I 17 dipinti rubati a Castelvecchio? Li han recuperati tutti, in Ucraina

Di quando in quando un notizia che solleva un po' il morale. Ricordate i 17 dipinti di grande valore trafugati il 19 novembre 2015 dal museo di Castelvecchio di Verona? Ebbene sì, sono stati tutti recuperati. Avevano preso la via dell’Est e sono stati rintracciati in Ucraina, nella regione di Odessa. Meno male, perché tra le tele rubate c'erano cinque capolavori di Tintoretto, due del Caroto (pittore veronese), e poi Rubens, Bellini, Mantegna. Il pezzo più prezioso, probabilmente, era una piccola tavola, la Madonna della Quaglia di Pisanello. Il ritrovamento è avvenuto venerdì 6 maggio e a dare l'annuncio è stato Viktor Nazarenko, comandante della polizia di frontiera ucraina. L’agenzia Tass ha riferito che i dipinti sarebbero stati spediti in Ucraina «usando i trasporti postali internazionali» e che sono stati ritrovati sull'isola di Turunciuk, sul fiume Dnestr, vicino alla Transnistria, chiusi in sacchi di plastica e nascosti in mezzo a cespugli.
Fin dai primi giorni dopo la razzia le indagini degli investigatori italiani, coordinati dalla Procura di Verona, avevano imboccato la pista dell’Est, concentrandosi in particolare sulla Moldova. Tutti gli indizi portavano lì e il 15 maggio, tra Verona e la Moldavia erano state arrestate 12 persone sospette, rispettivamente i tre basisti e i nove esecutori materiali della rapina. Altri complici sono finiti in carcere nei giorni scorsi, ma non si sa ancora quanti sono.




I malviventi erano entrati in azione la sera del 19 novembre, al momento della chiusura del museo. Tre persone col volto coperto, due delle quali impugnavano pistole, erano entrate da una porta laterale del museo. E per un'ora e mezza avevano lavorato accuratamente per impacchettare la preziosa refurtiva. Curiosamente, però, non era scattato alcun segnale di allarme. Un fatto che subito ha insospettito gli investigatori e che ha trovato ben presto una spiegazione: della banda che aveva architettato la rapina faceva parte anche il vigilante in servizio quella sera a Castelvecchio. Non solo. Con lui sono stati arrestati anche il fratello e la compagna di quest'ultimo, una moldava, che secondo l'accusa avrebbe fatto da tramite tra i basisti a Verona e la “manovalanza” venuta dall'Est. Dalla Moldavia, appunto, dove si erano concentrate le ricerche. Secondo gli investigatori, le opere, che hanno un valore stimato attorno ai 20 milioni di euro, erano state portate nella regione di Odessa proprio per sottrarle alle ricerche in corso in Moldavia e per essere poi vendute in Ucraina e in Russia».
Congratulazioni alle forze di polizia ucraine e italiane sono state espresse nei giorni scorsi dal presidente ucraino Petro Poroshenko, dal ministro italiano dei Beni culturali, Dario Franceschini e dal sindaco di Verona, Flavio Tosi: «Tiriamo un grande sospiro di sollievo e siamo felici, perché è un pezzo importantissimo di Verona che torna ai cittadini veronesi e a tutto il mondo», ha detto il sindaco della città scaligera.
Castelvecchio è uno dei più bei musei italiani soprattutto grazie all’antico castello sul quale negli anni 60 intervenne Carlo Scarpa, realizzando quello che forse è il più bell’allestimento museale che si conosca. La pinacoteca in cui i ladri hanno fatto razzia, andando a colpo sicuro, è al primo piano.