La chiamata alle armi di Gasperini «Abbiamo bisogno dell'entusiasmo»

L'ultima sfida di un filone di fuoco: questo è Atalanta-Genoa, partita in programma per domenica 30 ottobre alle 12.30 allo stadio Comunale di Bergamo. Dopo i cinque risultati utili consecutivi, la Dea arriva al probante test carichissima, con il morale a mille e una rosa quasi al completo, visto che l'unico uomo infortunato è Toloi, ancora alle prese con il risentimento muscolare che lo ha messo ko alla fine del primo tempo contro l'Inter. Il match con i rossoblù genovesi, però, nasconde molte insidie. Una su tutte per mister Gasperini: i bei ricordi di tanti anni passati sotto la Lanterna. Ma non solo.
Gli avversari. «È un match che ci servirà per confermare la striscia di risultati e chiudere il mese in un modo fantastico - spiega il tecnico nella conferenza stampa tenutasi a Zingonia nella tarda mattinata di sabato 29 ottobre -. È la squadra più difficile da incontrare fino a questo momento secondo me. Soprattutto per il valore del Genoa, che ha giocato partite con intensità straordinaria. Credo che oltre le grandi, ci sia la mia ex squadra: non credo sia inferiore a Milan, Fiorentina e Lazio».
I ricordi. «Quegli anni passati a Genova rimangono. Penso alla crescita avuta sia con i giocatori che con Juric: ci ho passato tanti anni e ci sarà tanta emozione. Per il resto guardiamo avanti, sarà importante per noi e per loro. Si vive di presente e futuro, il passato rimane scritto. Adesso c’è Atalanta-Genoa. La loro squadra è più o meno la stessa dell’anno scorso, ma è stata completata bene in alcuni ruoli, davanti ha ragazzi di valore. Perin, Izzo, Burdisso, Munoz, Rincon e Pavoletti: con tutti loro c’è un bel trascorso insieme. Altri giocatori, invece, sono arrivati dopo».
Che partita sarà. «Spero sia la partita più bella, ma non ne sono convinto. Prima di tutto dovremo essere efficaci: l’Atalanta ha 16 punti e la possibilità di chiudere il mese di ottobre con una classifica bellissima. Dobbiamo raccogliere tutte le energie nervose più che quelle fisiche, abbiamo fatto due partite molto dispendiose».
I singoli e la squadra. «Credo lo abbiano capito tutti ormai che qua ci sono ragazzi con dei valori. Caldara ha avuto bisogno di un po’ più tempo mentre Kessie era già pronto. Poi ci sono Conti e Petagna, sta venendo fuori Freuler, vedo bene Gagliardini. Mano a mano che un giocatore dimostra di essere pronto, per me può essere un titolare e giocare con continuità».
La carica dell'ambiente. «Abbiamo bisogno del massimo dell’entusiasmo, voglio un ambiente forte e calco. Questo, però, non significa pensare all’Europa. Adesso siamo lì davanti e fino a che non sbaglieremo, saremo lì. Ma viviamo questo momento senza ansie. Domani incontriamo un’ottima squadra che ha come obiettivo quello di sorpassarci. Per questo credo che sarà una tappa fondamentale per il nostro cammino, che ci dirà quanto siamo cresciuti».