Voci su Beppe Corti al Palermo Ma ha un triennale con la Dea

Voci su Beppe Corti al Palermo Ma ha un triennale con la Dea

In attesa dell’annuncio ufficiale del tecnico Gianpiero Gasperini – per il suo arrivo all’Atalanta è tutto a posto ma prima di dare l’annuncio e presentarlo a Zingonia si attendono “tempi tecnici “ che dipendono dal Genoa -, nella giornata di lunedì 6 giugno è circolata una voce che ha messo su chi va là il popolo atalantino. Il responsabile dell’area scouting nerazzurra Giuseppe Corti, Beppe per gli amici e per tutti i tifosi, sarebbe ad un passo dall’addio dopo sei anni di lavoro per la Dea.

I rumors si sono susseguiti per parecchie ore e secondo diverse fonti potrebbe esserci presto il ricongiungimento di Corti con il sodalizio rosanero. Nessuno però ha sottolineato un dettaglio determinante e decisivo per capire i contorni della vicenda: il contratto del dirigente bergamasco con la Dea, in scadenza il 30 giugno 2016, è stato rinnovato lo scorso mese di gennaio per 3 stagioni (quindi fino al 30 giugno 2019) con un’opzione per altri 2 anni, che in totale portano l’accordo (potenzialmente) alla lontana scadenza del 30 giugno 2021.

 

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Beppe Corti è bergamasco e atalantino, abita a Colognola e il suo ingaggio da parte del presidente Percassi è del 2 luglio 2010. Quel giorno, a Zingonia, il neo proprietario atalantino presentò alla stampa  il direttore sportivo Gabriele Zamagna, il direttore generale Roberto Spagnolo e il responsabile dell’area scouting, appunto Giuseppe Corti. Il rapporto con il numero uno atalantino è dunque ormai di lunga data. In questi anni forse i tifosi si aspettavano colpi “alla Cavani”, ma i fenomeni in circolazione non sono molti e non va dimenticato che il lavoro di ricerca, visione dei giocatori e relazione è stato meticoloso e puntuale.

A Palermo Corti ha lavorato per alcune stagioni a partire dai primi anni 2000. Nel 2007 ha avuto il grande merito di scoprire Edinson Cavani nei campionati sudamericani under 20 giocati in Paraguay. Durante Uruguay-Cile, l’attuale responsabile area scouting della Dea vide l’attaccante – che poi avrebbe giocato anche nel Napoli e nel Paris Saint Germain – e avvisò l’allora direttore sportivo dei siciliani Rino Foschi (lo stesso che è appena tornato a Palermo): il giocatore andava preso subito. Si racconta che il giorno dopo, con un’offerta di 3 milioni (all’epoca Cavani era poco più che ventenne e sconosciuto al calcio europeo), i rosanero ingaggiarono dal Danubio il forte centravanti.

Le voci di un ritorno a Palermo di Corti sono abbastanza strane e, anche se è possibile che il neo ds Rino Foschi sia interessato a ricostruire lo staff dirigenziale e tecnico del Palermo partendo da uomini che conosce bene, un contratto come quello di Corti con l’Atalanta (ripetiamolo, 3 anni più 2 di opzione) dovrebbe mettere tutti d’accordo: a meno di cataclismi, il dirigente bergamasco resterà al suo posto. Tanto più che i Percassi non hanno alcuna intenzione di privarsi di lui.

 

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Beppe Corti è l’uomo dell’Atalanta in Sudamerica ma non solo, lui e Zamagna girano parecchio per il mondo e vedono centinaia di partite. A Bergamo c’è un gruppo di lavoro che collabora per le scelte di mercato, l’ultima decisione spetta sempre al presidente Percassi e può capitare di fare scelte giuste o sbagliate (è il calcio), ma la considerazione che l’Atalanta ha di Beppe Corti è molto alta. L’anno scorso fu proprio il responsabile dell’area scouting a seguire il difensore Rafael Toloi direttamente in Brasile per una decina di giorni, prima che la società procedesse all’acquisto. Di Cavani non se ne trovano tutti i giorni, ma la grande professionalità di Corti non si discute. E il contratto che l’Atalanta e il responsabile dell’area scouting hanno sottoscritto a gennaio è la dimostrazione più evidente.