Cinque notizie che non lo erano Tante di nuovo sul referendum

1) Il patron della Corona lascia l'eredità ai suoi compaesani
Quest'estate, precisamente il 21 agosto, è scomparso Antonino Fernandez Rodriguez, presidente del Grupo Modelo, azienda produttrice della birra Corona. L'uomo aveva 89 anni e un patrimonio invidiabile, costruito in decenni di lavoro, trasformando una piccola azienda in una multinazionale tra le più famose al mondo.
La sua scomparsa era passata in sordina, ma in questi giorni è tornata ad occupare le pagine dei giornali a causa della pubblicazione del suo testamento. Fernandez infatti avrebbe deciso di destinare il ragguardevole patrimonio, ben 200 milioni di euro, ai 77 abitanti di Cerezales del Contado, in Spagna, città dove l'imprenditore era nato.
BergamoPost ha approfondito la vicenda, scoprendo che si tratta in realtà di una notizia falsa, nata probabilmente da un'interpretazione sbagliata di un articolo su un quotidiano della provincia spagnola di Léon.
L'articolo spiegava che l'uomo non aveva figli e perciò aveva lasciato la sua eredità a parenti ed amici, alcuni dei quali vivono proprio in Spagna.
2) «Se vince il No smetto di...»
Ringrazio Barbara D'Urso per aver aderito alla mia campagna #votosiperché.
Pubblicato da Matteo Renzie su Lunedì 28 novembre 2016
Il referendum costituzionale è ormai alle porte e il dibattito, sia tra politici ma anche tra elettori, è sempre più acceso, con discussioni che invadono i social e personaggi noti che decidono di schierarsi apertamente.
Esistono però anche molte bufale che circolano su altri personaggi famosi, che non hanno mai espresso chiaramente la propria preferenza, o a cui vengono attribuite dichiarazioni totalmente inventate.
Questa settimana fa, ad esempio, è toccato a Barbara D'Urso e Gigi D'Alessio, due personaggi di grande successo, che però non godono di grande fama tra i frequentatori dei social network. Proprio per questo sentimento nei loro confronti, diversi blog hanno deciso di inventare un loro clamoroso appoggio per il Sì, tanto da legare, proprio come aveva fatto inizialmente Renzi, la propria carriera all'esito del referendum. «Se vince il No smetto di fare TV», si legge in un cartellone mostrato dalla D'Urso, modificato ovviamente con un programma di fotoritocco. Un annuncio simile sarebbe stato fatto anche da Gigi D'Alessio, che avrebbe minacciato i propri fan: «Se vince il No, smetto di fare il cantante».
La rete si è scatenata in una serie di commenti non proprio cortesi, tra dure critiche per la scelta politica ad attacchi riferiti alla loro carriera professionale. Entrambe le notizie sono false, ma il fine degli autori, ovvero diffonderle in maniera virale, raccogliendo anche un grande numero di interazioni sui social, è stato ampiamente raggiunto.
3) Trovate 500mila schede già segnate con il Sì
Il confronto politico sta assumendo toni sempre più esasperati, in Italia ma non solo, e sembra che non sia più possibile affrontare una votazione popolare senza l'ormai consueta battaglia tra partiti, che si accusano a vicenda di brogli. È accaduto anche negli Stati Uniti, dove Trump aveva già prima del voto espresso i suoi timori per la regolarità dei conteggi, e dove pare che ci sarà una procedura di riconteggio in alcuni Stati.
In Italia il caso è scoppiato quando alcuni rappresentanti dei partiti di opposizione hanno espresso forti dubbi sulla regolarità delle votazioni all'estero. Lo spettro dei brogli è stato ipotizzato dai portavoce del "No" e forse per questo motivo qualcuno ha pensato di approfittarne, diffondendo una "notizia" che darebbe riscontro a tutti i loro timori. Secondo quanto scritto, in un comune del Nord Italia, un ragazzo avrebbe trovato un enorme plico di schede elettorali già compilate con il "Sì", abbandonate in un cassonetto al bordo della strada. La polizia sarebbe intervenuta sequestrando le schede.
Si tratta chiaramente di una bufala: a diffonderla è stato l'ormai noto sito sedicente "satirico" Il Fatto Quotidaino, che, sfruttando un nome volutamente simile a quello della nota testata giornalistica, ha portato migliaia di persone a condividere questo articolo sui social.
4) Il Papa apre al matrimonio per i preti
La Chiesa Cattolica in questi anni sta cercando di modernizzare la propria visione del mondo, cedendo a volte terreno a ciò che una volta era considerato inammissibile. Papa Francesco ha partecipato di recente anche alla cerimonia di commemorazione per la nascita della Chiesa Luterana, che ricorda l'affissione da parte di Martin Lutero delle sue 95 tesi, con cui inaugurò il più famoso scisma della storia cristiana. La spaccatura tra cattolici e luterani è stata molto ampia in questi secoli, con grandi differenze dogmatiche e di applicazione della religione, pur condividendo la maggior parte dei valori cristiani. Una delle differenze più note riguarda i sacerdoti, che nella chiesa luterana possono sposarsi ed avere una propria famiglia, pur senza abbandonare il loro servizio a Dio ed ai fedeli.
Il Papa, forse ispirato da questa visita, avrebbe deciso di aprire al matrimonio per i preti anche nella chiesa cattolica, almeno secondo quanto riportato da diversi siti web. La notizia però è falsa. Non c'è stato nessun cambiamento epocale nella Chiesa ed il blog che ha diffuso la notizia è uno dei tanti siti che si auto-definisce "blog satirico online".
5) La CNN trasmette 30 minuti di un film hard
La diffusione delle bufale, a volte, è davvero impressionante, soprattutto quando una notizia sembra credibile e non si hanno strumenti sufficienti per verificarne la veridicità in breve tempo. Giornali, blog e social network non possono rimanere indietro, così, piuttosto che attendere qualche riscontro, alcune bufale vengono accettate come vere per fiducia e diffuse anche da grandi siti d'informazione.
Alcuni giorni fa è circolata la notizia che la CNN avesse, per errore, trasmesso oltre mezzora di immagini tratte da un film hard, senza alcun tipo di censura e alle dieci di sera, quando ancora molti bambini sono di fronte alla TV. L'unica prova a testimonianza dell'accaduto era una presunta fotografia scattata da un utente di Twitter alla propria televisione sintonizzata su CNN, che mostrava un fotogramma censurato, ma poche ore dopo l'account è diventato irraggiungibile.
Il New York Post, il Daily Mail, Mashable e altri siti d'informazione inglesi ed americani hanno subito rilanciato la notizia ben prima di verificare le fonti, che si sono poi rivelate inconsistenti. La CNN, preoccupata dalle notizie, ha rilasciato una dichiarazione ufficiale in cui rendeva nota la ricerca di informazioni sull'accaduto, ma secondo quanto risulta non c'è nessun riscontro che quelle immagini siano davvero state trasmesse.