Una rassegna di bufale

Cinque notizie che non lo erano Quasi tutte di nuovo sul referendum

Cinque notizie che non lo erano Quasi tutte di nuovo sul referendum
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1) Le matite usate per votare sono cancellabili

LA MATITA CHE HO USATO PER VOTARE ERA CANCELLABILE.
Dopo aver provato su un foglio e averlo constatato ho denunciato la...

Pubblicato da Piero Pelù su Domenica 4 dicembre 2016

Il referendum costituzionale ha dato il suo responso con la vittoria netta del "No", ma durante la giornata di domenica, quando gli italiani si sono recati alle urne, si sono diffuse diverse notizie false, che hanno preoccupato alcuni elettori. Una delle più note riguardava le matite copiative, usate per segnare la propria preferenza sulla scheda elettorale, che secondo alcuni non sarebbero state regolari ed avrebbero permesso brogli.

Lo stesso timore si era diffuso anche in occasione di altre votazioni, ma questa volta ad alimentarlo ulteriormente è stato un post di Piero Pelù, che sulla sua pagina Facebook ha pubblicato una fotografia in cui mostrava che, su un foglio normale, una comune gomma poteva cancellare il segno fatto dalla matita.
Il cantante si è addirittura rifiutato di votare, obbligando gli scrutatori ad annotare sul registro di voto la sua motivazione, e queste fotografie sono state condivise da migliaia di persone in poche ore.

Il Viminale è intervenuto prontamente, dichiarando che «le matite cosiddette copiative sono indelebili e sono destinate esclusivamente al voto sulla scheda elettorale». Le matite copiative, infatti, possono essere cancellate se utilizzate con un tratto leggero su carta comune, ma lasciano un tratto indelebile sulla scheda elettorale, impedendo qualsiasi manipolazione.

 

2) Agnese Renzi vota "No"

La sfida elettorale è stata molto dura nei toni e ha visto molti personaggi della politica, ma non solo, impiegarsi con grande applicazione alla promozione della propria idea. La posizione dei partiti d'opposizione non poteva che essere contraria alla riforma costituzionale, ma ha inizialmente sorpreso vedere anche esponenti del Pd di Matteo Renzi, opporsi al proprio segretario di partito, organizzando diffuse campagne per il "No". Le correnti del Pd erano tuttavia conosciute già da tempo e gli elementi di discussione interni sono stati tantissimi durante questa legislatura, tanto che alcuni membri hanno deciso di cambiare schieramento.

Il tradimento più inaspettato per Renzi però, sarebbe arrivato addirittura da sua moglie, Agnese Renzi, che in una dichiarazione a poche ore dal voto, avrebbe detto: «Mi dispiace ma anche io voterò "No" al referendum».
La decisione, secondo quanto scritto, sarebbe indirizzata ad indebolire l'establishment del Pd, un voto politico che andrebbe perfino contro il marito. La notizia è ovviamente falsa, ma ha trovato larga diffusione perché pubblicata da un blog chiamato TGSky24, e che molti hanno scambiato con il sito ufficiale dell'emittente Sky.

 

3) Sgarbi si candida a Presidente del Consiglio

Sgarbi

Gli ultimi anni nella politica mondiale hanno mostrato nuove figure e nuove volontà da parte degli elettori, che sembrano aver sviluppato una vera e propria intolleranza verso tutto coloro che vengono considerati parte di una casta. La crisi economica ha aumentato il malcontento verso le figure storiche del panorama politico e nei confronti dei partiti tradizionali, facendo sorgere movimenti populisti e candidati che non hanno mai occupato posizioni istituzionali. Anche questi elementi hanno contribuito alla vittoria del "No" al referendum, con le conseguenti dimissioni di Matteo Renzi, che si è preso le responsabilità della sconfitta e ha lasciato al suo successore l'onere di proporre nuove riforme, essenziali per il Paese.

In questi giorni saranno proposti vari nomi per la Presidenza del Consiglio e toccherà al Presidente della Repubblica Mattarella nominare il successore di Renzi, che probabilmente si occuperà di formare una nuova squadra di Governo fino alla stesura di un'adeguata legge elettorale. Alla corsa per le prossime elezioni politiche si sarebbe proposto anche il nome di Vittorio Sgarbi, un uomo che, sebbene abbia già fatto il politico, è percepito come un elemento di rottura delle convenzioni e che quindi potrebbe dare una direzione totalmente diversa all'esecutivo. «Dopo Donald Trump in America, anche in Italia gli equilibri politici sembrano stravolgersi - si legge - Secondo l'ufficio stampa di Vittorio Sgarbi, il noto critico d'arte è pronto a correre alla carica di Presidente del Consiglio nel nostro Paese, una sfida importante che Sgarbi non vede l'ora di sobbarcarsi». Ad alcuni l'idea è molto piaciuta, ma si tratta soltanto dell'ennesima bufala diffusa sui social. È sufficiente infatti consultare la pagina Facebook del critico d'arte per notare che non c'è alcun riferimento a questa candidatura.

 

4) Trovati milioni di schede pronte a sostituire i "No"

referendum-costituzionale-scheda

La campagna elettorale americana è stata disturbata da un fiume di bufale indirizzate principalmente ad indebolire la candidata democratica Hillary Clinton, tanto che molti giornalisti hanno attaccato il fondatore di Facebook, Mark Zuckerberg, colpevole secondo alcuni di non aver in nessun modo limitato la diffusione di notizie false e a volte pericolose.

In questi mesi in Italia, con l'avvicinarsi del voto referendario, il flusso delle bufale sembra essersi indirizzato principalmente contro i sostenitori del "Sì", con notizie che mettevano in guardia su sicuri brogli e attribuendo improbabili dichiarazioni a personaggi famosi, ritenuti poco simpatici sul web. Una delle ultime "notizie" riferiva del ritrovamento, da parte delle forze dell'ordine, di milioni di schede elettorali in cui appariva il voto "Sì", che sarebbero state preparate per sostituire le schede legittime, che però avevano segnato il "No". Sarebbero state arrestate 35 persone con l'accusa di falso, attentato alla Costituzione ed altri reati ed i militari avrebbero addirittura fatto irruzione nelle abitazioni di alcuni politici e collaboratori del Pd, alla ricerca di prove correlate.
«L'inchiesta - si legge - è partita da un'intercettazione telefonica e ambientale del collaboratore di un noto politico che stava contattando colleghi per la distribuzione di circa 2 milioni di schede elettorali in cui appare il voto "Sì"». La bufala ha avuto migliaia di condivisioni in pochi minuti e in molti si sono ulteriormente preoccupati sulla legittimità del voto, ma per fortuna era tutto inventato.

 

5) Esselunga regala un iPhone 7

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Le bufale sui social sono utilizzate soprattutto per creare disinformazione o per guadagnare in maniera poco trasparente, grazie ai banner pubblicitari che vengono posizionati in grande numero sulle pagine web.
Possono essere però ancora più pericolose le bufale che si diffondono su Whastapp, perché, oltre a disinformare, si trasformano a volte in vere e proprie truffe, che approfittano dell'ingenuità degli utenti, per sottrarre loro dati sensibili.

Un messaggio diventato virale in questi giorni sul programma di messaggistica, propone una promozione della catena di supermercati Esselunga, che avrebbe deciso di regalare alcuni iPhone 7 fino ad esaurimento scorte ai propri clienti. Per partecipare al concorso è indicato un indirizzo web sul quale cliccare, che però rimanda ad una pagina che non ha nulla a che fare con Esselunga e che potrebbe chiedere di inserire dati personali. Il concorso esiste veramente, ma la partecipazione avviene con altre modalità.

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