Disincentivate le cucine a cielo aperto

Cosa cambia con la legge regionale su sagre, fiere e mercatini locali

Cosa cambia con la legge regionale su sagre, fiere e mercatini locali
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La Bergamasca è, da sempre, uno dei territori più attivi d'Italia in termini di promozione delle proprie ricchezze culturali. In questo contesto giocano un ruolo fondamentale eventi come sagre, fiere e mercati, iniziative nate appositamente per promuovere prodotti gastronomici e artigianali con le radici saldamente piantate nel territorio che le organizza. Per questo Bergamo ha guardato con interesse all'iter che ha portato martedì 19 aprile all'approvazione da parte del Consiglio regionale della nuova legge tesa a modificare il testo unico sul commercio attualmente in vigore. La normativa, che ha visto in Fabio Rolfi della Lega il relatore, è stata approvata con 51 voti a favore (della maggioranza e del Partito Democratico), 10 contrari (Movimento 5 Stelle e Fuxia People) e 6 astensioni.

 

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Perché è stata fatta la legge. Il provvedimento, sviluppato dalla Commissione Attività produttive anche dopo una serie di audizioni e incontri con operatori e rappresentanti di categoria, introduce definizioni specifiche per i cosiddetti “mercati straordinari” e le sagre, prevede l’istituzione del calendario regionale per un monitoraggio delle manifestazioni, introduce la verifica della conformità urbanistica delle aree utilizzate e dispone per i Comuni la stesura di un regolamento delle sagre, con relative sanzioni per eventuali eventi svolti fuori dal calendario regionale. Tra gli obiettivi, rimarcati più volte, c’è quello di contrastare le forme di concorrenza sleale. L’Aula ha inoltre approvato una serie di emendamenti, tra cui i due presentati dal consigliere leghista Massimiliano Romeo per coinvolgere i Comuni nel riconoscimento delle attività di street food e per l’affidamento ai Comuni dei servizi mercatali.

Mauro Parolini, assessore allo Sviluppo economico di Regione Lombardia, ha spiegato che era giunto il momento di interessarsi di un tema tanto importante per la nostra Regione: «In Lombardia la professionalità e l’impegno degli ambulanti nei mercati comunali accrescono l’attrattività del territorio e migliorano la qualità urbana delle nostre città. Questo tipo di commercio su aree pubbliche rappresenta un patrimonio di eccellenze, che va tutelato e preservato in un contesto chiaro e condiviso di legalità. Questo aggiornamento normativo tiene conto delle nuove sfide e dei cambiamenti imposti dal contesto economico e va ad affrontare questioni aperte in modo da dare ai Comuni gli strumenti più appropriati e flessibili per ritrovare il giusto equilibrio fra il rispetto delle tradizioni e la tutela delle attività commerciali esistenti sul territorio. È il caso delle sagre, che sono una risorsa religiosa, sociale, culturale ed enogastronomica e svolgono un ruolo importante anche per la promozione turistica del territorio, ma che in alcune occasioni si sono trasformate in una sorta di escamotage per realizzare attività commerciali fuori dalle regole o per eludere gli obblighi a cui il commercio in sede fissa e ambulante è soggetto».

 

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I punti chiave. Il testo normativo, come spesso accade purtroppo, non è di facilissima comprensione. Sono però facilmente intuibili i suoi punti chiave. Innanzitutto niente più improvvisazioni: per organizzare una fiera o una sagra bisognerà farla inserire per tempo nel calendario stilato dalla Regione. Il Comune, poi dovrà al più presto redigere un regolamento, obbligatorio per chiunque volesse organizzare un evento di questo tipo. Una sagra, inoltre, per potersi fregiare di questo appellativo dovrà avere una tradizione storica e, soprattutto, non dovrà avere come esclusiva attrazione quella del cibo. In altre parole si cerca di mettere un freno ai ristoranti a cielo aperto (che fanno, soprattutto nei mesi più caldi, una grande concorrenza ai ristoranti "veri") e spazio agli appuntamenti consolidati che offrano anche altre attrazioni culturali o sociali. Fattore importante, infine, il recepimento della direttiva Bolkenstein: la riassegnazione dal 2017 dei posteggi dei mercati per 12 anni con un criterio prioritario di professionalità acquisita, calcolata sulla base dell'anzianità d'impresa e di posteggio.

 

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Mercatini e sagre, cosa cambia. Più nello specifico, l'intervento normativo cerca di porre dei paletti in un settore che è sempre stato sciolto da ogni vincolo. Vengono, ad esempio, introdotte nuove definizioni, come quella di “mercati straordinari” (intesa come edizione aggiuntiva di un mercato che si svolge in giorni diversi e ulteriori rispetto alla cadenza normalmente prevista in occasioni di festività o eventi straordinari) e “sagra” (intesa come ogni manifestazione temporanea finalizzata alla promozione, alla socialità e all’aggregazione comunitaria in cui è presente l’attività di somministrazione di alimenti e bevande in via temporanea, accessoria e non esclusiva). Per lo svolgimento delle sagre si prevede inoltre che i Comuni predispongano un regolamento sulla base di linee guida regionali e che le manifestazioni siano inserite nel calendario regionale delle sagre e delle fiere. Saranno sanzionati gli organizzatori di sagre che non siano inserite in tale calendario. Al fine invece di evitare il proliferare di mercatini su aree private, in grado di fare concorrenza sleale ai mercati regolarmente istituiti, è stato aggiunto un comma che prevede anche che le attività commerciali effettuate su aree private di cui il Comune non abbia la disponibilità, tramite convenzioni o accordi formali, siano disciplinate dalle norme in materia di commercio al dettaglio, in sede fissa.

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