Equitalia che si avvia verso la fine (e come sopravvivere alle cartelle)

E ora cosa accadrà con le multe e le cartelle esattoriali non pagate? La manovra del governo funziona come una sanatoria, e come sempre in questi casi bisogna prepararsi ad una gimkana, stando attenti a non saltare nessun passaggio.
Le cartelle esattoriali pendenti e le multe. Innanzitutto, di cosa stiamo parlando? Di cartelle esattoriali arretrate ancora pendenti: i periodi di riferimento sono 2010-2015. E di multe per infrazioni stradali: in questo caso le violazioni sanabili sono quelle commesse sino al 30 settembre di quest’anno. Ma tra le due “rottamazioni” (che il decreto chiama ‘’definizione agevolata’’) ci sono profonde diversità. Per le cartelle esattoriali infatti si potrà chiedere a Equitalia lo sconto sulle sanzioni e sugli interessi di mora. Per le infrazioni al codice della strada, invece, lo sconto è relativo solo agli interessi di mora, che, come ha sottolineato lo stesso premier Matteo Renzi, sono «scandalosamente» alti: ben 8 percento annui. «Con Equitalia c’è un meccanismo per cui, quando non paghi una multa o le tasse, scattano interessi devastanti e sembra che lo Stato voglia fare cassa», ha detto nei giorni scorsi Renzi.
Tutti i passaggi per i contribuenti. Ecco il percorso che attende ora i contribuenti. La Gazzetta Ufficiale deve pubblicare il decreto al massimo entro 15 giorni dalla sua approvazione. Dopo di che Equitalia, entro il prossimo 7 novembre, mette sul sito il facsimile della dichiarazione che il contribuente deve compilare e il modulo per la rottamazione delle sanzioni e degli interessi di mora. Nel modulo si dovrà precisare se si intende pagare in un’unica rata o in più rate (il massimo è quattro), l’ultima entro il 15 marzo 2018: le prime due rate saranno pari ciascuna ad un terzo del dovuto, le ultime due a un sesto. Sulle rate saranno calcolati gli interessi ma chi vuole può pagare in un’unica soluzione. Equitalia ha poi 180 giorni per rispondere (dunque entro 21 aprile 2017), indicando le nuove somme scontate che sono dovute. Ovviamente a quel punto le regole sono draconiane: se si va in ritardo nei pagamenti lo sconto decade e si torna alla vecchia somma. Per le multe stradali i passaggi sono uguali, ma lo sconto è minore: infatti si continueranno a pagare il cosiddetto aggio dovuto ad Equitalia (il 3%, se si paga subito; poi diventa il 6%), gli interessi legali (0,2%) e le spese di notifica (5,88 euro), più i compensi per il servizio di riscossione. Come detto vengono meno gli interessi di mora dell’8% per ogni anno di ritardato pagamento.
L'ultimo atto di Equitalia. È l’ultimo atto di Equitalia, che sarà sciolta dal 1 luglio 2017. Al suo posto ci sarà l'Agenzia delle Entrate-Riscossione, ente pubblico economico che sarà sottoposto all’indirizzo e alla vigilanza del Mef e presieduto dal direttore dell’Agenzia delle Entrate. Lo statuto della nuova Agenzia delle Entrate-Riscossione «disciplina le funzioni e le competenze degli organi e indica le entrate dell’ente» ed è stato «approvato con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del ministro dell’Economia». Il passaggio lo ha spiegato così Matteo Renzi: «Lo Stato deve essere il tuo consulente. A breve partirà il meccanismo che avverte con un messaggino. Il meccanismo è quello di avere uno che ti viene incontro e che ti dice “ehi occhio...”». Il finale è sempre lo stesso: pagare, pagare...