«Lavorare in ufficio? Mi terrorizza»

I segreti di Filippo Bergamaschi il campione di golf made in Treviglio

I segreti di Filippo Bergamaschi il campione di golf made in Treviglio
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Filippo Bergamaschi, nato a Treviglio il 16 luglio 1991, è il nuovo campione nazionale di golf. Il 9 aprile, infatti, Bergamaschi ha vinto il Campionato Nazionale Open, gara inaugurale dell'Italian Pro Tour 2016 disputata sul percorso bolognese del Golf Club Le Fonti a Castel San Pietro Terme.

 

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Una vittoria difficile, una vittoria importante. Il 25enne bergamasco, grazie a questa vittoria, si intasca un premio in denaro pari a 7.250 euro, parte destinata al vincitore del torneo dal montepremi complessivo di 50mila euro, ma soprattutto scrive il suo nome nell'albo d'oro della 77esima edizione del torneo più longevo della FIG (Federazione Italiana Golf), primo evento italiano nell'ambito del Progetto Ryder Cup 2022, ovvero il cammino che si concluderà tra sei anni con lo svolgimento del più famoso e apprezzato torneo di golf al mondo a Roma, sui prati del Marco Simone Golf & Country Club. Un evento unico, che, almeno nei piani federali, farà da traino per la crescita dell’intero movimento golfistico nazionale e, si spera, anche da preambolo alle Olimpiadi che Roma potrebbe ospitare nel 2024.

Bergamaschi ha dovuto lottare per conquistare la vittoria. Fino all'ultimo, infatti, è stato un testa a testa con i rivali Francesco Laporta e Nino Bertasio. Alla fine, il golfista orobico ha conquistato la vittoria grazie a un punteggio di -22, frutto di 266 colpi scoccati nella quattro giorni emiliana, mentre Laporta si è fermato al secondo posto, distanziato di un solo punto (267 colpi). Terzo Nino Bertasio con 268 colpi. Ai piedi del podio il duo composto da Cristiano Terragni e Matteo Delpodio, entrambi a -17. Stupisce scoprire che al torneo ha partecipato anche Matteo Manassero, golfista italiano considerato l'astro nascente del movimento soltanto qualche anno fa ma oggi sempre più in crisi di risultati, tanto da aver chiuso il Campionato Nazionale Open in 23esima posizione, lontanissimo dalla vetta.

 

 

«Lavorare in ufficio mi terrorizza». Ma chi è questo talento poco conosciuto a Bergamo, nonostante sia la terra che lo ha cresciuto e lanciato nel professionismo di questo sport nel 2013? È un ragazzo solare, che ha scoperto l'amore per il golf a 10 anni, quando i genitori lo hanno avvicinato per la prima volta al green. A fare sul serio, però, ha iniziato soltanto 4 anni dopo. Come ha raccontato l'anno passato in un'intervista al magazine Men's Health, «quando ho iniziato a vincere tornei ho capito che poteva diventare qualcosa di più di un hobby». Oggi il golf è, di fatto, il suo lavoro. Un sogno realizzato, «perché l’idea di lavorare in un ufficio mi terrorizza». Certo, ci vuole tanto impegno. A differenza di qualche tempo fa, infatti, oggi anche nel golf la componente atletica gioca un ruolo fondamentale: «Non è indispensabile avere una grande massa muscolare ma negli ultimi anni la mentalità e l’approccio al golf è cambiato molto. Oggi siamo tutti molto allenati e la preparazione fisica è diventata un aspetto importante anche nel nostro sport. La preparazione in palestra si concentra generalmente nel periodo invernale, quando non ci sono impegni sportivi in calendario. Ci si concentra soprattutto sugli esercizi di flessibilità e mobilità. La parte del corpo che dobbiamo allenare molto è il cuore, perché la stabilità nel nostro gioco è fondamentale».

 

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In passato, quando stava per fare il grande salto dal dilettantismo al professionismo, Filippo si è affidato all'esperienza di un mental coach, «perché la concentrazione in gara è molto importante. Mi ha dato gli strumenti necessari per trovare ogni volta lo stato mentale corretto. In campo è molto facile lasciarsi distrarre da quello che ti circonda e la sfida è cercare di tenere sempre lo stesso livello di concentrazione colpo dopo colpo, anche e soprattutto quando la gara non procede come vorresti». Ora un titolo importante e una carriera che, a 25 anni, pare pronta a spiccare il volo.

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