Amanti del cioccolato fondente Ora potete dire che vi fa sportivi
Prima regola: che sia fondente. Se siete amanti del cioccolato, e della specie extra bitter, ci sono delle allettanti e gustose novità che invitano a concedersi un piacevole fuori pasto serale o uno strappo alla gola prima di una prestazione sportiva. Pare infatti che in queste due occasioni il cioccolato amaro apporti sensibili benefici: ovvero favorirebbe il sonno migliorandone la qualità e il relax e potenzierebbe le performance atletiche. Comprovati da studi scientifici, entrambi inglesi, di cui uno – quello sportivo - sull’uomo, e dunque con qualche certezza in più rispetto a esperimenti solo di laboratorio.
È amico di Morfeo. Sul cioccolato ci sono tante verità: che fa bene al cuore agendo sul sistema cardiovascolare, che risolleva l’umore in tempi grigi e di stress, che aiuta a mantenere la mente un po’ più giovane ritardando il declino cognitivo dell’età, che fa bene alla pelle schermando in parte gli effetti negativi del sole, che potenzia il sistema immunitario contro le infezioni e le malattie. Ed ora a questa lista di positività, se ne aggiungerebbe un’altra. Ovvero che il cioccolato aiuterebbe a fare dei bei sonni, perché faciliterebbe l’addormentamento regolando al meglio il ritmo sonno/veglia.
Lo asserisce uno studio, pubblicato sulle pagine della prestigiosa rivista Nature, condotto dell’Università di Edimburgo e Cambridge, da cui è emerso che il cioccolato aiuterebbe a mantenere in forma, ovvero senza alterane la struttura per il troppo logorio, le cellule. E ciò significa che queste sarebbero più in grado di far fronte al ciclo naturale ambientale che alterna appunto il giorno con la notte, con benefici evidenti su un sonno più ristoratore. Ma a che cosa si deve tutto questo sano torpore acquisito? Al magnesio, contenuto in buone quantità nel cioccolato.
Tuttavia non è sufficiente mangiare il cibo degli dei, o almeno non sarebbe indicato consumarne in eccessive quantità per ottenere i citati effetti sulla salute. Dunque, piuttosto che ricorrere a degli integratori chimici, gli esperti nutrizionisti consigliano di aumentare gli esiti positivi del cioccolato con altri cibi che contengano magnesio, introducendoli in alternanza nella dieta. Si parla, in particolare, di pesce, banane, avocado, yogurt, frutta secca, mandorle, semi di sesamo e di girasole, verdure a foglia verde, per un quantitativo pari a circa 300-400 grammi giornalieri di magnesio. Nuove ricerche si stanno avviando su questo composto, infatti la novità è avere investito proprio in studi che associano per la prima volta il magnesio al sonno o al funzionamento del metabolismo con possibilità di applicare le eventuali scoperte, qualora fossero confermate, in vari ambiti della salute umana o della produttività agricola.
Sollecita l’attività sportiva. Non ha certo la potenzialità di incentivare anche i sedentari cronici a muovere qualche passo, tuttavia il cioccolato potrebbe favorire nello sportivo una prestazione fisica migliore che si avvantaggia cioè di un minor dispendio di ossigeno, di una migliore resistenza alla fatica e di una più alta soglia di tolleranza allo sforzo fisico. Insomma, il cioccolato avrebbe un effetto dopante naturale. Almeno secondo i risultati di una ricerca della University of Kingston di Londra, pubblicata su The Journal of the International Society of Sports Nutrition.
I ricercatori hanno selezionato un piccolo gruppo di ciclisti amatoriali che hanno diviso in due gruppi, invitando i primi a consumare 40 grammi giornalieri di cioccolato fondente per due settimane e gli altri lo stesso quantitativo e per lo stesso periodo, ma di cioccolato bianco. Al termine del periodo della dolce somministrazione, i ciclisti sono stati sottoposti a una serie di test sportivi ed ecco la conferma: i consumatori di quadretti extra bitter avevano capacità di percorrenza più lunghe, in minor tempo rispetto agli altri compagni e con un dispendio di energie fisiciche molto inferiore. Che equivaleva, in buona sostanza, a una migliore prestazione fisica. Il fenomeno sportivo, a detta degli esperti, dipenderebbe questa volta dal contenuto, piuttosto elevato nel cioccolato, di flavonoidi, che stimolano a loro volta alcune altre sostanze, come ad esempio l’ossido nitrico, per una maggiore dilatazione dei vasi, riducendo così gli sprechi di ossigeno sia durante le fasi di allenamento che durante l’effettiva prestazione.