I tre fantasmi della Val Cavallina

La Matacagnina, il Gaspero Sordo e la Bianca sono tre figure spettrali che si aggiravano per la Val Cavallina, rigorosamente nelle ore notturne. Terrorizzare i passanti o gli amanti del buon vino era compito privilegiato della Matacagnina o del Gaspero Sordo, mentre la Bianca era l’unico fantasma buono della zona. Gli spiriti ebbero però vita breve: negli anni Venti, infatti, il vescovo di Bergamo riuscì a catturare i fantasmi e a confinarli nella Torre di Babele. Da quel momento in poi, nessuno vide più le tre creature, ma se passate nella Valle delle Freddo nelle ore più buie di una notte di luna piena è meglio tenere gli occhi ben aperti.
La Matacagnina
La Matacagnina in vita era un cacciatore poco amante della vita religiosa. La domenica, anziché andare a messa, si recava sui monti per dedicarsi al suo hobby preferito. Quando morì, neppure la terra del cimitero di Valmaggiore lo volle tenere con sé e ogni mattina gli abitanti della frazioncina di Endine trovavano la sua tomba dissotterrata. All’unanimità si decise allora di porre la sua bara nella Valle del Freddo, pensando che la terra gelida di quella zona avrebbe per sempre congelato la Matacagnina. Purtroppo gli abitanti si ingannavano: nelle notti di luna piena l’ombra del cacciatore vagava per i boschi, preannunciata dal latrare dei cani che sempre lo avevano accompagnato durante le ore di caccia.
Il Gaspero Sordo
Anche il Gaspero Sordo compariva nei boschi nelle notti di luna piena, ma aveva un aspetto assai differente da quello della Matacagnina. Il Gaspero si presentava come un infante ed era perfino in grado di emettere vagiti, ma quando il malcapitato si avvicinava alla sua culla, il poppante si trasformava in un grosso serpente, che si mangiava il malcapitato in un solo boccone.
La Bianca
La Bianca era un fantasma buono, incaricato di accompagnare a casa chiunque si aggirasse nelle vie dopo la mezzanotte. C’è chi (rigorosamente sobrio) giura di aver percorso parte della strada che conduceva all’abitazione famigliare in compagnia della Bianca. Pur essendo uno spirito innocuo e protettivo, il vescovo preferì comunque confinarlo nella Torre di Babele insieme agli altri due compagni.