Si è spenta Vera Cooper Rubin colei che scoprì la materia oscura
Con la maggior parte delle redazioni giornalistiche "chiuse per ferie", la grande perdita del mondo astronomico, scomparsa il 25 dicembre, è passata quasi inosservata. A 88 anni si è spenta Vera Cooper Rubin, la donna che ha fatto una delle scoperte più rivoluzionarie in campo astronomico negli ultimi 60 anni. A lei, infatti, è attribuita la dimostrazione dell'esistenza della cosiddetta materia oscura, di cui si sente spesso parlare, anche impropriamente, nei film di fantascienza. Una donna che ha lottato sopratutto per portare avanti le proprie passioni, contro tutti i paletti che la sua vita da scienziata gli ha messo di fronte. Come ha ricordato Sean Carroll, fisico del California Institute of Tecnology, che ha twittato: «Va da sé che, come scienziato donna, Vera Rubin ha dovuto superare una serie di ostacoli lungo la strada».
It goes without saying that, as a woman scientist, Vera Rubin had to overcome a number of barriers along the way.https://t.co/ccI6oc1GBn
— Sean Carroll (@seanmcarroll) 26 dicembre 2016
Ed è proprio nel corso dei suoi studi che ha dovuto combattere per farsi strada quando, dopo essersi laureata al Vassar College nel 1948, apprese che le porte dell'astronomia di Princeton erano chiuse alle giovani donne laureate. Cosi decise di conseguire il master alla Cornell University, il dottorato alla Georgetown University e proseguire gli studi in un centro di ricerca no-profit chiamato Carnegie Institution a Washington. Un luogo a cui la ricercatrice ha regalato molto, come ricorda il presidente Matthew Scott, che definisce la Rubin «un tesoro nazionale come astronomo e un modello meraviglioso per giovani scienziati». La notizia della sua morte è stata data dal figlio della scienziata, Allan Rubin (professore di Geoscienze alla Princeton University), il giorno seguente, confermando la morte per cause naturali. Nei pochi tweet, da neofita dei social, fatti dalla scienziata, spicca un messaggio importante rivolto sopratutto ai tanti giovani che vogliono inseguire le proprie passioni: «Non lasciare che nessuno ti dica che non sei abbastanza bravo. Il mio insegnante di scienze mi disse che non ero abbastanza brava per la scienza e guardami ora.»
[La seconda da sinistra è Vera Cooper Rubin]
Cos'è la materia oscura? Il primo ad individuare la possibile presenza di una "massa mancante" nello spazio fra le galassie fu Fritz Zwicky nel 1933, mentre studiava la materia contenuta nell'ammasso di Chioma. Ma non essendo stato ritenuto attendibile e poiché l'astronomia di quel tempo si concentrava su altri temi, non venne più approfondita la questione. Lo splendido viaggio di Rubin iniziò invece quando, nel 1964, assieme al collega Kent Ford si accorse di un'anomalia nei movimenti delle stelle poste agli estremi di alcune galassie. Gli anni di studi successivi sono serviti a stabilire l'esistenza di una vera e propria materia in grado di riempire lo spazio lasciato dalla materia "visibile". Quest'ultima infatti rappresenta solo il 4,9% dell'universo, mentre quella oscura arriva a coprire circa il 26,8%. Il restante 68,3% si pensa sia costituito da energia oscura, altro elemento molto particolare e per certi versi sconosciuto. L'aggettivo "oscuro" deriva dalla mancata interazione con le radiazioni elettromagnetiche che rende questa materia invisibile e quindi ipotizzabile solo come spiegazione di alcuni effetti gravitazionali. A questa studiosa non si deve solo la scoperta di una serie di dati che dimostrano l'esistenza della materia oscura, ma soprattutto l'individuazione della stessa all'interno delle galassie e non solo nello spazio intergalattico. Questo fenomeno, nonostante i passi avanti fatti, rimane ad oggi osservabile solo attraverso indagini indirette degli effetti gravitazionali e contrasta con le leggi di gravitazione newtoniane. Quest'ultimo potrebbe essere uno dei motivi per cui la Rubin non ha mai amato la sua stessa teoria.
Una donna premiata, forse non a sufficienza. La vita di Vera Rubin è stata sì costellata di difficoltà, ma anche di numerosi premi. Uno fra i tanti è quello consegnatogli da Bill Clinton in persona che «per i suoi programmi di ricerca pionieristici in cosmologia osservativa» gli concesse la National Medal of Science nel 1993. Fu inoltre la seconda donna in astronomia a ricevere la medaglia d'oro della inglese Royal Astronomical Society, che vanta tra i suoi premiati nomi del calibro di Stephen Hawking e Albert Einstein. A lei venne dedicato anche un asteroide, il 5726 Rubin. Un'onorificenza che invece non ha mai ricevuto è il premio Nobel per la fisica.