Brebemi, ci sono buone notizie

Sulla Brebemi, dopo tante nubi, sembra ora splendere un pallido sole. Pallido, perché la strada da percorrere è ancora lunga, ma sempre meglio che un anno fa. Interpellato dal Corriere Bergamo, il presidente della società gestrice dell'autostrada inaugurata nel luglio 2014, Francesco Bettoni, annuncia che per la metà di novembre saranno aperti i cantieri per la realizzazione del raccordo tra la Brebemi e la A4. Il cronoprogramma fissa l'apertura della bretella per il novembre 2017. Un anno di lavori, poi il pallido sole dovrà trasformarsi in un sole pieno e luminoso.
Sin dalla sua apertura, infatti, la Brescia-Bergamo-Milano ha pagato pesantemente lo scotto di un'assenza di collegamento con la storica e perennemente trafficata A4. Le beghe tra società gestrici prima e la mancanza di fondi poi, hanno sempre bloccato i lavori. Poi, finalmente, nel luglio del 2015 il Comitato interministeriale per la programmazione economica (Cipe) ha dato l'ok al progetto, ratificato e dunque sbloccato definitivamente circa un mese fa dal via libera della Corte dei Conti. Ora si può quindi iniziare. Per compiere questo passo fondamentale, però, la Brebemi ha dovuto accedere a un finanziamento statale: 20 milioni annui dal 2017 al 2031 dal Cipe, ai quali si aggiungerà, nel prossimo triennio, un contributo di ulteriori 20 milioni annui da parte della Regione Lombardia. In totale, dunque, 320 milioni di euro di soldi pubblici. Bettoni spiega: «Il raccordo sarà fondamentale, ma già quest’anno la Brebemi sta dando segnali molto positivi. Credo che al 31 dicembre sarà addirittura superato il dato del 30 giugno, con un incremento di fatturato di oltre il 50 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno prima. Forse anche di più».
Una buona notizia che segue dati confortanti. Come spiega il Corriere, l’ultimo dato ufficiale è quello di giugno: a metà anno il fatturato è stato di 25,2 milioni contro i 17,6 del giugno 2015. Una crescita di 7,6 milioni, pari al 43 per cento. Percentuale che, stando a Bettoni, è destinata a incrementarsi ulteriormente a chiusura del bilancio 2016. Ma i dati che più interessano, al momento, sono quelli legati ai transiti. Questi vanno suddivisi in due tipologie: reali e teorici. I secondi riguardano i veicoli di passaggio suddivisi per i chilometri di una determinata tratta e, a fine giugno, l’Aiscat aveva calcolato sulla Brebemi una quota di 16.211 transiti teorici contro gli 11mila dell’anno precedente e gli 8mila circa nel giorno dell’apertura. Dati in crescita, ma ancora lontani da quota 38mila che la A35, a pieno regime, dovrebbe raggiungere e che non evitano alla Brebemi la maglia nera per i peggiori dati di affluenza: come calcolava pochi mesi fa Legambiente, se l’A4, nella tratta Milano-Brescia, è prima nella graduatoria del traffico con 38,90 veicoli l’anno per ogni chilometro di rete, Brebemi e TEEM registrano un modestissimo 4,4 e 4,1, molto inferiore anche alla media lombarda che si attesta su 19,8 veicoli l’anno per ogni chilometro di rete.
Ma Bettoni preferisce parlare dei transiti reali: «Lasciando perdere i weekend, in cui facciamo ancora parecchia fatica a incrementare la mole di traffico, ormai raggiungiamo anche i 55mila utenti al giorno. Soprattutto nelle due fasce orarie di punta, l’autostrada è molto utilizzata». Un dato che, se si assestasse, confermerebbe la crescita, sottolinea il Corriere: la società aveva dichiarato circa 35mila transiti a maggio 2015, dopo l’apertura della TEEM che unisce l’A4, la Brebemi e l’A1 a Melegnano. Intanto l’assemblea dei soci di Brebemi, su proposta dello stesso presidente, ha varato un dimezzamento del capitale, che passa da 332,1 a 175 milioni. Un’operazione necessaria per ripianare le perdite, che sono state circa 69 milioni sul 2015 e ulteriori 61,5 nel 2014 e negli anni precedenti di non esercizio. Un segnale di fiducia, afferma Bettoni. Ma soprattutto un segnale da parte della società di rendere il 2017 l'anno della svolta, del cambio di passo. Speriamo che sia veramente così.