Bergamasca regno dei funghi
È questo l’anno dei funghi? In realtà nessuno lo può predire né definire con esattezza. Le forti piogge, alternate a qualche giornata di sole intenso, hanno certamente contribuito, ma la cosa è un po’ più complessa. Comunque, il sito meteofunghi.it, che analizza periodicamente le condizioni climatiche e stima la presenza dei funghi nei boschi, conferma: quest’anno la situazione a Bergamo è eccezionale.
[La provincia bergamasca e l'Italia. Il rosso indica una presenza "Notevole" di funghi.
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I cercatori nella bergamasca. La raccolta dei funghi è un’attività molto praticata in Lombardia e ha una lunga tradizione, soprattutto per chi abita nelle zone collinari e di montagna. La stagione regolare va da giugno a novembre, anche se esistono specie che crescono d'inverno, sotto la neve. La Regione informa che esistono circa 50 associazioni di appassionati che contano complessivamente 50mila fungaioli. A questi si devono aggiungere i raccoglitori occasionali che, nel periodo estivo, sono più di 100mila.
La provincia di Bergamo, in particolare, con una superficie di 114.270 ettari di bosco, offre una vasta area per la raccolta. Quasi metà dell’intero territorio provinciale. Le valli bagnate dal Serio e dal Brembo ospitano ogni anno un grande numero di cercatori. Solo per fare un esempio: il Consorzio Forestale dell’Alto Serio nel 2013 ha rilasciato circa 800 permessi stagionali, tra residenti e non, e più di 1600 autorizzazioni giornaliere. A questi si aggiungono quelli che fanno “alla vecchia maniera”. I cosiddetti “abusivi”.
Cosa prevede esattamente il regolamento. Oggi, la raccolta è strettamente regolamentata: la Regione Lombardia ha elaborato, ormai da qualche anno, un manuale, secondo il quale è necessario munirsi di tesserino, appositamente rilasciato dai comuni o dai Consorzi Forestali. L'autorizzazione stagionale è concessa previo versamento di una quota, che varia mediamente dagli 8 euro per i residenti ai 30 per i non residenti. Il ricavato, stando al regolamento, dovrebbe essere impiegato in attività di educazione ambientale. Ogni ente ha proprie norme, ma tutti comunque prevedono un limite massimo di tre chili di funghi raccolti per cercatore.
I funghi, quali raccogliere e quali no. Il porcino, il “re dei funghi”, rimane, come sempre, il più raccolto e il più apprezzato. Gli altri funghi che più comunemente si incontrano nei boschi bergamaschi sono:
COMMESTIBILI
Armillariella mellea - Chiodino
Boletus edulis - Porcino
Cantharellus cibarius - Finferlo
Lactarius deliciosus
Leccinum aurantiacum
Leccinum scabrum - Gambetta
Lycoperdon perlatum - Vesce
Macrolepiota procera - Mazza di tamburo
Russula cyanoxantha
Saccharomyces cerevisiae
Tuber aestivum - Tartufo
Xerocomus badium
TOSSICI
Boletus satanas
Clitocybe nebularis
Hypfoloma fasciulare - Falso chiodino
Tylopilus felleus
MORTALI
[A sinistra, Cortinarius orellanus; a destra, Amanita phalloides]
L’ispettorato dei funghi all’ASL di Bergamo. Presso l'ASL di Bergamo è attivo un Ispettorato Micologico, diretto da Elio Azzolari, che, su richiesta dei raccoglitori, controlla i funghi per verificarne la commestibilità.
I micologi dell'Ispettorato si raccomandano di far controllare i funghi e di non cogliere mai esemplari troppo giovani o troppo maturi, perché potrebbero essere confusi con altre specie. L'Ispettorato micologico nel 2013 ha rilasciato 143 certificazioni e controllato 275 kg di funghi, Di questi, 228 Kg sono stati riconsegnati, 47 Kg scartati (19 chili non commestibili; 22,5 non commestibili perché alterati; 5,2 tossici e 0,3 mortali).
Nel 2013 sono stati quindici gli interventi attuati presso il Pronto Soccorso Ospedaliero per presunti casi di intossicazione da assunzione di funghi. Finora nessun decesso.
L'Armillaria mellea è stato il principale responsabile dei disturbi, anche se, in realtà, solitamente la specie è commestibile, pur necessitando di particolari attenzioni durante la preparazione. Anche gli altri casi di ricovero sono imputabili perlopiù a specie commestibili che però sono consumate non correttamente.
È grazie ai funghi se mangiamo pizza e gorgonzola. Non si pensi che i funghi siano solo quelli che si raccolgono nei boschi. Il loro regno è estremamente vasto e comprende circa 100mila specie, dalle tipologie più note fino a invisibili organismi unicellulari. L’utilizzo di alcune tipologie di funghi nella storia dell’alimentazione umana è intenso e fondamentale. Sono funghi anche i lieviti, che, attraverso un processo biochimico fanno gonfiare l’impasto di pane e pizza. Lo stesso vale per le bevande alcoliche: senza funghi non sarebbero mai esistite. Anche i formaggi: Brie o Gorgonzola non si potrebbero produrre, se non ci fossero le muffe nobili.