La London Acorn School

La scuola senza tecnologia (e che la vieta anche a casa)

La scuola senza tecnologia (e che la vieta anche a casa)
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Foto The London Acorn School/Facebook.

 

A Londra esiste una scuola che non permette ai suoi studenti l’uso di dispositivi elettronici, quali tablet, televisori e smartphone, anche oltre l’orario scolastico. La London Acorn School  a Morden, a sud di Londra, ha infatti bandito nelle sue classi l’uso di supporti tecnologici per l’apprendimento, facendo di questa regola uno dei pilastri fondamentali del suo progetto educativo. Un programma a cui i genitori degli alunni sono chiamati a collaborare attivamente estendendo il divieto di televisione, computer e film anche oltre l’orario scolastico e durante i periodi di vacanza. La scuola si rivolge espressamente a quei genitori che si sono dimostrati preoccupati sull’impatto che la tecnologia può vere sulla formazione dei propri figli, disposti ad aderire a quella che è stata definita la lo-tech/no-tech education.

 

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Gli iscritti e gli studi alla base. La Acorn School ha aperto le porte nel 2013 e attualmente educa 42 ragazzi (circa la metà delle iscrizioni che può raccogliere) che pagano una retta di 11mila sterline all’anno, poco più di 12mila euro. Anche se non ha raggiunto il massimale, l’istituto ha già ricevuto una certa fama, inserendosi come proposta concreta nel dibattito sulla conseguenze negative della tecnologia e del suo impatto sulle nuove generazioni. Questo tipo di educazione, infatti, si richiama esplicitamente ad alcuni studi internazionali firmati dalla Organisation for Economic Cooperation and Development (OECD), che dimostrerebbero come l’uso intensivo di supporti tecnologici per l’apprendimento nelle classi non incrementerebbe in realtà in modo significativo le performance degli studenti, ma che, al contrario, l’uso intensivo del computer potrebbe essere connesso a risultati più scarsi. Un altro tipo di studio invece mette in guardia i genitori sul possibile impatto negativo dei social media sui giovanissimi e in particolare sull’abuso di tablet e smartphone a scuola.

 

 

Le rigide regole. Così, lo statuto della scuola avverte chiaramente che essa è contro ogni forma di strumento elettronico, compreso internet, e ammette un graduale incontro con questi solo a partire dall’adolescenza. In particolare, secondo le rigide regole dell’istituto, non è concessa la televisione prima dei 12 anni, e dopo questa soglia critica sono accettati esclusivamente i documentari, ma solo se prima supervisionati. I film sono proibiti fino ai 14 anni di età mentre, per quanto riguarda la rete, non se ne parla fino ai 16 anni, a scuola come a casa.

Il metodo steineriano... La dirigenza basa i suoi principi sul metodo pedagodico Waldof, creato nei primi anni del Novecento da Rudolf Steiner che, tre le altre cose, scoraggiò l’uso degli schermi prima dei 12 anni. Il metodo steineriano si basa fondamentalmente sulla filosofia chiamata antroposofia definita come un percorso spirituale e filosofico. In questo tipo di formazione non deve esservi traccia di nozionismo, per portare a uno sviluppo ottimale della personalità di ciascun allievo e nel percorso di studi non sono previste bocciature.

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...ma rivisitato. Due tra i fondatori della Acorn, Andrew Thorne e sua moglie Sarah Fanconi Thorne, la direttrice, provengono da un tipo di esperienza simile, da una scuola di stampo appunto steineriano, ma, rimasti profondamente delusi da una connotazione troppo mistica e spirituale, hanno deciso di fondare il loro propio istituto. Sia chiaro: la tecnologia in sé non è demonizzata, quanto un suo uso troppo precoce. È la stessa direttrice a sottolineare come ama ciò che i computer posso fare ed è previsto un possibile sviluppo che coinvolgerà ragazzi più grandi: un primo progetto didattico sarà proprio la costruzione di una di queste macchine.

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