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Hillary indagata da un bergamasco (enigma americano, dice Bergamini)

Hillary indagata da un bergamasco (enigma americano, dice Bergamini)
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Anni fa non era raro vedere Oliviero Bergamini giocare a basket nei playground di città. Una grande passione, la pallacanestro. Portata avanti con un certo talento, anche. Ma di centri ne ha fatti di più con le notizie, vista la carriera fulminante in Rai. Ora è caporedattore della redazione esteri del Tg1, dopo aver fatto l'inviato in varie parti del mondo, tra cui gli Usa. Scrive anche libri. È recente la pubblicazione di un tomo su Hillary Clinton, candidata democratica in corsa per la Casa Bianca contro Donald Trump. Donna enigmatica, la già first lady, ora 68enne. E infatti il volume edito da Ombre Corte nel sottotitolo parla di Un enigma americano (il titolo è Chi è Hillary Clinton?).

 

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Le tappe di HRC. La vita di Hillary Rodham Clinton s’intreccia con le vicende salienti dell’America contemporanea, dagli anni Sessanta a oggi, dal Watergate all’email-gate. «Con una considerevole capacità narrativa ed esplicativa l’autore ripercorre la vita di Hrc, in tutte le sue tappe - scrive Il Manifesto (5 novembre) -. Molto si sa già di Hillary, e molto già è stato scritto sui Clinton (lei stessa più libri, e Bill pure), tantissimo abbiamo letto dacché è di nuovo in corsa per la Casa Bianca. Eppure il libro di Bergamini, anche nei passaggi più noti, come il caso Lewinski, si fa leggere con interesse, sia per il suo buon ritmo e per le connessioni riuscite tra le varie parti, sia per il tono giusto con cui affronta il personaggio. Non mancano i giudizi, ma Bergamini non è giudicante, riuscendo così a dar conto di un personaggio complesso, ed è l’aggettivo più giusto, per un personaggio nel quale s’alternano e a volte s’incontrano fasi politicamente liberal a fasi centriste, atteggiamenti machiavellici a slanci quasi idealistici, rapporti intensi e ramificati con i potenti e i superricchi e un’attenzione non puramente propagandistica per la sorte degli americani “lasciati indietro”. Una vita densa e intensa, una lunga carriera, che, come tali, presentano numerose vulnerabilità e punti oscuri. Bergamini, come si è osservato, risponde esaurientemente all’interrogativo del titolo, ma non vuole o non riesce in fondo a tirare le somme. Così quell’interrogativo, unito al sottotitolo, resta in realtà senza risposta, lasciando privo di un approdo il percorso di Hillary, e il libro stesso. Ed è esattamente lo stesso enigma che vivono milioni di americani, specie gli indecisi, sui quali un personaggio connotato da un grosso punto interrogativo identitario rischia di essere scartato a favore di un altro, il suo rivale, dall’identità controversa, ma non contraddittoria, e comunque molto fortemente delineata».

 

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Il mondo finanziario scommette su di lei. È arrivato più di un miliardo di dollari dai grandi donatori per Hillary. «Con la sistematicità che tutti le riconoscono, ha saputo mantenere ottimi rapporti con tutti gli ambienti che potevano garantire finanziamenti - racconta Bergamini in un'intervista a Radio Radicale -. Da destra e da sinistra. Dai sindacati degli insegnanti alle grandi società d’investimento, Goldman Sachs e banche d’affari. La capacità di schedatura e di manentinento dei rapporti della coppia Clinton è arcinota, a partire dall'archivio dati leggendario: contiene tutti le informazioni utili per le occasioni, passate e future, di fund raising. Nel 2008, nonostante ciò, Obama la disinnescò rapidamente. I finanziatori tendono del resto ad annusare l’aria e ad andare con chi pensano vincerà. Il mondo degli affari si aspetta che vinca lei».

 

 

Criticata da destra e da sinistra. HRC ha attraversato decenni di politica e storia americana. È criticata per ragioni opposte sia da destra che da sinistra. «Da destra l’accusano di essere una pericolosa estremista di sinistra che vuole l’aborto libero e pronta a inondare l’America di socialismo. Da sinistra la considerano il braccio armato dell’establishment finanziario e economico americano che intrallazza col potere», aggiunge Bergamini. Donna centrista, moderata, con un’ottima retorica progressista, è affezionata al tema dei diritti civili. Però «dà l’idea di avere la convinzione che può essere solo lei a determinare il bene del paese. Quindi, per raggiungere lo scopo, sono legittimi tutti i mezzi compreso l’occultamento della verità e soluzioni discutibili».

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