Nome d'arte: Diego Maximo De la Vega

Il curioso caso del vigile in congedo che ne approfittava per fare il Dj

Il curioso caso del vigile in congedo che ne approfittava per fare il Dj
Pubblicato:

Il 3 maggio, il gup di Bergamo Bianca Maria Bianchi ha rinviato a giudizio l'ex responsabile della Polizia locale di Cividate, Massimiliano Laruccia. Il processo a suo carico inizierà il 15 marzo 2017. La vicenda, però, ha inizio nel gennaio 2015, quando si scoprì che Laruccia, dopo aver richiesto e ottenuto un congedo retribuito di due anni per stare a Taranto, in Puglia, ad accudire la madre gravemente malata, in realtà nei weekend tornava nella Bergamasca, precisamente a Carobbio degli Angeli, per intrattenere le serate latino-americane della discoteca Quien Sabe sotto il nome d'arte di Dj Diego Maximo De la Vega. Esatto, proprio come l'identità segreta di Zorro.

 

bd93a3e6-a147-11e4-8f86-063e3fa7313b

[Lo staff delle serate latino-americane alla discoteca Quien Sabe]

 

Anche Laruccia, secondo gli inquirenti, avrebbe voluto che la sua reale identità restasse segreta, ma qualcosa è andato storto. L'Amministrazione comunale di Cividate, infatti, venuta a sapere la cosa decise di aprire un procedimento disciplinare nei confronti dell'ex responsabile della Polizia locale, con tanto di esposto alla Procura della Repubblica di Bergamo. Ma c'è di più, come racconta Il Giorno nell'edizione del 4 maggio: Laruccia, infatti, nel processo dovrà anche difendersi dall'accusa di aver aggredito un suo collega nel febbraio 2014.

Durante una rapina, Laruccia era stato picchiato da alcuni malviventi. Per questo l'Amministrazione aveva deciso di dargli un periodo di riposo. Il 26 febbraio 2014, però, era dovuto rientrare in Comune per il passaggio di alcune pratiche a un suo collega. Fu proprio in quell'occasione che, per cause ancora poco chiare, Laruccia aggredì l'agente, arrivando addirittura a spaccargli il naso. La vittima dell'aggressione se ne tornò a casa con una prognosi di 35 giorni. Da quel giorno, Laruccia non ha messo più piede sul suo posto di lavoro: prima si era preso due mesi di permesso non retribuito per un viaggio tra Stati Uniti e Cuba, poi, ad inizio autunno, era ricorso al congedo retribuito, che gli fu concesso a partire dall'1 ottobre 2014, trasferendo anche la propria residenza in Puglia, presso la casa dei suoi genitori. Fino al gennaio 2015, quando si venne a sapere della sua "identità segreta" e della sua passione per la consolle.

 

vigili polizia municipale napoli

 

L'ex responsabile della Polizia locale di Cividate, difeso dall'avvocato Roberto Bruni, ha però sempre respinto tutte le accuse, in particolare quella di aver sfruttato il congedo per dedicarsi all'attività di dj. In una memoria difensiva presentata pochi giorni dopo lo scandalo, Laruccia spiegava: «La musica latino-americana è la mia vita. Sono presidente di un’associazione culturale, “Latin jam’’, che anima la discoteca facendo corsi di ballo. Non sono retribuito, è un’attività di volontariato. Lo faccio da 8 anni e il Comune ne è sempre stato informato». Circa l'aggressione al collega, invece, scriveva: «Ero lì in ufficio, non mi sono reso conto inizialmente di quello che stava accadendo, finché non ho visto almeno un uomo che aggrediva il mio collega. O forse erano in due, non ricordo. Sono intervenuto per fermare quello sconosciuto, poi in una situazione confusa ho visto che sia il mio collega sia quell’individuo si allontanavano dal comando, come per scappare». In entrambi i casi, dunque, Laruccia ha respinto gli addebiti, tanto che ha deciso di non fare ricorso a riti alternativi e di dimostrare la propria innocenza durante il processo.

Seguici sui nostri canali