Il talento indiscusso della Guiggi La Foppa ha proprio pescato il jolly

In passato, a tante atlete è capitato di steccare la prima al PalaNorda. Un po' per l'emozione di entrare in un impianto in cui il calore e la pressione provenienti dalle tribune rischia di schiacciarti, un po' perché ti guardi attorno e vedi decine di trofei appesi - otto scudetti, sette Champions League e sei Coppa Italia, giusto per citarne qualcuno -, un po' perché poi ti accorgi che, alla resa dei conti, sei tu ad indossare la maglia del club più vincente degli ultimi venticinque anni.
Il miglior centrale d'Italia. Tutto questo non è successo invece a Martina Guiggi, uno dei pezzi pregiati della campagna acquisti estiva messa in atto dal direttore generale Giovanni Panzetti, che si è presentata ai suoi nuovi beniamini come meglio non avrebbe potuto. Dopo anni in cui al centro si è sofferto parecchio - dopo la scudettata coppia Nucu- Arrighetti nessuna centrale è riuscita a lasciare il segno - e in cui si sono alternate scommesse perse e “oggetti” ancora oggi misteriosi (come l'affascinante statunitense Alesha Deesing, per esempio), puntare sulla centrale italiana più forte dell'ultimo decennio potrebbe rivelarsi una mossa azzeccatissima.
Una partenza alla grande. Giudicata la migliore in campo, nella sfida contro Firenze l'ex centrale di Novara ha messo a referto la bellezza di 16 punti, di cui dieci realizzati in attacco, tre a muro e tre in battuta, mostrando così di aver definitivamente smaltito la delusione olimpica. «Sotto l'aspetto personale non mi sarei mai aspettata un debutto così - esordisce Martina Guiggi -. È stata una buona gara, ma siamo ancora alle prime partite ed è normale che ci siano dei meccanismi che non funzionano ancora al cento per cento. Di natura sono una molto pignola, così come lo è un po' tutta la squadra. Possiamo giocare molto meglio e possiamo esprimerci su livelli più alti. Di questo ne sono certa, perché in allenamento lo facciamo. Ma come ho detto prima, siamo ancora all'inizio e ogni partita che disputiamo ci deve aiutare a migliorare perché le sfide più importanti arriveranno fra un po'. Sarà un anno molto difficile, ci sono tante squadre molto forti. Sarà un campionato equilibrato e bisognerà avere pazienza».
Il feeling con Lo Bianco e Mori. I centrali solitamente sono quei giocatori che fanno un po' più fatica nelle fasi iniziali della stagione perché devono affinare l'intesa con il palleggiatore. Invece Martina è già partita con il botto: «Con Leo (Lo Bianco, ndr) sono tranquillissima. Ci conosciamo da tantissimi anni - spiega la centrale pisana - quindi il problema del feeling in campo non esiste. Abbiamo giocato tanto in Nazionale e sappiamo già come muoverci. Ma anche con Eva (Mori, ndr) mi sono trovata subito benissimo e sinceramente non me lo aspettavo perché avendola conosciuta solo da avversaria non sapevo come lavorasse. Invece mi piace molto giocare con lei, ha una palla molto veloce e che viene dall'alto. Si creano delle belle situazioni d'anticipo per attaccare e quindi posso affermare di essermi intesa subito anche con lei. Sono molto contenta».
Bergamo, una sorpresa e una conferma. La coreografia messa in atto dalla Nobiltà Rossoblù non è passata inosservata nemmeno in campo. Benché le giocatrici fossero impegnate a trovare la massima concentrazione per affrontare il match d'esordio, almeno la coda dell'occhio non è potuta non finire verso la curva dei sostenitori della Foppa. «Qui a Bergamo ci sono dei tifosi veramente spettacolari - sostiene la centrale della nazionale -. Li ho sempre ammirati anche quando ho giocato qui da avversaria perché fanno sempre sentire la propria presenza. Sono molto caldi e anche nella gara d'esordio contro il Bisonte hanno esposto qualche striscione e si sono presentati con un'astronave. È bellissimo e fa veramente piacere. In questo palazzetto ho sempre giocato bene anche da rivale. Non so come si possa spiegare, ma qui ti senti veramente alla grande. Forse sarà l'emozione di giocare vicinissimi al proprio pubblico, ma è sicuramente una bellissima sensazione. Non vedevo l'ora di venire qua. Poi ho scoperto anche che Bergamo è veramente una città stupenda. Io sono un'appassionata d'arte e ho trovato Bergamo ricca di chiese e sculture. Domenica scorsa l'ho visitata con i miei genitori e sono rimasta piacevolmente sorpresa».