È morto a 90 anni

Fidel Castro, in nove parole

Fidel Castro, in nove parole
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Fidel Castro, ex presidente di Cuba, è morto a 90 anni. Era malato da tempo, tanto che nel 2006 aveva delegato il proprio potere al fratello Raúl, attuale presidente. È stato proprio quest'ultimo a dare l'annuncio: «Il comandante della rivoluzione cubana è morto alle 22.29 di questa sera». Castro, dopo aver rovesciato il regime del dittatore Batista, ha governato Cuba per quasi 50 anni, ponendosi a capo di un regime comunista che si oppose agli Usa nella Guerra Fredda e ottenne il biasimo dell'Occidente per le gravi violazioni dei diritti civili. Ripercorriamo la sua vita in dieci parole chiave.

 

1) Rivoluzione

«Gli do un anno. Non di più». Era il 1959, a pochi mesi dallo scoppio della Rivoluzione cubana, e dal suo esilio a Madeira il dittatore spodestato Fulgencio Batista liquidava con queste parole Fidel Castro, il leader dei ribelli. Mai profezia si rivelò più errata. Eroe per alcuni e dittatore per altri, Fidel ha tenuto le redini di Cuba per ben 47 anni, a partire dai giorni della Rivoluzione, attraversando indenne momenti storici ad alta tensione, come la fallita invasione americana del ’61 e la crisi dei missili dell’anno successivo, sopravvivendo all’embargo economico da parte degli Usa, al crollo dell’alleata Unione Sovietica, a più di 600 attentati alla propria vita. Nei suoi discorsi Castro spiegava che la sua rivoluzione era una rivoluzione "umanista".

 

2) Grama

È il nome del celebre piccolo yacht con cui sbarcò l'8 gennaio 1959 a Cuba insieme a 88 compagni. La maggior  parte di loro morirono subito dopo lo sbarco ma, insieme a lui, una quindicina - dodici come gli apostoli secondo la leggenda - riusciranno a raggiungere le montagne, la Sierra Maestra, per dare inizio alla guerriglia vittoriosa.  Fidel Castro è già il capo indiscusso di una rivoluzione che avrebbe liberato Cuba, l'isola più grande dei Caraibi.

 

3) Esuli

Le migliaia di cubani che non hanno mai accettato Fidel. Il 17 aprile 1961 un piccolo esercito d'invasione composto da 1500 di loro, addestrati e finanziati dalla Cia, provò a sbarcare sull'isola per rovesciare i barbudos. E' la celebre Baia dei Porci che finì tragicamente per gli assalitori. Un assalto che aveva portato il mondo sull'orlo della terza guerra mondiale, quando Kennedy scoprì che sull'isola i russi volevano mettere rampe per missili nucleari.

 

4) Russi

Sono stati per mezzo secolo gli amici obbligati di Fidel. Fino alla fine degli anni Ottanta, Cuba scambiò, con il Patto di Varsavia, zucchero con aiuti di tutti i generi. L'Urss investirà miliardi per conservare l'avamposto strategico di Cuba, l'isola che sta a sole 90 miglia dagli Stati Uniti. Per Fidel saranno anni abbastanza dorati. Mette in piedi un Sistema dell'istruzione e un sistema sanitario esemplari. Ma l'alleanza con Kruscev e compagni gli costa la rottura drammatica con Che Guevara.

 

5) Intellettuali

Per molti anni è stato un "tiranno fashion", coccolato e vezzeggiato da molti, come Oliver Stone e Garcìa Màrquez. Ma nel 1970, l'arresto di Heberto Padilla, un poeta che aveva scritto versi critici e che sarà costretto a una pubblica abiura, provocò la rottura del regime cubano con numerosi intellettuali europei e latinoamericani. Hemingway ne fu affascinato, ma solo per un istante.

 

6) Bambino

Aveva detto di lui un grande scrittore metà fiorentino e metà sudamericano, Carlo Coccioli: «Ecco la parola esatta, questo gigante è un bambino. Con le fobie dei bambini; col coraggio dei bambini; con la crudeltà dei bambini. [...] Tutto ciò che dice diventa accettabile — e per la folla diventa vero — perché è innocente. Innocente in un certo significato della parola, ma innocente. Forse sarebbe meglio dire irresponsabile. Qualcosa capace d’attutire e di confondere, quando non di distruggere del tutto, la facoltà critica di chi lo circonda». «È un tipo naif, ma non necessariamente un comunista», disse di lui Riccardo Nixon al primo incontro.

 

7) Papi

Gli amici inattesi di Fidel. Ha incontrato ben cinque volte Giovanni Paolo II, poi Benedetto XVI e infine Papa Francesco. In quell'occasione disse in un'intervista a Gianni Minà: «Il fatto che il Papa sia venuto qui a Cuba non mi sorprende. Perché è una persona molto onesta, molto sincera, molto disinteressata. Più che sorprendente è stato motivo di allegria. Non sono mai stato un avversario della religione. In tutta la mia vita ho cercato di essere inclusivo. Sono stato inclusivo con tutti i credenti. Ma sarei disonesto se dicessi che sono un credente. Ho scelto un'altra etica ma non mi sento superiore a nessuno».

 

8) Fratello

Raúl, il fratellino minore che lo sostituì al potere dopo la malattia. In poco tempo Raúl ha smontato gran parte del sistema costruito dal fratello, sostituendo i funzionari civili con i militari che lui aveva formato e cresciuto come Capo delle Forze armate di Cuba. E concedendo molte nuove libertà. Soprattutto ha firmato la pace con il grande nemico di sempre gli Stati Uniti. Fidel non ha mai digerito del tutto la svolta. Appena poteva criticava la scelta del fratello. Forse presagiva che dopo l'amico Obama sarebbe arrivato un certo Trump..

 

9) Morte

Seduto, in tuta, in occasione dell'ultimo congresso del partito, Fidel prese una sorte di commiato dal suo Paese. con queste parole: «Forse questa sarà l'ultima volta in cui parlo in questa stanza. Presto compirò 90 anni. Non mi aveva mia sfiorato una tale idea e non è stato il frutto di uno sforzo, è stato il caso. Presto sarò come tutti gli altri, il turno arriva per tutti».

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