Il sorriso semplice di Michela Moioli In snow da Alzano in cima al mondo
Ha 20 anni e lo sguardo di chi vorrebbe mangiarsi il mondo con un sorriso. Ha 20 anni e il viso simpatico della ragazza della porta accanto. Ha 20 anni e un titolo storico per l’Italia nel suo palmarès. Michela Moioli, sul tetto del mondo direttamente da Alzano Lombardo. La giovane snowboarder bergamasca, infatti, domenica 20 marzo ha conquistato la Coppa del Mondo 2015-2016 di snowboard cross. Merito del quinto posto ottenuto nell’ultima tappa disputatasi a Baqueira Beret, in Spagna, e al contemporaneo successo dell’australiana Belle Brockhoff che ha privato la ceca Eva Samkova dei mille punti necessari per il sorpasso. Si è chiusa 5.100 punti a 5.060: per soli 40 punti la sfera di cristallo è andata all’azzurra.
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Un successo storico, una rivincita. Una domenica sportiva da sogno quella appena trascorsa per Bergamo, con l’Atalanta tornata alla vittoria dopo ben 14 gare senza 3 punti, la Foppa vincitrice della sua sesta Coppa Italia con una superprestazione contro Piacenza e la Moioli che porta ad Alzano un titolo storico, che mai nessuna atleta azzurra era riuscita a conquistare (solo due ragazzi ci erano riusciti prima di lei: Omar Visentin nel 2013-2014 ed Elmar Messner nell’oramai lontano 1996-1997). 21 anni li farà il 17 luglio, ma nonostante la giovane età questa ragazza ha già alle spalle una carriera vincente e il pesante fardello della predestinata. Un fardello che non pare però pesarle troppo. Nel suo palmarès, infatti, ci sono già due terzi posti nella Coppa del Mondo (2013 e 2015) e il bronzo mondiale dell’anno scorso, quando rientrò sulla pista dopo il grave infortunio al ginocchio occorsole nella finale olimpica di Sochi 2014. Già, quel terribile infortunio che la privò non soltanto di una medaglia (assolutamente alla portata) ma anche di un sogno covato sin dalla tenera età. «L’Olimpiade mi ha dato una bella lezione, sia fisica che morale» raccontava la Moioli pochi giorni prima della tappa decisiva in terra spagnola. «Ho imparato che non sono invincibile e che anche io posso farmi male. Dopo l’operazione ho iniziato ad allenarmi seriamente, ho perso 8 chili e ho messo su muscoli. Sono tornata molto più forte di prima, anche se la strada è ancora lunga». Parole che quasi stonano nella bocca di una ragazza appena 20enne; una maturità pazzesca, che le ha permesso di trasformare una caduta rovinosa nella miglior base per i successi del domani.
La forza della leggerezza. Può sembrare banale, ma la sua forza è il sorriso e la leggerezza con cui ha affrontato anche queste ultime, decisive, settimane. In tutte le dichiarazioni rilasciate nei giorni precedenti alla sfida finale di Baqueira Beret, la Moioli s’è detta serena, consapevole di aver dato tutto fino ad ora e di dover semplicemente fare quello che aveva già dimostrato di saper fare: scendere in pista con grinta e tranquillità. La sua vittoria è la vittoria della nostra città, dell’Italia, di un movimento poco noto e disabituato alle prime pagine dei giornali, ma anche della semplicità e della leggerezza. Quel «ciao nonna!» urlato in mondovisione prima della finale di Sochi, quella del brutto infortunio, simboleggia l’urlo di gioia di una ragazza che, anche dopo la delusione di quella giornata, continua a ritenersi fortunata, prima che brava: «Bisogna sorridere sia alle vittorie ma anche alle sconfitte. Sono una ragazza normale, che ha iniziato a fare snowboard come una turista qualunque. Lo snowboard è diventata la più grande passione ed oggi è il mio lavoro» ha raccontato a Sportface pochi giorni fa. «Credo che affrontare la vita in modo sereno e anche divertente sia la chiave per far funzionare le cose».
Pubblicato da Michela Moioli "Official Page" su Domenica 20 marzo 2016
Una vittoria sudata, ma ora è festa. Chi si aspettava una vittoria facile, ha dovuto ricredersi. Il margine dalle avversarie, infatti, era minimo e le cose non si sono messe benissimo per Michela. In semifinale la giovane azzurra è caduta, dando così la possibilità alla propria rivale di essere artefice del proprio destino. Un eventuale successo della fuoriclasse ceca Samkova avrebbe reso vane tutte le fatiche di Michela. Un enorme grazie deve quindi andare anche all’australiana Brockhoff, che con la sua prestazione super ha tenuto dietro la talentuosa ceca e ha permesso all’azzurra di conquistare la sfera di cristallo nonostante il quinto posto di tappa. Ora Alzano non vede l’ora che la sua campionessa faccia rientro in Italia. Lì la conoscono praticamente tutti e, per una volta, Michela dovrà mettere da parte la sua timidezza. «Meglio non pensarci ora, magari mi stanno pure organizzando una festa o qualcosa di simile… E a me queste cose mi agitano proprio» raccontava poche ore fa. Beh, per una volta siamo certi che anche la sua timidezza verrà messa da parte per festeggiare un risultato storico. Per lei, per Alzano, per l’Italia.