IRO Medical Center ad Azzano Dieci anni di affidabile eccellenza

IRO Medical Center
Via del donatore Avis-Aido, 13
Azzano San Paolo (BG)
Tel. 035 536721
www.centroiro.it
Da Lunedì a Venerdì
8.30 - 21.00
Ben 250 tra pazienti e amici hanno festeggiato, lo scorso 17 settembre, il decimo anniversario di IRO Medical Center, centro medico-fisioterapico di Azzano San Paolo, divenuto da tempo un riferimento per pazienti e atleti di Bergamo e provincia, e per un buon numero di utenti delle provincie vicine, che necessitano di assistenza per il recupero funzionale negli esiti di traumi, sportivi e non, per il recupero post-chirurgico e per la cura delle patologie vertebrali e della scoliosi evolutiva.
«Ringrazio personalmente tutti coloro che hanno voluto partecipare al nostro evento - racconta Paolo Valli, fondatore e direttore del centro, dove quotidianamente svolgono la loro attività 5 fisioterapisti, 3 preparatori atletici, osteopata, nutrizionista, psicologa e più di 10 medici specialisti a disposizione per consulenze -. Per tutti noi di IRO è stato un enorme piacere vivere questo momento di convivialità con i nostri pazienti. Particolarmente significativo, inoltre, il fatto di vederli sorridere e conversare gioiosamente, abituati come siamo a incontrarli in condizione di sofferenza e di difficoltà. Chi ha festeggiato con noi è stata solo una piccola parte delle persone che abbiamo curato e curiamo quotidianamente. Siamo felici, perché il solo fatto di averle potute abbracciare nel giorno della nostra festa è la dimostrazione concreta che loro credono in noi e confidano nella nostra professionalità».
«Il nostro lavoro- prosegue il direttore - si concentra principalmente sulle patologie ortopediche: ginocchio, spalla, piede e anca; ci occupiamo da sempre e in modo elettivo delle patologie della colonna vertebrale e del recupero degli atleti infortunati di ogni livello». Come recita lo slogan della struttura («Al centro ci sei tu!», ndr) IRO si dedica con ogni sforzo per salvaguardare il recupero completo e il benessere di ogni paziente e di ogni utente. Probabilmente sta proprio qui la sua forza: nessun numero identifica chi varca la porta d’ingresso del centro, bensì il nome e il volto di ciascuno. E l’atmosfera che ha caratterizzato la serata del 17 settembre ne è stata la conferma.



























