I dati dell'anagrafe

Il signor Rossi col fiato sul collo A Milano il secondo cognome è Hu

Il signor Rossi col fiato sul collo A Milano il secondo cognome è Hu
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Rossi, Colombo e Brambilla, i cognomi una volta considerati tipicamente milanesi, potrebbero lasciare il passo ad altri ben più esotici ed orientali, precisamente cinesi. Non è una novità: la scalata dei cognomi cinesi nella classifica dei più diffusi nel capoluogo meneghino è oramai continua e inarrestabile da anni. L’anagrafe milanese ha reso noti i nuovi dati, in cui se i Rossi restano in testa, dietro di loro avanzano sempre più gli Hu, mentre affondano lentamente i Colombo e i Brambilla, incalzati dagli Chen e gli Zhou.

Hu secondi, ma in aumento. Ma vediamo i numeri: a Milano, nel 2014, i Rossi restano in testa con 4 mila e 281 registrazioni all’anagrafe, in calo di diverse unità rispetto ai 4 mila e 345 del 2013; alle loro spalle si fanno sempre più insidiosi gli Hu, attualmente 4 mila e 132, in aumento di 31 unità rispetto all’anno passato. Dietro gli Hu troviamo i Colombo, con 3 mila e 586 persone, seguiti a ruota dai Ferrari (3 mila e 485), i Bianchi (2 mila e 688) e i Russo (2 mila e 380). Al settimo posto ritroviamo un cognome cinese, Chen, che è più diffuso rispetto a dodici mesi fa (1.944) ed è riuscito a superare in classifica i Villa (1.842), passati in ottava posizione. La top 10 si chiude con i Brambilla (1.491), che già nel 2013 si erano visti superare dagli Zhou, anche quest’anno noni con 1.635 registrazioni all’anagrafe. Milano è dunque la conferma di una sempre più massiccia presenza straniera all’interno del tessuto sociale italiano, a tutti i livelli, ma non è l’unico caso dato che in Inghilterra e Galles, nel 2013, il nome di battesimo più diffuso per i neonati è stato Mohammed (contando anche le leggere variazioni Mohammad e Muhammad) con oltre 7 mila registrazioni.

Un’espansione senza sosta, dagli anni ’20 ad oggi. I cinesi a Milano erano, a fine 2012, 19 mila e 315 e si sono ulteriormente avvicinati a quota 20 mila nel 2013, con un aumento medio annuale di circa 400 unità. Numeri che confermano una crescita costante. In Italia se ne contano circa 210 mila (legalmente registrati) e anche se la crisi che ha coinvolto il nostro Paese sta convincendo molti di loro a fare rientro in patria (nel 2012 furono circa 23 mila), i numeri restano importanti. Nessuno sa con esattezza il nome del primo cinese sbarcato a Milano, ma è certo che il loro arrivo nel capoluogo meneghino sia avvenuto tra il 1924 e il 1925. Erano una quarantina, tutti della regione dello Zhejiang. Giunsero a Milano dopo aver lavorato in Francia, Paese che, grazie ad un accordo con la Cina durante la Prima Guerra Mondiale, accolse molti cinesi per sostituire la manodopera giovanile impiegata nei combattimenti. Quei quaranta furono i primi e da allora nacque una prima vera e propria comunità cinese a Milano, che si diffuse poi in altre città italiane e si ampliò anno dopo anno, fino ai numeri odierni. A conferma della massiccia presenza cinese sul territorio meneghino c’è anche il dato che racconta di un bar ogni cinque in mano loro, precisamente, nel 2013, 522 su 2 mila e 300 circa totali. Nel 2007 erano solamente 120 i bar a conduzione cinese, una crescita del 335%, impressionante. Il motivo di questo boom? Richiedono un poco personale e un piccolo (almeno per loro) investimento iniziale. Si può tentare, o almeno così sostiene Huang Suping, consulente di Confcommercio Milano per la Cina.

Bergamo resta ai bergamaschi Rota e Locatelli. Se la vicina Milano si vede “invasa” dai cognomi cinesi, decisamente diversa è la situazione di Bergamo in cui Rota e Locatelli restano i cognomi più diffusi. Dietro di loro, seppur distanziato non di poco, si rivede il cognome Rossi, tanto diffuso a Milano. Quarti sono i Capitanio, seguiti dai Mazzoleni e, a pari merito circa, dai Carminati e dai Ferrari. Il cognome Belotti, spesso ritenuto erroneamente il più diffuso a Bergamo, occupa solamente la nona posizione. Nessun cognome di origine straniera è quindi presente in questa classifica orobica, che mantiene anzi un saldo fondamento nel proprio passato, con la maggior parte dei cognomi più diffusi legati a località da cui gli abitanti si sono trasferiti per trovar fortuna in città. È questo il caso dei Rota e dei Locatelli, originari della Valle Imagna e discendenti degli abitanti di Rota Imagna e Locatello.

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