La profezia sui telefoni del 1962 che aveva previsto quasi tutto

Ha fatto un certo scalpore il casuale ritrovamento di un articolo negli archivi del settimanale siciliano Trapani Nuova, al cui titolo Nel 2000 i telefoni faranno tutto loro segue perfino un catenaccio che recita: «Leggeremo i giornali attraverso la rete telefonica e potremo anche servircene per le operazioni di banca». A renderlo sconcertante, la sua data di pubblicazione: il 26 giugno 1962.
La profezia. A distanza di più di cinquant’anni da oggi, l’articolo raccoglie le premonizioni contenute in un’intervista rilasciata a un importante network televisivo americano, la CBS, da parte di tre ingegneri della American Telephone and Telegraph Incorporated (At&t), una grande compagnia telefonica con sede in Texas che, forse non caso, fu anche uno dei due primi gestori a permettere nel 2007 l’utilizzo dell’iPhone. J.H. Felker, C.M. Mapes e H.M. Boettinger descrissero l’avanzatissimo uso che della telefonia si sarebbe fatto con l’ingresso nel nuovo millennio, una rappresentazione della pervasività del telefono che trova una tale corrispondenza col presente da risultare quasi inverosimile. I tre previdero non solo la portabilità del telefono, ma anche i servizi resi possibili dai moderni device, tra cui, in primo luogo, la lettura di quotidiani online, le video conference, l’e-commerce e l’home banking.
Di seguito, gli stralci più rilevanti dell’articolo:
I giornali del mattino saranno diffusi direttamente in «facsimile» attraverso la rete telefonica.
L’uomo d’affari (…), servendosi del «videofono», il cui schermo sarà molto più efficiente e più chiaro degli attuali televisori, potrà mettersi in contatto con l’ufficio o, addirittura, convocare una conferenza con i corrispondenti o i soci in differenti località.
La moglie potrà ricorrere al servizio telefonico per evitare le faticose maratone nei negozi. Con occhi attenti seguirà sullo schermo a colori del videofono le spiegazioni dei negozianti e analizzerà la merce esposta, prima di passare l’ordinativo.
In viaggio la gente potrà disporre del telefono sulle autovetture, sugli aerei e in qualsiasi altro mezzo.
Nel 2000 la gente si servirà del telefono anche per le operazioni di banca.
Le perplessità. Le prime pubblicazioni della notizia hanno generato un diffuso scetticismo. Come possibile che i tre ingegneri siano stati capaci con tanto anticipo di un pronostico così azzeccato, riuscendo dove hanno fallito perfino i più illuminati fra gli scrittori di fantascienza? Se questa intervista avesse davvero avuto luogo, perché trovarne notizia solo fra le pagine di un settimanale del trapanese e non su altre testate italiane e, soprattutto, statunitensi? Insomma, non si tratterà mica di una bufala?
È tutto vero. Eppure no, sembra davvero non trattarsi di un falso. È stato scandagliato l’intero archivio della Biblioteca Fardelliana di Trapani, fino al rinvenimento di una copia autentica del giornale e del relativo ritaglio di stampa, entrambi caratteristici dell’epoca quanto a gergo e soluzioni tipografiche. Dopotutto, perché sorprendersi? Quello dei Sessanta è stato un decennio di grande ricerca scientifica e di conquiste avveniristiche. Quanto al fatto che, oltre a Trapani Nuova, nessuno abbia dato credito all’oracolo dei tre scienziati della At&t, in quanti altri avrebbero potuto credere a una tale assurdità?