Giovedì primo dicembre

Fiorella Mannoia parte da Bergamo con il nuovo tour da Combattente

Fiorella Mannoia parte da Bergamo con il nuovo tour da Combattente
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Autobiografico, personale, coraggioso. Così è stato definito dalla critica Combattente, ultimo album di Fiorella Mannonia, una delle voci nobili della grande canzone italiana. L’interprete raffinata e dal timbro inconfondibile porta quel lavoro in tournée a nemmeno un mese dalla pubblicazione, lo scorso 4 novembre. Tour che parte proprio da Bergamo, dal Creberg Teatro, giovedì 1 dicembre, e che è già dato come sold out: i suoi concerti erano così attesi che le prevendite sono andate subito bene un po’ ovunque. Tant’è che al calendario iniziale sono state aggiunte delle date ulteriori tra cui figura ancora Bergamo: ritornerà al Creberg il 6 maggio.

Il suo disco di inediti precedente risale a 4 anni fa: Sud. Ma nel frattempo ha pubblicato anche A te, tributo a Lucio Dalla, e il doppio platino Fiorella che contiene i duetti per i quarant’anni della sua carriera. «È il disco che mi rappresenta. Ma non sono io l’unica combattente - ha detto in un’intervista -. Racchiude l’idea della lotta per il raggiungimento di qualcosa, del sacrificio. È il dare un senso alla propria vita per arrivare a un fine. Un disco che ha un filo conduttore: storie di donne che combattono tutte per le stesse cose. Dalla ricerca di affermazione a quella della propria identità». Del resto, come dice un verso della title track, chi «non lotta per qualcosa ha già comunque perso», un’esortazione in cui la cantante si ritrova totalmente.

 

 

Undici i brani inediti, alcuni a quattro mani. Ivano Fossati compone le musiche e Fiorella Mannoia firma il testo di La terra da lontano, ultimo brano, «giusta conclusione di quello che siamo. Sono felice e di certo, dieci anni fa, non avrei pensato a una collaborazione con Ivano». Una collaborazione che compie quattro anni: nel 2012 composero insieme Se solo mi guardasse. C’è anche Giuliano Sangiorgi dei Negramaro che firma L’ultimo Babbo Natale. Nel disco, anche Perfetti Sconosciuti, il brano scritto con Cesare Chiodo e Bungaro, Nastro D’Argento 2016 per la «Migliore Canzone Originale» nell’omonimo film diretto da Paolo Genovese, nonché il suo debutto come autrice e interprete di colonne sonore. Un amore per il cinema che continua con 7 minuti, film di Michele Placido nelle sale dallo scorso 3 novembre: si parla di aziende che chiudono, nel film, e la interpreta Ornella, memore di un tempo in cui i diritti degli operai erano tutelati, con una prova d’attrice è notevole e inaspettata.

Insomma, ce n’è da lottare, e ce ne sarà sempre. Fiorella Mannoia non accetta passivamente ciò che non va. Una delle cose che più suscitano una sua reazione attiva sono «le ingiustizie. Siamo in un momento di crisi globale, economica, culturale, etica e morale. Ci sono focolai di guerra ovunque, è un momento complicato della nostra storia. E allora dobbiamo tenere gli occhi aperti e cercare di fare sentire le persone meno sole. Io sono una privilegiata, non avrei nulla per cui battermi. Ma proprio chi ha avuto la fortuna che ho avuto io non deve girare le spalle. Voglio esserci, l’ho sempre fatto e continuerò a farlo. A volte so che dovrei tacere, sarebbe meglio, ma non riesco».

Una leonessa su Facebook e Twitter. Una combattente a tutto tondo, che percorre le praterie sconfinate dei social media con la lancia in resta. E non si tira indietro alla prima polemica, anzi. Oltre 900mila like per la sua pagina Facebook, 440mila followers nel profilo Twitter. Insomma, una platea di primo piano. Che molti sedicenti opinionisti si sognano. I fini promozionali non c’entrano. È proprio un fuoco che le brucia dentro. «Certo mi capita di scrivere in quale città mi esibisco - ha detto - ma nella maggior parte dei casi lo uso per questioni di carattere sociale e per dire la mia sulla realtà che ci circonda. La politica ad esempio mi appassiona e quindi ne parlo. Internet è d’altra parte una grande realtà. E anche per chi fa musica la Rete è un po’ il futuro che si presenta davanti. Bisogna prenderne atto e tenerne conto. Tutto, adesso ormai deve stare in quella scatola: dischi, video etc. Bisogna così essere presenti, non se ne può proprio fare a meno. Se non sei sulla Rete sei tagliato fuori: è come se non esistessi. Una volta si usava la televisione. Se non ti si vedeva li, per la gente non eri nessuno. Questo si chiama stare al passo con i tempi».

 

Un esempio del suo impegno tra la politica e il sociale l’ha dato di recente su Facebook, quando il premier turco Erdogan ha proposto la legge (poi ritirata) per abolire la condanna dei responsabili di abusi sessuali nei confronti delle minorenni, sposando la vittima. «L'occidente avrà mille difetti, ma questa storia l'abbiamo superata da anni, in Italia non molti in verità. Solo dal 1981 ma l'abbiamo superata. Se Dio vuole».

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