Ricordo di Michele Corsini
Lo chiamavano «zio» i ragazzi della sua città natale, Barletta, dove passava gran parte della primavera e dell'estate, impegnato nella gestione del Gray Room, bar molto amato dalla movida giovanile della città. Michele Corsini, 61 anni, si era dedicato alla gestione del locale in piazza Duomo una volta andato in pensione: l’aveva rilevato nel 2012. Non per questo aveva tagliato i ponti con la frazione Fornasette di Cologno, dove abitava da metà degli anni ’90 e dove ha sposato la moglie Tiziana. A Cologno, peraltro, passava ancora gran parte dell’inverno, e a Bergamo era tornato giusto la scorsa settimana per una visita medica.
Martedì, mattina, però, il caso ha voluto che fosse proprio su uno dei treni della morte, ad Andria. Era ripartito la mattina da Orio per Bari con il volo Ryanair, poi è salito sul convoglio delle Ferrovie del Nord Barese. Che, mancanza di doppio binario a parte, vanta treni nuovissimi: suscitano l’invidia dei pendolari lombardi a cui capita di atterrare all’aeroporto Karol Wojtyła di Bari, servito appunto dalle Fnb. La moglie, rimasta a Cologno per assistere i genitori anziani, attendeva la solita telefonata all’arrivo. Ma il cellulare non ha squillato. Il timore che fosse tra le vittime si è insinuato subito tra i famigliari, nonostante il suo nome non figurasse tra i feriti. Mentre la conta dei morti diventava tragica, la speranza è stata spazzata via direttamente sul posto, più di 24 ore dopo l'immane disastro ferroviario. Tiziana si è subito messa in viaggio per la Puglia, dove c’erano anche il fratello e la sorella di Michele. Al palazzetto dello sport di Andria, dove è stata allestita una postazione della Protezione civile, i tre sono stati accompagnati all’istituto di medicina legale di Bari. Alle 13 di ieri la dolorosa certezza, dal vivo, al momento del riconoscimento.
Una vita di spostamenti, quella di Corsini, come per altri milioni di uomini e donne del Sud Italia. Nativo di Barletta, fin da bambino aveva vissuto a Milano, dove si era trasferito con i genitori e i due fratelli. Tante le professioni svolte, in particolare da tecnico: prima per una compagnia telefonica, poi per un’azienda di apparecchiature per la sanità. Quindi l’amore, Tiziana, conosciuta durante una gita con gli amici. Diventa sua moglie. I due decidono di andare a vivere nell’abitazione della famiglia di lei, alle Fornasette. Poi la pensione e la voglia di riallacciare i contatti con la sua terra, che amava, investendo i risparmi di una vita nel locale, rilevato da una nipote, che aveva ristrutturato e di cui era diventato cotitolare con la moglie. Il Gray Room l’aveva consacrato come un personaggio, un’istituzione: sempre sorridente e simpatico, dalla battuta bonaria. Uno «zio» appunto. La moglie Tiziana, ieri sera, è stata consolata, nel suo locale, dall’affetto dei ragazzi e dagli striscioni d’addio. Anche il sindaco di Cologno al Serio, Chiara Drago, ha telefono alla moglie per le condoglianze. E la pagina Facebook del Gray Room (foto sopra) è stata listata a lutto dai suoi collaboratori, con un ultimo saluto a Corsini: «Magari adesso la tua voglia di investire sui giovani si prenderà cura e organizzerà qualcosa per tutti i ragazzi che sono lassù. Ciao zio Michele».