Donne cantano il blues al chiostro Ultimo concerto a base di Vocalese
Questione di coerenza. Pensare una rassegna con forte connotato in rosa, in un luogo che prettamente femminile lo è stato, è un’idea affascinante. Ed è piaciuta. Così, per il secondo anno consecutivo, il chiostro di Santa Marta ha ospitato “Ladies sing the blues” (“Donne che cantano il blues”), in sintonia con la vocazione originaria del posto, già monastero delle suore domenicane (fondato nel 1340). Il programma, partito ad aprile, prevedeva l'esibizione di sei formazioni imperniate sulla vocalità femminile, ogni prima domenica del mese alle 17 (ingresso libero). Gruppi che offrono una panoramica delle attuali tendenze della musica blues e jazz, valorizzando giovani musicisti e differenti tipi di ensemble: dal duo alla big band. Musica raffinata, per la bellezza della cornice merita il meglio.
L’ultimo concerto. L'ultimo concerto di quest'anno è in programma domenica 4 settembre. Si tratta di un progetto che nasce da una tesi della cantante Elena Biagioni sul Vocalese, una tecnica di canto nata negli anni ’50 che consiste nel riproporre un assolo di uno strumentista jazz, non semplicemente vocalizzandolo con suoni improvvisati e parole non sense (come nello scat, in cui era maestra Billie Holiday), ma associando a ogni nota una sillaba di un testo completo originale, di tipo narrativo, che spesso racconta episodi del mondo del jazz e dei suoi protagonisti. L’intento del Vocalese è quindi soprattutto di tipo celebrativo, a prescindere dal tema delle lyrics, perché scrivere un Vocalese significa entrare in sintonia con il mood del solo, ascoltarlo infinite volte per farlo proprio fino a leggerne il substrato narrativo.
Oltre alla cantante Elena Biagioni, il gruppo vede i musicisti Beppe D’Avino, Alessandro Vaccaro e Matteo Milesi rispettivamente a pianoforte, basso e batteria. Ripercorre la storia di questo genere partendo dai Vocalese “classici” dei cantanti-parolieri Eddie Jefferson e Jon Hendricks, passando dagli omaggi più recenti di Joni Mitchell e Dianne Reeves, fino ad arrivare a Vocalese originali scritti dalla cantante Elena Biagioni su soli ad esempio di Chet Baker e Stan Gets.
La rassegna. Promossa e patrocinata da Banca Popolare di Bergamo (Gruppo Ubi Banca), elaborata dal Centro Didattico Produzione Musica (CDpM) sotto la direzione di Claudio Angeleri, la rassegna è dedicata alla memoria di Silvia Infacelli (Bergamo, 1958-2015), splendida voce jazz nonché compositrice, autrice e docente, che proprio in Santa Marta ha tenuto uno dei suoi ultimi, applauditissimi concerti. L'apertura eccezionale del chiostro è anche una bella occasione per ammirare le sculture che vi si conservano: dalla monumentale “untitled” (2003) dell'artista anglo-indiano Anish Kapoor, alle “Suore che comunicano” (1971) di Elia Ajolfi, al “Grande cardinale seduto” (1984) di Giacomo Manzù.
Il chiostro. Nel 1910 la Banca Popolare di Bergamo acquistò dal Comune il quattrocentesco monastero, di cui era rimasto solo l’attuale chiostro. Significativi interventi di recupero conservativo e di restauro furono effettuati nel 1935 e nel 1991. Nel 2004 fu arricchito con una scultura dell’artista di origine indiana Anish Kapoor: un possente monolite che con la purezza delle sue forme trova un’ideale collocazione nel sobrio e ordinato spazio rinascimentale, sottolineando la vocazione della Banca di avvalersi nel tempo dell’opera di grandi artisti contemporanei. E questa vocazione va avanti.