L'attacco a Monaco, cosa si sa

Panico e terrore in Germania, precisamente a Monaco, nel quartiere Moosach. Al più grande centro commerciale della Baviera, l'Olympia Einkaufszentrum, e in due luoghi poco lontani da lì, intorno alle ore 18 di venerdì 22, c'è stata una sparatoria. Nove le vittime, tre donne e sei uomini, e ventisette i feriti, dieci gravi. L'attentatore, un 18enne tedesco-iraniano, ha probabilmente, stando a quanto ha dichiarato la polizia, agito da solo e poi si è tolto la vita. Il suo corpo è stato trovato dalla polizia a un chilometro dai primi spari, accanto a uno zaino rosso contenente una calibro 2 millimetri e 300 munizioni. Non si conosce ancora la matrice dell'attacco.
Le prime informazioni. Inizialmente sembrava ci fossero tre attentatori, e almeno due fossero in fuga per la città. Questo perché due persone erano state viste salire in auto e fuggire a velocità elevata dal luogo della strage. Era così cominciata una caccia all'uomo, con blocco di tutti i mezzi pubblici cittadini (che hanno ricominciato a circolare stamani alle 9) e dispiegamento di 2300 unità tra forze antiterroristiche, polizia cittadina, polizia federale e polizia del Länder. Ma si trattava in realtà di persone che erano fuggite spaventate dopo aver sentito gli spari.
Munich map: Where the mall shooting happened https://t.co/HOHdmIT0tO pic.twitter.com/Owezy9QhGQ
— karklisCarto (@KarklisCarto) 23 luglio 2016
L'operazione durante la notte. Per tutta la notte, mentre era in corso l'operazione della polizia, le forze dell'ordine hanno chiesto alla cittadinanza di non stare in strada e di non pubblicare foto o video dell'operazione in corso, così da non dare informazioni ai probabili fuggitivi. Mentre la popolazione si è resa disponibile sui social: con l’hashtag #OffeneTür gli abitanti di Monaco hanno offerto accoglienza in casa a chi ne avesse bisogno. Anche le moschee di Monaco sono rimaste aperte tutta la notte per lo stesso motivo. E Facebook ha attivato Safety Check per chi era nei paraggi: un servizio utile a segnalare la propria incolumità.


Policemen stand at the underground station Georg-Brauchle-Ring close to the Olympia shopping centre in which a shooting was reported in Munich, southern Germany, Friday July 22, 2016. According to media reports police expect several people being killed. (Lukas Schulze/dpa via AP)

epa05437079 Special police securing the area at Stachus hotel after a shootout in Munich, Germany, 22 July 2016. Several people were reported dead by the police and several more injured after a shooting in the Olympia shopping centre in Munich. EPA/ANDREAS GEBERT

epa05437039 Special police forces rush to the scene at a shopping centre where a shooting was taking place in Munich, Germany, 22 July 2016. Several people were reported dead by the police and several more injured after a shooting in the Olympia shopping centre in Munich. EPA/MATTHIAS BALK

epa05437080 Special police securing the area at Stachus hotel after a shootout in Munich, Germany, 22 July 2016. Several people were reported dead by the police and several more injured after a shooting in the Olympia shopping centre in Munich. EPA/ANDREAS GEBERT

Police officer search a residential area near the Olympia shopping centre after a shooting was reported there in Munich, southern Germany, Friday, July 22, 2016. Several people have been reported to be killed. (Matthias Balk/dpa via AP)

epa05437069 Special police secures the area in the underground station Karlsplatz (Stachus) after a shootout in Munich, Germany, 22 July 2016. Several people were reported dead by the police and several more injured after a shooting in the Olympia shopping centre in Munich. EPA/ANDREAS GEBERT

Heavily armed police forces walk through the underground station Karlsplatz (Stachus) after a shooting in the Olympia shopping centre was reported in Munich, southern Germany, Friday, July 22, 2016. (Andreas Gebert/dpa via AP)
Cosa si sa dell'attentato. L'attentatore era un 18enne con doppio passaporto, tedesco e iraniano, non era noto alle forze dell'ordine e risiedeva da due anni a Monaco. Ha aperto il fuoco con una pistola, e non con un fucile come si era detto inizialmente, attorno alle 17:50, nei pressi di una filiale di McDonald’s nel nord-ovest della città e si è spostato subito dopo nel vicino centro commerciale Olympia, dove ha continuato a sparare. Una testimone presente sul luogo dell'attacco ha raccontato alla Cnn di aver visto l’uomo sparare «direttamente sulla faccia dei bambini». Stamattina la polizia ha perquisito l'appartamento in cui viveva con i suoi genitori nel quartiere di Maxvorstadt e interrogato suo padre. Nella casa è stato trovato un libro sui mass shooting, le sparatorie negli Stati Uniti: si intitola Amok im Kopf: Warum Schüler töten (Fuori controllo: perché le sparatorie nelle scuole). Il Guardian dice che il suo nome era David e il cognome è indicato con S.. Ha agito sicuramente da solo e non era un rifugiato.
Il presidente della polizia ha confermato che l'attentatore è la stessa persona che compare in un video ripreso da un testimone. Nel filmato (qui sotto) c'è un uomo che cammina, dice di essere tedesco nato in Germania, di vivere in un quartiere abitato da molte persone che ricevono sussidi sociali, di essere stato in cura e di essere stato vittima di mobbing. «E ora mi sono dovuto comprare un’arma per freddarvi». Non si fa alcun riferimento a motivi religiosi. L'autore del video lo insulta, chiamandolo anche «Kanake», offesa rivolta in Germania a persone di origini arabe e turche.
https://www.youtube.com/watch?v=Atnk5ZwMPg8