Aspettando il festival d'opera

La musica in Donizetti in Corsarola C'è chi dice «magia» e chi invece...

La musica in Donizetti in Corsarola C'è chi dice «magia» e chi invece...
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I grandi classici di Gaetano Donizetti da un mese accompagnano, per due ore al giorno, turisti e bergamaschi, dalla Cittadella a Piazza Vecchia. Per le strade lastricate del borgo medievale dove Donizetti è cresciuto, prima di diventare un compositore di fama mondiale, oggi risuona infatti la sua musica.

L'iniziativa lanciata dal Comune di Bergamo a metà ottobre e che precede l'avvio del festival Donizetti Opera fissato per il 23 novembre, sta avendo un buon indice di gradimento tra i turisti e i bergamaschi. Ogni giorno, dalle 12 alle 13 e dalle 19 alle 20, chi cammina lungo la Corsarola o si ferma sotto il Campanone è accolto dai passaggi delle opere che hanno reso celebre il compositore bergamasco in tutto il mondo, dal Don Pasquale alla Favorita, fino all'Elisir d’Amore.

 

donizetti

Da sinistra, Olga Amirkhanova, Niels Geuens, Roberto Nava, Massimo Nanni e Roberto Bertoli.

 

Un Donizetti da ballare. Il primo e più entusiasta dell'iniziativa tra gli esercenti è il fruttivendolo Roberto Nava, che osserva dalla sua vetrina il via vai di turisti e si mischia a loro con cassette di rucola per i bar che si preparano alla pausa pranzo: «Quando in tarda mattinata faccio i miei giri per le consegne in Città Alta, vedo gli stranieri che spesso seguono il ritmo della musica e ballicchiano – racconta sorridente –. Ormai prima di pranzo tre quarti delle persone che girano per la Corsarola non parlano italiano, ma la musica la capiscono benissimo e la apprezzano». Della stessa idea anche Massimo Nanni, uno dei due titolari del ristorante Da Franco, a due passi dal Teatro Sociale, ma soprattutto da uno dei punti di diffusione della musica: «L'idea è simpatica, piace molto a noi ristoratori e anche i turisti la apprezzano molto. In particolare per quelli che pranzano o cenano nei tavoli all'aperto è un bellissimo accompagnamento, peccato che adesso arrivi il freddo». Positivo, anche se con riserva, il parere di Federica Marchesi, commessa di Serafino, la boutique all'inizio della Corsarola, a pochi passi dalla Cittadella: «La trovo un'idea molto suggestiva e positiva, che riscalda l'atmosfera di una delle vie più frequentate di Città Alta; anche se magari si potrebbe abbassare un poco il volume perché in alcuni momenti, specie quando non c'è molta gente per la strada, è veramente alto».

 

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Gli altoparlanti nascosti dietro al balcone del Palazzo della Ragione
che dalle 11 alle 12 e dalle 19 alle 20 trasmettono in filodiffusione brani delle opere di Gaetano Donizetti.

 

L'opera, magia in piazza. Roberto Bertoli, invece, è un bergamasco part time. Qui lavora, ma casa sua è a Crema. Ma la musica gli piace molto: «Rende più viva Città Alta e Piazza Vecchia, che già è splendida. Il borgo antico è molto curato e pulito, davvero da visitare, lo consiglio a tutti e iniziative di questo tipo danno qualcosa in più». Un parere condiviso anche da Niels Geuens, turista belga che invece si ferma a Bergamo solo poche ore. È uno di quelli che la città la scoprono per caso e che tra un volo e l'altro della Ryanair salta sull'autobus numero 1 e arriva in Città Alta per un giro veloce: «Sentire questa musica nella vostra bellissima Piazza Vecchia rende tutto ancora più bello». Tra i turisti che la scorsa domenica si godevano la piazza inondata di sole tra un caffè e due fotografie con il Palazzo della Ragione sullo sfondo, c’era anche Olga Amirkhanova, arrivata dalla Russia per una vacanza sul lago d'Iseo: «Conoscevo già la vostra città grazie a un film molto popolare nel mio paese, Truffaldino da Bergamo, ma non l'avevo mai vista. Tramite internet abbiamo scoperto quanto fosse vicino alla nostra base e abbiamo deciso di fare una gita e venire a visitarla. Con la musica l'atmosfera è ancora più magica, sembra di tornare indietro nel tempo».

 

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Più armonia per la cultura. Pollice giù invece per Giovanni Previtali e Paola Covelli, una coppia bergamasca che abita in Città Alta e che non apprezza l'iniziativa: «La sensazione è che insieme a tutti gli eventi che si sovrappongono disordinatamente, questa musica rafforzi un'idea di fiera di paese. Manca un'organizzazione che armonizzi le varie attività: è bello che ci sia movimento, ma l'unico fine non deve essere quello commerciale. Valorizzare la cultura e il patrimonio richiede uno sforzo in più. Il rischio è che Città Alta si trasformi in una specie di succursale di OrioCenter, con negozi non adatti e troppo commerciali. Perché non favorire piuttosto la presenza di gallerie d’erte o di altre tipologie di esercizi?».

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