Quei miliardi nei paradisi fiscali C'entrano i potenti di mezzo mondo
Se tutto verrà confermato, sarà uno dei più grandi scandali. Il primo caso di elusione fiscale globale. Al centro della questione, 11 milioni di documenti, ottenuti da un informatore segreto dello studio legale Mossack Fonseca, con sede a Panama. Documenti passati al giornale tedesco Suddeutsche Zeitung e da questo condivisi poi con un pool di reporter investigativi di vari media internazionali fra cui i britannici Guardian e Bbc (e per l'Italia L'Espresso), facenti parte della rete dell'Icij, International Consortium of investigative journalists. In tutto 307 reporter impegnati per mesi a spulciare le carte, allargano la cerchia dei sospetti a personaggi dei Paesi di appartenenza.
Si parla di una gigantesca massa di denaro che è stata dirottata da studi legali internazionali e banche verso paradisi fiscali per conto di leader politici, criminali, funzionari d’intelligence e vip dello sport e dello spettacolo. Le carte di questi affari sono custodite nell'immensa banca dati di Mossack Fonseca (che ha uffici in 42 Paesi in tutto il mondo e 600 impiegati e oltre 14mila clienti in tutto il mondo). La Mossack Fonseca aiutava i suoi clienti a schivare ogni genere di controllo ed eludere le tasse, con giri di denaro in altri Paesi e creazione di società ad hoc e uso di beneficiari fantoccio per deviare il fisco. I documenti riguardano operazioni che vanno dal 1977 fino alla fine del 2015.
Gli italiani. Secondo quanto scrive L'Espresso, il giornale italiano che fa parte dell’Icij, «circa 800 gli italiani citati nell’archivio», a vario titolo e con posizioni ancora da precisare. Tra questi nomi spiccano quelli di Luca Cordero di Montezemolo, Giuseppe Donaldo Nicosia, imprenditore latitante e coinvolto in un’inchiesta per truffa con Marcello dell’Utri, ma anche di due banche: Ubi e Unicredit. Secondo L'Espresso, la società della quale emerge il nome di Montezemolo si chiama Lenville Overseas e ha sede a Panama. «Nei primi mesi del 2007 sono stati siglati una serie di contratti che, tra l'altro, indicano Montezemolo come procuratore di Lenville», rivela il settimanale. «Il manager, a quell'epoca al vertice di Ferrari e presidente di Fiat, ha ricevuto la delega per operare su un conto alla Bim Suisse, filiale elvetica dell'italiana Banca Intermobiliare. Contattato da L'Espresso, il presidente di Alitalia non ha replicato alla richiesta di chiarimenti».
Nelle carte figura anche il nome dell'ex pilota di Formula Uno Jarno Trulli, azionista della Baker Street Sa, «una società registrata nelle isole Seychelles e creata con l'assistenza dei legali dello studio Mossack Fonseca». Il campione sarebbe andato offshore «grazie all'intermediazione del Credit Foncier Monaco, uno degli istituti di credito più forti sulla piazza di Montecarlo. Questo è quanto risulta dalle carte ufficiali, ma Trulli, contattato da L'Espresso tramite il suo manager, non ha risposto alle richieste di chiarimenti».
Il caso Putin. Il Guardian, quotidiano inglese che fa parte dell’Icij, ha puntato la sua attenzione della sua edizione online solo su Putin. Il leader russo è non a caso da tempo nel mirino di Washington e di Londra sullo sfondo dello scontro geopolitico in atto fra Mosca e l'occidente. Il leader russo sarebbe coinvolto indirettamente attraverso la figura di Serghei Roldugin. Roldugin è un musicista indicato fra i suoi migliori amici, come conferma il fatto che sia stato padrino di battesimo di una delle sue figlie. Il nome di Roldugin appare come terminale - almeno nominale - di un trasferimento sotto banco di ben due miliardi di dollari partiti da Bank Rossia (istituto di credito guidato da Yuri Kovalciuk, che gli Usa sostengono essere una sorta di banchiere del Cremlino) per essere indirizzati poi a Cipro e nel paradiso delle Isole Vergini Britanniche.
Le domande. Resta da capire chi ci sia dietro queste rivelazione e quale sia il vero obiettivo. Il coinvolgimento di Putin e la strana assenza di grandi nomi della politica americana lascia intendere quale possa essere la regia. Ma le prossime rivelazioni confermeranno o meno i sospetti.