Da studi scientifici

7 consigli per preservare la fertilità

7 consigli per preservare la fertilità
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La fertilità è anche una questione di volontà. Ovvero, uno stile di vita con qualche vizio di troppo, come alcool, fumo e droghe, comportamenti poco responsabili, specie nella relazione di coppia, e una disattenzione a qualche campanello di allarme, possono mettere a rischio la fertilità, e dunque le aspettative di genitorialità, a qualsiasi età. Ecco sette consigli ad hoc per allontanare questo rischio.

 

1) Non fumare

«Il fumo uccide», si legge sui pacchetti di sigarette. Compresa la salute degli spermatozoi nell’uomo e gli ovuli nella donna; colpa di nicotina, benzopirene e cadmio, le tre principali sostanze contenute nelle sigarette. Diversi studi scientifici attestano che i danni alla fertilità sono spesso associati al numero di sigarette fumate ogni giorno e al tempo di esposizione al fumo, ovvero agli anni durante i quali si sono accese costantemente le sigarette, con una riduzione della capacità di procreazione nella donna fino al 13 percento. Rischio possibile, seppure in misura inferiore, anche nel caso si cui si aspiri in maniera continuativa fumo passivo, derivante cioè da un altro fumatore. Nell’uomo invece, specie se forte fumatore, vi sarebbe una diminuzione pari anche al 22 percento, nella qualità del liquido seminale più debole in termine di motilità, morfologia e vitalità degli spermatozoi. Dunque? Poche sigarette o affatto, consigliano gli esperti, se l’intenzione è di diventare mamma e papà, tanto più che il fumo anticipa la menopausa della donna anche di quattro anni.

 

2) Ridurre l'alcool

Anche l’alcool ha le sue ripercussioni sugli spermatozoi e le secrezioni ormonali maschili. Pare infatti che l’alcool diminuisca la produzione di testosterone, aumentando invece quella di estrogeni, cioè gli ormoni femminili: un processo che avrebbe come conseguenza la riduzione dell’impulso sessuale. Non è necessario ubriacarsi, sarebbero sufficienti anche 20 unità di alcol a settimana, vale a dire circa tre bicchieri o più al giorno. La regola, se si è in cerca di un bebè, allora, è di non bere dunque più? Affatto, piuttosto si suggerisce di controllare il consumo di alcool, limitando ad esempio le bevute a 7 unità a settimana (cioè a un bicchiere di alcool puro al giorno) e regolandone anche il ritmo: non è salutare infatti astenersi dal bere alcool per giorni e rifarsi di tutto in una sola sera. Gli effetti dell’alcool sarebbero poco benefici anche nella popolazione femminile: uno studio americano della Reproductive Medicine Associates, condotto su circa un centinaio di donne, attesterebbe che tre bicchieri di vino (o anche meno) alla settimana potrebbero ridurre di due terzi le probabilità di avere un figlio sia per via naturale sia attraverso la fecondazione assistita, influenzando la corretta maturazione degli ovuli.

 

3) Limitare il caffè

Specie per le giovani mamme. Uno studio condotto a livello europeo dall'Efsa, l'Autorità europea per la sicurezza alimentare, ha stimato sicuro per un adulto l’introito di 400 milligrammi di caffeina, equivalenti a un massimo di 4 tazzine al giorno, in cui il quantitativo medio di caffeina è di circa 7 -100 milligrammi.  Quantità che si riduce però a 2 tazzine quotidiane in donne in dolce attesa, perché la caffeina in dosi eccessive potrebbe nuocere allo sviluppo del feto, sebbene in genere la maggior parte delle donne diminuisca drasticamente e spontaneamente il caffè a causa di una alterazione del gusto. Ma la ragione per smettere va ben al di là del sapore. Infatti, uno studio americano, pubblicato sul British Journal of Pharmacology, dimostrerebbe che più di quattro caffè al giorno riducono nella donne del 25 percento le probabilità di concepire un bambino a causa della ‘pigrizia’ indotta alle cellule delle tube di Falloppio, le cui contrazioni necessarie a far arrivare l’ovulo nell’utero verrebbero rallentate proprio dalla caffeina. Niente caffè allora? Diciamo che uno al giorno, alla mamma, presunta o in corso, è concesso!

 

4) Stare lontani dalle droghe

Evitare gli spinelli, o peggio, qualche cosa di più pesante. Né prima né dopo il concepimento. Il consumo di droghe  - in particolare di marijuana, cocaina, oppiacei e extasi o di  anabolizzanti – non solo inibisce nel breve termine la fertilità maschile e femminile, impoverendo la qualità di spermatozoi o ovuli o deregolarizzando i cicli del concepimento nella donna, ma può manifestare i suoi effetti anche a mesi di distanza dall’assunzione con danni al feto. Il consumo di droghe, inoltre, inibisce anche la libido e il desiderio sessuale.

 

5) Attenzione alle malattie a trasmissione sessuale

Le malattie a trasmissione sessuale, in crescita soprattutto nella fascia di popolazione più giovane e adolescenziale, possono fare male alla fertilità causando, nelle ipotesi peggiori, nella donna il malfunzionamento fino alla chiusura delle tube, conseguenza possibile anche per gli uomini con effetti però alle vie seminali. Meglio allora fare uso sempre del preservativo, specie in caso di rapporti occasionali o con più partner.

 

6) Farsi visitare da giovani

Chi ha tempo, non aspetti tempo: detto sacrosanto, anche per la salute sessuale. Specie del maschio, dopo l’abolizione delle visite di leva che hanno limitato la scoperta di problemi intimi in fase molto precoce. Allora fin da giovani, gli esperti consigliano ai maschi, meno attenti alla prevenzione rispetto alle ragazze che periodicamente si recano dal ginecologo, di sottoporsi quanto prima a visite andrologiche utili a esaminare soprattutto la situazione del liquido seminale o a individuare per tempo la presenza del varicocele, ovvero di vene varicose sul testicolo che ne aumentano la temperatura portando talvolta a infertilità. Mentre alla donna è consigliata un'ecografia pelvica e un dosaggio dell'ormone antimulleriano per stabilire la riserva ovarica. Insomma farsi visitare presto e bene non solo consentirebbe di prendere responsabilmente coscienza di un eventuale problema ma anche laddove necessario di poter attuare misure di preservazione della fertilità, oppure di cercare una gravidanza in tempi brevi.

 

7) Fare figli prima dei 30 anni

Gli specialisti suggeriscono la genitorialità prima dei trent’anni, essendo le probabilità di concepimento, sotto questa soglia, molto maggiori. E in caso di  impossibilità? Oggi sono moltissime le opportunità di diventare mamma e papà offerte dalle tecniche di procreazione assistita, alcune molto promettenti, sebbene ancora in fase sperimentale. Come ad esempio la possibilità di riprogrammazione cellulare, come proposto da uno studio dell’Istituto Valenciano de Infertilidad, che dalle cellule epiteliali (fibroblasti) di animali in laboratorio è riuscito ad ottenere cellule compatibili con quelle umane (cellule germinali, gameti). Un primo passo verso la creazione di gameti umani dalle cellule di una persona che non è in grado di produrne biologicamente.

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