Nella gloriosa storia delle Olimpiadi dieci medaglie furono bergamasche

Sono tre le medaglie d'oro vinte da atleti bergamaschi nella storia delle Olimpiadi. E la prima è la più leggendaria. La vinse senza sapere di averla vinta Ernesto Mario Brusoni detto Enrico, ciclista, nato nel lontano 1878. Come ha scritto un suo biografo, Brusoni era uno «svelto di pedivella e di cervello. E ce ne voleva di scaltrezza per farsi largo nelle volate, in quegli anni a cavallo dei due secoli passati. Tempi duri per chi correva in bicicletta». Nel 1900 ai Giochi di Parigi si iscrisse a due gare, vinse quella di inseguimento individuale a punti, la “Course de Primes”, precedendo largamente il tedesco Karl Duill e il francese Louis Trousellier. Però non era chiaro se quella fosse disciplina olimpica o meno. Così Brusoni se ne tornò a Bergamo da vincitore ma senza nessuna medaglia. Infatti la gara era considerata una di quelle di contorno per l'Esposizione Universale che si teneva proprio in quell'anno. Ma nel 1988 uno storico dei Giochi, ricostruendo quell'edizione parigina appurò che invece la gara vinta da Brusoni era proprio disciplina olimpica. Così restituì l'onore. E fu non solo la prima medaglia bergamasca ma anche il primo oro vinto da un italiano nel ciclismo.
E sono stati vinti sempre a pedali gli altri due oro Made in Bergamo. Il primo è quello di Marino Morettini che nel 1952 a Helsinki fu medaglia d'argento nel chilometro da fermo e fece parte del quartetto medaglia d'oro nell'inseguimento a squadre, insieme a Guido Messina, Loris Campana e Mino de Rossi. Era nato a Vertova, ma visse sempre a Caravaggio, dove gli è stata dedicata anche una piazza.
Dopo di lui fu Giacomo Fornoni a vincere nel 1960 nella 100 chilometri a squadre, nell'edizione di Roma dei Giochi. Corse nel quartetto formato da con Livio Trapè, Antonio Bailetti e Ottavio Cogliati. Poi passò al professionismo diventando gregario di un campione come Gianni Motta nella squadra Molteni. La sua fu una gara drammatica, vinta davanti a Germania e Unione Sovietica. Ma durante la corsa morì il danese Jensen, che cadde per un collasso di caldo e battè violentemente la testa.
Il ciclismo è stata la disciplina più generosa di medaglie per gli atleti bergamaschi, con altri due argenti oltre a quello di Morettini. Lo vinse nel 1956 a Melbourne Guglielmo Pesenti nella velocità e Imelda Chiappa ad Atlanta 96 nella prova in linea su strada femminile, unica medaglia tricolore nel ciclismo femminile su strada. Furono argento anche Riccardo Novak a Londra 1908 nella sciabola a squadre e Daniela Masseroni, quasi cent'anni dopo, ad Atene 2004 nel concorso a squadre di ginnastica ritmica.
Bronzi "pesanti" invece quelli di Emanuele Merisi e di Emiliano Brembilla nel nuoto: il primo, trevigliese, la vinse nei 200 dorso ad Atlanta 1996; il secondo, di Ponte San Pietro, ad Atene 2004 salì sul podio nella staffetta 4x200 stile libero. Infine va ricordato il bronzo di Ivan Pellizzoli che era portiere della squadra che arrivò terza ai giochi di Atene 2004.
Per Rio 2016 sono cinque i bergamaschi a partecipare alle Olimpiadi. Vediamo con che bottino ritornano!