci d’angolo conquistati in rapida successione hanno infiammato lo stadio. Poi è arrivato il vantaggio di Gomez e in quel momento la tensione di tutto il Comunale si è sciolta come neve al sole. La reazione rabbiosa dei giocatori, l’esultanza sfrenata di tutti i settori e il grande sorriso dei bambini sono la cartolina migliore di un pomeriggio da applausi che tutti volevano essere proprio così.
Il raddoppio di Diamanti (su assist di Pinilla) ha regalato un’altra perla da sottolineare. Dopo il gol, il numero 23 ascoltava e guardava intorno quasi immobile, proprio lui che sia durante il riscaldamento che durante l’avvio di gara chiamava con chiari gesti il sostegno dei tifosi. Vicino a lui, Pinilla faceva capire con gesti eloquenti che loro (i giocatori) gli attributi li hanno e ce li mettono sempre, anche quando non sembra.
Atalanta-Bologna vista dai tifosi
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Il rigore sfumato e il genio del rosso. Dopo il riposo, una botta ha costretto Diamanti a lasciare spazio a Raimondi. La partita si è un po’ complicata ma non è successo nulla di particolare e per un po’ di minuti il Bologna ha provato a combinare qualcosa senza che arrivasse il gol in grado di riaprire tutto. A un quarto d’ora dalla fine, sulla serpentina di Gomez, lo stadio si è riacceso nella speranza di vedere anche il gol del 3-0, ma la parata di Mirante su Pinilla ha strozzato in gola a tutto l’urlo liberatorio.
Poi ci sono state le due espulsioni, a M'Baye e Gastaldello. Tutti hanno visto i due falli che proprio sotto la Creberg hanno mandato gambe all’aria Gomez, ma al momento dell’uscita dei giocatori bolognesi si è sentito anche un coro abbastanza divertente dalla Curva. Sapete perché Gastaldello è stato accompagnato da un “Ohhhhh” così potente? Dalla Pisani un tifoso armato di cartellino rosso si è arrampicato sulla vetrata che divide il campo dagli spalti, per ripetere l’espulsione di Giacomelli, tra l’ilarità generale. Potere di una vittoria che ha decisamente allentato la tensione.
La festa finale. Dopo il triplice fischio, Gomez ha lasciato il campo stremato mentre Diamanti (uscito quaranta minuti prima) tornava in campo per l’intervista con le televisioni. Proprio in quei momenti, l’olandese de Roon è andato a regalare la sua maglia al Parterre Creberg, prima di tornare in campo per correre verso la Curva insieme a i compagni. Con i giocatori, c’era anche Reja: il mister è stato trascinato in mezzo al gruppo da Migliaccio, con Raimondi e Cigarini che coordinavano le operazioni. Non c’è che dire, quando si vince il sole sembra ancora più splendente e tutto è veramente più bello.